Sala Webete

Oggi ho scoperto la ‘sala Web’. A parte averci messo quaranta minuti prima di connettere i neuroni e capire che era uno spazio virtuale (abbiate pazienza. Quando io andavo a scuola i cellulari pesavano ancora due chili e ce li avevano solo i figli dei ricchissimi, che comunque li nascondevano per paura di essere perculati a vita, e Internet era solo un mezzo alternativo per guardare foto porno scaricando a 36k. La mattina decidevi su cosa volevi masturbarti e la sere, se avevi fortuna, era tutto pronto, mentre tua madre bestemmiava perché gli tenevi la linea del telefono occupata), l’avevo presa come una buona occasione per recuperare qualche bel film che mi sono perso causa mio tumulamento per ragioni lavorative al Palazzo della Settimana Orizzontale degli Autori. Vado lì e che te scopro? Che ci sono solo i film più sfigati. Attenzione, non i più brutti.spira mirabilis

 

Avete presente quei film degli anni ’80 tipo Passaggio per il paradiso, dove c’era un nerd demmerda con la faccia piena di brufoli, i capelli a forma di Pandoro, gli occhiali spessi come una fetta di polenta gialla e la maglietta unta di baccalà mantecato, che poi grazie all’intervento di un mentore più esperto a metà film si toglieva gli occhiali, se faceva la lampada, indossava un giubbotto di pelle e riusciva a rimorchiare la più bella della classe che fino ad allora lo aveva sempre ignorato?

Ecco, questa è la differenza tra ‘brutto’ e ‘sfigato’. Parentesi. Io di questo plot ho sempre preferito la variante in cui alla fine del film lui, ormai infighito e diventato l’eroe della classe, si avvicinava alla bella e chiedeva ‘Mi puoi fare un favore?’ e poi, alla risposta di lei con sguardo sognante ‘Tutto quello che vuoi’ l’apostrofava con un ‘Vai a fare in culo’.drum

Ma tornando a noi, nella sala Web non ci trovi certo Jackie, che tutti oggi ne parlano come il film che non puoi perdere nella vita e io alle prese con una specie di docu-fiction sui Testimoni di Geova. Tanto sticazzi domani il film che non puoi perdere sarà, boh… a occhio e croce quello di Lav Diaz, che i divi ormai se so’ rotti i cojoni pure loro e stanno tutti sull’aereo per casa, per cui per i selfie glamour ci dovremo accontentare. In finale, dopotutto, è pur sempre l’unico filippino al mondo che si presenta più come Bon Jovi che come Ariel di Marco Marzocca. Noi s’è già deciso che se possibile il suo film lo pisciamo per goderci il Lido transumanato manco ci fosse la partita dell’Italia.tommaso(Nel frattempo come avrete notato continua la brandizzazione dei film alla cazzo di cane a opera di Nicola Calocero, Dio l’abbia in gloria).

Comunque, in sala Web c’è un film che mi interessa. Si chiama Liberami ed è un’allegra storia di esorcismi. Sarebbe stato utile ieri alla Carducci e alla Serafini – a cui facciamo tanti auguri che oggi compie gli anni – che si sono trovate alle prese con un autobus driver indemoniato che manco Nicolas Cage in Ghost Rider. Non pago di aver chiuso loro le porte in faccia mentre stavano terminando l’acquisto del biglietto, voci certe avrebbero riferito che costui ha sequestrato un di loro accompagnatore caricandolo sul mezzo con la ferocia di un moderno Caronte e portandolo direttamente con sé tra le fiamme dell’Inferno, inneggiando a Belzebù.

frantz(Ang)

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