Peter Jackson: “Non sapevo cosa diavolo stavo facendo quando ho fatto Lo Hobbit”

È un Peter Jackson forse più lucido quello che oggi parla sulle pagine del The Guardian, ammettendo la poca riuscita de Lo Hobbit. Infatti, il regista e produttore della trilogia, per molti un vero “disastro” ma non per il Box Office, ha dichiarato: “Non sapevo cosa diavolo stavo facendo quando ho fatto Lo Hobbit”.

 

Il premio Oscar ha rivelato che ha iniziato le riprese della trilogia senza una preparazione adeguata, e in molti casi senza un supporto di storyboard e uno script completo. Jackson ha assunto il comando dell’operazione nel 2010, dopo la partenza del regista Guillermo del Toro e rispetto al Signore degli Anelli che ha avuto una preparazione di tre anni, per Lo Hobbit circa un anno e mezzo.

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“A causa dell’abbandono di Guillermo Del Toro e del mio subentro alla regia, non abbiamo potuto portare indietro l’orologio di un anno e mezzo e darmi quel tempo per lavorare al design del film, che era diverso da quello che lui stava creando – ha detto Jackson – Era impossibile, e come risultato ho semplicemente cominciato a girare il film con una buona parte del design non pronto affatto. Vai a lavoro su un set e devi solo provare a fare tutto, hai queste scene enormi e complicate, nessuno storyboard (…) Ho passato lamaggior parte del tempo a lavoro su Lo Hobbit come se non fossi a capo del tutto, persino dal punto di vista della sceneggiatura Frank, Philippa e io non avevamo l’intero script finito a nostra soddisfazione. Era una situazione con moltissima pressione”.

Lo stato caotico delle cose sul set in Nuova Zelanda spiega per quale ragione l’uscita dell’ultimo capitolo sia stata rimandata, da Luglio 2014 a Dicembre 2014.

“Avevamo avuto i permessi a girare per due mesi nel 2012, e mentre stavamo per cominciare sono andato dai produttori e ho detto ‘Dal momento che non so cosa diavolo sto facendo e non ho gli storyboard e la preparazione, perché non finiamo prima?’. E così quel ritardo c’è stato per consentire al regista di schiarirsi le idee e farsi ispirare con calma per mettere in piedi la battaglia e cominciare a mettere insieme qualcosa”.

Nonostante un incasso totale di 3 miliardi di dollari, i film della trilogia non hanno avuto un grande successo di critica con il terzo capitolo quello più criticato. Probabilmente anche l’idea di trasformare un romanzo unico in tre film da 8 ore e mezza complessive non ha aiutato.

Via The Guardian

 

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