Si è spento all’età di 92 anni il noto regista canadese Arthur Hiller, famoso soprattutto per aver diretto uno dei film drammatici più famosi della storia del cinema, Love Story, uscito nel 1970 e interpretato da Ali MacGraw e Ryan O’Neal.

 

Attivo sia al cinema che in televisione, tra i suoi film più celebri si ricordano il film di guerra Tobruk (1967), l’horror Le ali della notte (1979), il musical L’uomo della Mancha (1972), il biografico W.C. Fields and Me (1976), e i drammatici L’ultimo treno da Vienna (1963) e The Man in the Glass Booth (1975).

La sua fama resta comunque indissolubilmente legata a Love Story. Il film, che fu un cult movie degli anni settanta, fu il maggior successo della Paramount Pictures fino a quel momento. Ricevette 7 nomination agli Oscar (tra cui Miglior Film e Miglior Regia), vincendo per la musica di Francis Lai. Durante le riprese del film Erich Segal scrisse in contemporanea il best seller tratto dalla sua stessa sceneggiatura. Nel 1978 venne realizzato anche un sequel, Oliver’s Story, diretto da John Korty.

Tra il 1993 ed il 1997, Arthur Hiller è stato il presidente dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences. L’ultimo film da lui diretto è stato Hollywood brucia nel 1997 con lo pseudonimo di Alan Smithee.

Arthur Hiller: addio al regista di Love Story

Di seguito la trama di Love Story:

Il giovane Oliver Barrett, ricco studente di Harvard e giocatore di hockey, incontra in una biblioteca l’italoamericana Jennifer Cavalleri, una semplice studentessa di musica e dal carattere forte, che sin da subito dà del filo da torcere al ragazzo di buona famiglia. Nonostante le differenze sociali i due si amano profondamente e, contravvenendo alle condizioni imposte dal padre di Oliver che non approva l’unione, decidono comunque di sposarsi con una cerimonia originale e molto intima alla quale partecipa anche il padre della ragazza.

Per coronare il loro sogno d’amore entrambi sono costretti a rinunciare a qualcosa: lei rifiuta una borsa di studio a Parigi, dove ha sempre sognato di andare, e lui interrompe completamente i rapporti con i genitori. Queste scelte li costringono a vivere in severe ristrettezze economiche, mentre lei lavora come insegnante per sbarcare il lunario e lui entra alla facoltà di legge di Harvard dove si laurea con voti altissimi.

Quando finalmente Oliver viene assunto da un prestigioso studio legale di New York e Jennifer può smettere di lavorare, la coppia decide di mettere su famiglia, ma non riescono ad avere figli. Entrambi si sottopongono ad accertamenti clinici dai quali si scopre che Jennifer è affetta da una forma di leucemia fulminante e che le resta poco da vivere.

Fonte: LATimes

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