Se dicessimo “quanto è brava Neta-Lee Hershlag“, quasi nessuno capirebbe a chi ci stiamo riferendo, ma se dovessimo usare il suo nome d’arte, Natalie Portman, sarebbe tutta un’altra storia.

 

Ecco alcune star che hanno adottato un nome d’arte

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Il caso di Natalie Portman è dovuto dall’esgenza di comunicabilità, dato che il suo nome israeliano è più difficilmente memorizzabile, allo stesso modo Helen Mirren ha optato per una inglesizzazione del suo nome russo. Ben Kingsley ha messo da parte il suo Krishna Bhanji per un altrettanto regale nome che porò potesse essere ‘capito’ su scala internazionale.

Appare buffo quando il nome d’arte è adottato per evitare omonimia, come nel caso di Michael Douglas che ha scelto di farsi chiamare Michael Keaton, per evitare proprio l’omonimia con l’altro Michael Douglas, figlio di Kirk. Stesso problema si è presentato per la cantante Katheryn Hudson, che lungi incorrere in equivoci con l’attrice Kate Hudson, ha deciso di cambiare il suo nome in Katy Perry.

Molte volte però la scelta del nome dipende anche da riferimenti e omaggi che l’artista in questione vuole fare ad altri artisti, considerati mentori (Marylin Manson si chiama così in omaggio a Marylin Monroe e – sob – Charles Manson).

Altri nomi ancora custodiscono una storia di famiglia, come quella di Destiny Hope Cyrus che decise di farsi chiamare Miley a 15 anni, in onore del nomignolo affettuoso che suo padre le aveva dato da piccolina.

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