The Prestige: recensione del film con Christian Bale

The Prestige è il film del 2006 diretto da Christopher Nolan con protagonisti un cast d’eccezione composto da Hugh Jackman, Christian Bale, Michael Caine, Scarlett Johansson, Rebecca Hall, Piper Perabo, David Bowie e Andy Serkis.

 

The Prestige, trama del film

Robert Angier e Alfren Borden sono due illusionisti londinesi che iniziano un duello all’ultimo trucco. La loro rivalità si inasprirà nel reciproco tentativo di rubare le nuove illusioni all’altro, fin quando arriverà un esibizione di Borden ad accecare la razionalità di Angier che vorrà scoprirne il segreto.

The Prestige, l’analisi

Davanti ad un film così non si sa mai come poter iniziare una recensione. Il vero illusionista è il regista Christopher Nolan. La promessa, la svolta e il prestigio sono i gli atti di un numero di magia qui utilizzati per incantare gli spettatori.

Che Christopher Nolan fosse uno dei registi più validi degli ultimi anni non c’era bisogno di ricordarlo, ma per spolverare la memoria si rammenta che è stato colui che ha rilanciato il franchise di Batman ridando vita, in modo innovativo, a personaggi che avevano perso il loro carisma nelle produzioni precedenti.

The Prestige è tratto dall’omonimo romanzo epistolare di Christopher Priest, pubblicato nel 1995. Non poche sono state le difficoltà di portarlo sullo schermo: ha richiesto un lavoro di cinque anni sulla sceneggiatura da parte di Nolan e del fratello Jonathan, che hanno cercato di ripercorrere la storia dell’illusionismo ai tempi della Londra vittoriana. L’ambientazione è di notevole importanza soprattutto perché, grazie alla una scenografia curata nei minimi dettagli, porta sullo schermo la Londra di fine Ottocento, caotica, nel bel mezzo della seconda rivoluzione industriale, dove la scienza si stava facendo avanti nella vita delle persone. È interessante notare come questo fattore è fondamentale per la credibilità del film: spesso incontreremo le parole illusione e magia, ma dovremo capire come la seconda è spesso attribuita alla scienza.

Di riferimenti storici si individuano nello stesso Tesla (scienziato che ha effettuato esperimenti sulla corrente alternata), interpretato da David Bowie, scelto dal regista per attirare il pubblico verso una figura storica interpretata dal poliedrico artista britannico.

Il cast nel complesso è stato all’altezza del ruolo. Hugh Jackman (Robert Angier), Christian Bale (Alfred Borden) e Scarlett Johansson (Olivia Wenscombe) hanno accettato immediatamente la parte per essere rimasti affascinati da una prima lettura della sceneggiatura. I primi due, per prepararsi, hanno studiato persino testi sulla storia della magia e dell’illusionismo di quel tempo. Uno dei ruoli più importanti è stato quello di Michael Caine (Mr. Cutter), già maggiordomo in Batman, che in The Prestige è una sorta di maestro illusionista che fa da spettatore esterno alla vicenda e, allo stesso tempo, nodo fondamentale per chiudere la struttura circolare del film.

L’accuratezza con cui sono montate le scene è fatta per stupire a mano a mano lo spettatore. La narrazione si svolge su più piani temporali che non sono altro che pezzi di un puzzle ricomposto nel finale.

Il tema principale sondato dal regista è uno dei suoi preferiti: l’abbandono alle ossessioni e alle loro successive conseguenze. Angier è un uomo che distrugge la sua vita a servizio del palcoscenico e dell’illusione, accecato dalla reciproca rivalità con Borden. Il contrasto tra i due è tangibile per la stessa provenienza sociale: Angier è un aristocratico che non esita ad investire nella scienza nonostante fosse poco attendibile, Borden è un semplice popolano innamorato delle illusioni più che della moglie. Le donne come Olivia Wenscombe e Sarah (Rebecca Hall) non sono altro che uno strumento nelle mani di uomini poco interessati ad amore e dedizione.

Tuttavia, saranno proprio le ossessioni a costituire il velo che coprirà gli occhi dello spettatore per tutta la durata del film. Per il finale ci si potrà incaponirsi su spiegazioni razionali o immaginifiche, ma alla fine rimarrà soltanto il monito iniziale (e finale): Ora voi state cercando il segreto…ma non lo troverete, perché in realtà non state davvero guardando.

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