Wild Wild West: recensione del film con Will Smith

Wild Wild West

Wild Wild West è il film del 1999 diretto da Barry Sonnenfeld e con protagonisti nel cast Will Smith, Kevin Kline e Salma Hayek .

 
  • Anno: 1999
  • Regia: Barry Sonnenfeld
  • Cast: Will Smith (James West), Kevin Kline (Artemus Gordon/Presidente Ulysses Grant), Kenneth Branagh (Dr. Arliss Loveless), Salma Hayek (Rita Escobar), M. Emmet Walsh (Coleman), Musetta Vander (Munitia), Bai Ling (Miss East), Frederique Van Der Wal (Amazonia), Sofia Eng (Miss Lippenreider), Ted Levine (Generale Mcgrath)

Wild Wild WestTrama: Al termine della guerra di secessione due agenti speciali del vecchio West vengono incaricati dal Presidente degli Stati Uniti, Ulysses S. Grant (Kevin Kline) di catturare il pericolosissimo e sanguinario dottor Arliss Loveless (Kenneth Branagh). Loveless è un rancoroso reduce della guerra, reazionario e sudista convinto, privo di gambe e ridotto su una carrozzella a vapore, che sta costruendo una macchina gigante, chiamata Tarantola, per distruggere la nazione che tanta sofferenza gli ha arrecato.

Ad occuparsi dell’affare Loveless vengono chiamati in causa l’agente speciale James West (Will Smith) e l’agente speciale Artemius Gordon (di nuovo Kevin Kline), due caratteri a dir poco diversi e inconciliabili che si ritrovano forzatamente a lavorare insieme per evitare la catastrofe imminente architettata da Loveless.

Analisi: Ispirato alla serie televisiva Selvaggio West, Wild Wild West è un film la cui gestazione è durata quasi un decennio. Inizialmente l’adattamento cinematografico della serie doveva essere affidato a Richard Donner con Mel Gibson protagonista e Shane Black alla sceneggiatura, sulla scia del grande successo di Arma Letale. Sulla scia di un altro grande successo, quello di Men in Black, il film è stato commissionato a Barry Sonnefeld e costruito intorno a Will Smith, modificando il protagonista in un agente speciale afroamericano e arricchendo il corredo western con stilemi tipici del genere fantascientifico.

Wild Wild West è in realtà un’occasione sprecata: invece che rivisitare i miti del western in chiave postmoderna, il film si abbandona ad un gigionismo hi-tech divertito, ma mai veramente divertente, ammiccante e privo di qualsiasi parvenza di originalità, saccheggiando a piene mani da immaginari cinematografici a dir poco eterogenei (passando dal cinema di Hong Kong allo sci-fi di Men in Black o Independence Day).

Nonostante il gran numero di talenti coinvolti (un premio Oscar come Kevin Kline, l’attore shakespeariano contemporaneo per eccellenza Kenneth Branagh, il direttore della fotografia Michael Ballhaus, il compositore Elmer Bernstein), Wild Wild West si rivela un prodotto studiato a tavolino, freddo, fagocitato dall’abbondanza di effetti digitali e senza una vera e propria direzione che ne giustifichi la sua ragione d’essere.

Will Smith rifiutò di interpretare Neo in Matrix per girare questo film, e in seguito dichiarò che fu la peggiore decisione della sua carriera.

Wild Wild West ha vinto ben cinque Razzie Awards, ovvero i premi riservati ai  peggiori film dell’anno. Wild Wild West ha “trionfato” nelle categorie peggior film, peggior regista, peggiore coppia (Kevin Kline e Will Smith), peggiore sceneggiatura e peggiore canzone originale (premio andato a Will Smith e Stevie Wonder per il pezzo che dà il titolo al film).

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