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outlander-key-art-600Il D Day è arrivato: oggi, 18 settembre 2014, la Scozia vota per decidere se staccarsi definitivamente dal Regno Unito e diventare uno Stato indipendente o continuare a occupare il suo posto nella Union Jack: mentre attendiamo i risultati augurando al popolo scozzese di fare la miglior scelta possibile per sé stesso e il proprio futuro, continuiamo con interesse a tuffarci nel passato dei figli di Scozia con il sesto episodio di Outlander, The Garrison Commander.

 
 

Mentre sulle nostre reti il sentimento di indipendenza trova degni alleati nella riproposizione di titoli vintage come Highlander e nell’ennesima replica del Il Patriota ( assurdo date le circostanze che nessuno abbia pensato di replicare Braveheart), Outlander continua a seguire l’iter del suo racconto e a mettere in risalto la profonda bontà della causa scozzese, schierando in campo un personaggio sgradevole e brutale come pochi altri sul grande e piccolo schermo: appositamente creato per incrementare lo sdegno del pubblico e aumentare la decisione della protagonista, Jonathan Black Jack Randall è un’ufficiale inglese degno del disprezzo che abbiamo sempre riservato al personaggio di Jason Isaacs in The Patriot; anni luce lontano dalla generazione del pacifico e dolce Frank Randall, Black Jack è perverso e distorto a tal punto da non farsi alcuno scrupolo non solo nel devastare a colpi di frustate la schiena del povero Jamie (scena sofferta ma perfetta per spezzare con l’orrore il serrato duello verbale nel salone fra Randall e Claire) ma anche nel picchiare e prendere a calci con fare animalesco persino la nostra eroina.outlander

Condotta presso il comando inglese insieme a Dougal e costretta a inventare l’ennesima storia convincente per farla franca, la ragazza fa di tutto per ritrovare nell’efferato ufficiale qualcosa della linea di sangue del marito, ma ogni suo tentativo viene schiacciato con violenza dall’oscurità quasi assoluta di questo sgradevole suddito di Sua Maestà: la carriera di Tobias Menzies è costellata da personaggi odiosi e inetti, ma in tutta la sua disgustosa spietatezza Black Jack Randall rappresenta forse una delle migliori opportunità che l’attore inglese abbia mai avuto.

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Portata finalmente in salvo da Dougal, Claire ha una sola possibilità per non cadere nuovamente nelle mani di Randall: sposare Jamie ( per la gioia del pubblico femminile) e diventare così una scozzese a tutti gli effetti. L’idea che Claire possa accettare tanto facilmente di rinunciare a Frank sembra stonare con la determinazione dimostrata finora nel voler tornare a casa a riabbracciarlo, ma non è difficile immaginare che l’urgenza di sfuggire alla prigionia e l’infausto incontro con un uomo tanto somigliante fisicamente al marito eppure così repellente nell’indole e nel carattere abbiamo influito sulla ferrea volontà della ragazza: sopravvivere in un passato non più tanto remoto e accettarlo come proprio presente è una sfida che può essere vinta e non c’è dubbio che il bel Jamie possa facilitare decisamente il compito.

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Alessia Carmicino
Nata a Palermo nel 1986 , a 13 anni scrive la sua prima recensione per il cineforum di classe su "tempi moderni": da quel giorno è sempre stata affetta da cinefilia inguaribile . Divora soprattutto film in costume e period drama ma può amare incondizionatamente una pellicola qualunque sia il genere . Studentessa di giurisprudenza , sogna una tesi su “ il verdetto “ di Sidney Lumet e si divide quotidianamente fra il mondo giuridico e quello cinematografico , al quale dedica pensieri e parole nel suo blog personale (http://firstimpressions86.blogspot.com/); dopo alcune collaborazioni e una pubblicazione su “ciak” con una recensione sul mitico “inception” , inizia la sua collaborazione con Cinefilos e guarda con fiducia a un futuro tutto da scrivere .