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Il giorno in cui muore qualcuno che amavi non è il peggiore: i peggiori sono tutti i giorni in cui restano morti e non tornano più indietro: un’elaborazione del lutto controllata e pur rabbiosa, scritta nella storia personale di ognuno di noi e anche in quella del Dottore, lunga più di quella di chiunque altro e per questo ancora più gonfia di dolore: dopo aver detto addio a Clara nello scorso episodio, il tempo per riflettere sul vuoto lasciato dalla sua scomparsa si intreccia inevitabilmente con la nuova angosciante avventura che il Signore del Tempo deve affrontare, nel penultimo appuntamento con Doctor Who di questa nona stagione intitolato Heaven Sent.
Non un Paradiso ma un inferno nel quale doversi trovare faccia a faccia per l’eternità insieme ai propri peggiori incubi, la dimensione misteriosa in cui il Dottore è stato mandato da Ashildr è un labirinto senza uscite, un castello fortificato dagli spettri di paure passati e ricordi strazianti in cui il nostro Signore del Tempo è stavolta completamente solo e abbandonato a sè stesso.
doctor whoProtagonista assoluto di una delle performance più intense della storia del New Who, Peter Capaldi sostiene sulle sue spalle l’intero episodio scatenandosi in un one man show senza esclusione di colpi, grazie anche a una sceneggiatura nei cui straordinari ingranaggi non è difficile riconoscere la mano tagliente di Steven Moffat: se il terzo episodio della terza serie di Sherlock  His Last Vow mostrava con tensione crescente la lotta del Detective per cercare nel suo palazzo mentale il modo di non essere risucchiato dalla morte, anche in Heaven Sent il Dottore ci accompagna nella sua mente re descriverci cosa accade nei pochi secondi in cui la minaccia della fine sfida la sua forza di volontà e il suo inconscio desiderio di scegliere, una volta soltanto, di mollare la presa e arrendersi; a guidarlo non è la dolce Molly Hooper, ma lo spirito senza volto di una Clara che continua a sostenerlo e ad aiutarlo a porsi le domande giuste, fino a dargli la spinta necessaria per liberarsi dalle catene della sofferenza e riuscire finalmente a trionfare.
Quale paura è più forte della paura di morire? Dopo averci mostrato la pericolosa ebbrezza che aveva spinto Clara a spezzare per troppo azzardo il filo della sua vita, Moffat sceglie di sporcarsi le mani plasmando lo spettro della Fine dal ricordo di una donna morta tanti anni prima in una giornata calda, coperta da un sudario e avvolta in uno sciame di mosche: un’immagine disgustosa e terrorizzante, che accompagna il suo orrore a un’ora di televisione dove la tensione non cala mai e si resta senza fiato in più d’un occasione, colpiti e travolti dalla bravura di Capaldi.doctor who - anglo_1920x1080_heavensent4
Tornati su Gallifrey consapevoli di quanto il tema dell’Ibrido tanto insistito lungo questa stagione fosse in effetti fondamentale, ci prepariamo per l’ultimo episodio consapevoli che la perfezione di quanto visto con Heaven Sent difficilmente potrà essere eguagliata: Il Dottore è e sarà sempre uno straordinario e multiforme personaggio, ma vedere un attore fare tali meraviglie con uno script di così alto livello non è per nulla scontato.
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RASSEGNA PANORAMICA
Alessia Carmicino
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Alessia Carmicino
Nata a Palermo nel 1986 , a 13 anni scrive la sua prima recensione per il cineforum di classe su "tempi moderni": da quel giorno è sempre stata affetta da cinefilia inguaribile . Divora soprattutto film in costume e period drama ma può amare incondizionatamente una pellicola qualunque sia il genere . Studentessa di giurisprudenza , sogna una tesi su “ il verdetto “ di Sidney Lumet e si divide quotidianamente fra il mondo giuridico e quello cinematografico , al quale dedica pensieri e parole nel suo blog personale (http://firstimpressions86.blogspot.com/); dopo alcune collaborazioni e una pubblicazione su “ciak” con una recensione sul mitico “inception” , inizia la sua collaborazione con Cinefilos e guarda con fiducia a un futuro tutto da scrivere .
doctor-who-9x11-recensione-dellepisodio-con-peter-capaldiProtagonista assoluto di una delle performance più intense della storia del New Who, Peter Capaldi sostiene sulle sue spalle l'intero episodio scatenandosi in un one man show senza esclusione di colpi