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Venti gelidi che soffiano attraverso il tempo e lo spazio, portando con sè tristi notizie e propositi di vendetta che non potranno mai sopirsi finchè il sangue non sarà finalmente versato: Vikings prosegue il suo percorso a dispetto della grave perdita del suo protagonista (il cui spirito non è ancora sopito e forse non lo farà mai), affilando i coltelli e le asce in previsione di un grande scontro che dovrebbe chiudere per sempre i conti con la vecchia guardia britannica rappresentata da Re Aelle e soprattutto da Re Ecbert.

 
 

Mentre il secondo è ben consapevole della minaccia rappresentata dai figli di Ragnar, forte della sicurezza datagli dall’essere riuscito a uccidere il temibile Re Vichingo che ha riempito della sua grandezza poemi e canti leggendari Aelle non sembra considerare il grido dei piccoli cinghiali una vera minaccia: a nulla servono gli ammonimenti di Judith, che sostenuta dalla cultura e dall’indipendenza conquistate grazie a Ecbert non ha alcun timore di affrontare il padre; dopo che i giochi saranno chiusi, la donna potrebbe diventare una figura apicale nella formazione del giovane Alfred, futuro Alfredo il grande e temibile avversario dei vichinghi.

La nuova era inaugurata da Lagertha non gode certo di unità e prosperità: i figli di Aslaug desiderano la vendetta per la morte della madre più di ogni altra cosa e gli inviti alla collaborazione della Shieldmaiden sembrano destinati a rimanere parole al vento, finchè Bjorn e la sua squadra di guerrieri non fanno ritorno dal viaggio del Mediterraneo: una traversata con nostro grande disappunto lunga ma non troppo, che ci ha permesso di sbirciare con interesse nuovi popoli e che saremmo interessati a veder proseguire. Nell’attesa, il figlio maggiore di Ragnar Lothbrok e il fratellastro Hvitserk arrivano giusto in tempo per fermare la faida interna a Kattegat scatenata da Ivar e concentrare le forze di tutti i contendenti sull’unico e urgente obiettivo di vendicare il padre; consapevole di dover appagare le nostre aspettative con una battaglia senza precedenti, Vikings inganna l’attesa presentandoci i nuovi equilibri familiari dei Lothbrok e preservando con cura la curiosità su ciò che i personaggi saranno in grado di fare: ereditare le redini dello show dopo l’uscita di scena di Travis Fimmel è una bella responsabilità, ma i nostri sembrano avere tutte le carte in regola per riuscire nell’impresa.

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RASSEGNA PANORAMICA
Alessia Carmicino
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Alessia Carmicino
Nata a Palermo nel 1986 , a 13 anni scrive la sua prima recensione per il cineforum di classe su "tempi moderni": da quel giorno è sempre stata affetta da cinefilia inguaribile . Divora soprattutto film in costume e period drama ma può amare incondizionatamente una pellicola qualunque sia il genere . Studentessa di giurisprudenza , sogna una tesi su “ il verdetto “ di Sidney Lumet e si divide quotidianamente fra il mondo giuridico e quello cinematografico , al quale dedica pensieri e parole nel suo blog personale (http://firstimpressions86.blogspot.com/); dopo alcune collaborazioni e una pubblicazione su “ciak” con una recensione sul mitico “inception” , inizia la sua collaborazione con Cinefilos e guarda con fiducia a un futuro tutto da scrivere .
vikings-4x17-recensione-dellepisodio-con-alexander-ludwigVikings prosegue il suo percorso a dispetto della grave perdita del suo protagonista (il cui spirito non è ancora sopito e forse non lo farà mai), affilando i coltelli e le asce in previsione di un grande scontro che dovrebbe chiudere per sempre i conti con la vecchia guardia britannica rappresentata da Re Aelle e soprattutto da Re Ecbert.