Neal viene contattato da Hagen per un altro furto su commissione da organizzare in 48 ore, nel mentre Peter mostra sempre di più le sue difficoltà a lasciare Neal in piena autonomia e vivere il suo nuovo rapporto di lavoro con l’agente Siegel.
La terza puntata di White Collar conferma le premesse dei primi episodi, puntando tutto su una lucida e chiara direzione di argomenti che vogliono essere esplorati e introdotti in questa stagione. Caratterizzati, soprattutto, dai dilemmi e le decisioni dei protagonisti che rinvigoriscono il fulcro della serie senza abbandonare i punti di forza del soggetto iniziale.
Infatti l’episodio descrive con profonda linearità, dettate dall’usuale causa-conseguenza, il furto che Neal (Matt Bomer) deve commettere a favore dell’Olandese (Mark Sheppard), in questo scenario, finalmente ritroviamo tutte le abilità furtive del ladro con il cappello. Molte saranno le scene in cui sarà all’opera nella progettazione, nell’esecuzione e anche nella risoluzione del caso, dando finalmente quella classica tensione-azione che Neal ci ha abituato nei suoi vari furti. Ciò in cui riesce egregiamente la sceneggiatura di Joe Henderson è di spaziare in questa linearità narrativa, inserendo novità sui personaggi che compiono la loro evoluzione senza rallentare il ritmo narrativo della storia. I rapporti tra i protagonisti si stanno rivelando la vera chiave della stagione e molto spesso ci viene posto il confronto tra loro. In questo episodio Neal si relazionerà con i due agenti, in un primo momento lo vedremo insieme a Siegel (Warren Kole). Cercherà di conoscerlo, raggirarlo e soprattutto spingerlo verso le sue insicurezze e perplessità, facendo emergere le problematiche che ha il nuovo sorvegliante nel contenere un truffatore così abile. Parallelamente rivediamo Neal e Peter (Tim DeKay), sono brevi le scene, ma bastano per sottolineare l’unicità del loro rapporto e la profonda conoscenza che li lega, aggiungendo quella freddezza caratterizzata da un clima di sospetti e incertezze. Nell’unica scena in cui parlano liberamente di loro stessi troviamo un Neal nervoso e un Peter nostalgico; che suggerisce esattamente l’approccio con cui vivono i cambiamenti nelle loro vite. Con l’inserimento del nuovo interesse di Neal, Rebecca Lowe (Bridget Regan) e l’inaspettato colpo di scena finale, l’episodio riesce a esaurire e soddisfare ogni aspetto narrativo confermando i punti chiavi della serie e introducendo la giusta dose di curiosità per la prossima puntata.
One Last Stakeout diretta da Russell Lee Fine, riesce ad entusiasmare lo spettatore con le qualità di un ottima sceneggiatura supportata da una lucida storyline che torna a ruotare sui due protagonisti e la loro complessa strutturazione, caratterizzata da ambizione, fiducia, ma soprattutto verità difficili da confessare.