Nymphomaniac Vol. 2

Carriera, senso del pudore, famiglia, costruzione di rapporti sociali, amore materno, salute. Tutto, nella vita della ninfomane 50enne Joe, è subordinato alla ricerca dell’orgasmo perfetto. È con questa confessione che si apre il secondo capitolo di Nymphomaniac, il film scandalo di Lars Von Trier che chiude così la “trilogia della depressione” iniziata con Antichrist e Melancholia. Nonostante il primo volume abbia provocato la delusione di molti – dialoghi poco avvincenti, riferimenti culturali ridondanti e inutili, e attori sottotono, tra le ragioni principali dello scontento – la mano del regista c’è e si riconosce non solo stilisticamente parlando, ma anche per la capacità che ha di mostrare la simbiosi tra i personaggi e il loro trauma o, in questo caso, le loro perversioni e desideri. Come si evince dal titolo del primo capitolo di questo secondo volume, “La chiesa d’Oriente e d’Occidente (La papera muta)”, non mancano neanche qui i riferimenti alla religione, strettamente interconnessi alle vicissitudini sessuali della protagonista (Charlotte Gainsbourg), narrate al puro e dotto Seligman (Stellan Skarsgard).

 

Joe è ancora una bambina ed è stesa a godersi il sole su di un bel prato, quando ad un tratto ha un orgasmo spontaneo così intenso da farla lievitare. Ai suoi lati, sospese anch’esse in aria, la bambina vede due donne velate, di cui una, spiega al suo confidente, molto simile alla Vergine Maria. Sono, in realtà, Messalina e la Meretrice di Babilonia, storicamente famose per la loro dissolutezza, come le spiegherà dopo Seligman. Da quel momento, Joe non è più riuscita ad avere un orgasmo, neanche con l’unico amore della sua vita, Jerome (Shia Labeouf), che qui vediamo nelle vesti di padre premuroso, ma insofferente e stanco dell’estenuante ricerca della sua donna.

In Nymphomaniac Vol. 2 entrano in scena nuovi personaggi come L, cioè Willem Dafoe, nuovo datore di lavoro di Joe, Mia Goth, nei panni della tormentata ragazzina P, e Jamie Bell, nel cui volto intento a impersonare il ruolo del sadico K riconoscerete a stento il piccolo e leggiadro ballerino Billy Elliot.

La seconda parte del film dà spazio a sequenze forse più violente della prima e l’impronta del regista, che in alcune scene inserisce non pochi rimandi alla sua stessa produzione, è più evidente. Si rafforzerà soprattutto la consapevolezza e l’auto accettazione di Joe in quanto ninfomane “innamorata della propria vagina” e restia a cercare un modo per guarire. Anche in questo l’impronta di Von Trier, che ama rovesciare le caratteristiche devianti dei suoi personaggi in punti di forza e distinzione rispetto a quelle della maggioranza, è quanto mai presente.

 

Nymphomaniac Vol. 2, il film

Nymphomaniac Vol. 2 è la seconda parte del nuovo, controverso e provocatorio film di Lars von Trier, che sarà rilasciato negli Stati Uniti suddiviso in due lungometraggi; uno in uscita a marzo e l’altro ad aprile. La protagonista del film è Charlotte Gainsbourgche interpreterà il ruolo di una ninfomane. Con lei sul set anche Stellan Skarsgård, Shia LaBeouf, Christian Slater, Willem Dafoe

Di seguito la sinossi ufficiale del film: “Il film è la storia poetica e selvaggia del viaggio erotico di una donna dalla sua nascita fino all’età di cinquant’anni, raccontata dalla protagonista, la ninfomane Joe. Una fredda sera d’inverno l’anziano scapolo Seligman trova Joe in un vicolo, è stata picchiata. La porta a casa sua, e cerca di curarla, chiedendole nel frattempo informazioni sulla sua vita. Ascolta così il racconto in otto capitoli la storia della sua complicata e lussuriosa vita, ricca di coincidenze fortuite e collegamenti.

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