Silence: il sofferto film di Martin Scorsese in sala

Una lavorazione sofferta, durata almeno 26 anni, quella di Silence di Martin Scorsese che torna alla regia con un progetto personale a tematica spirituale, come lo sono stati Kundun e L’ultima tentazione di Cristo. Ed è proprio dopo l’uscita nel 1988 di questo film, duramente contestato dal Vaticano e dai cristiani conservatori, che il cineasta viene invitato da Paul Moore, vescovo della Chiesa Episcopale di New York, a leggere il romanzo dello scrittore giapponese Shūsaku Endō Silence.

 

Pubblicato nel 1966, il libro racconta il drammatico viaggio in Giappone all’inizio del XVII secolo di due padri gesuiti portoghesi, Sebastião Rodrigues e Francisco Garrpe, che decidono di scoprire cosa è successo al loro mentore, padre Cristóvão Ferreira, dopo aver saputo che l’uomo ha rinnegato Dio. In Giappone affronteranno le violenze e le ripercussioni fisiche, psicologiche e spirituali della persecuzione dello Shogunato Tokugawa nei confronti dei missionari cattolici e della popolazione convertita.

Questa storia non poteva che toccare Martin Scorsese, interessato a indagare la natura, il mistero e anche il tormento della fede, e attratto dal concetto di apostasia (il ripudio del proprio credo religioso). La strada per trasportare sul grande schermo Silence è, però, impervia.

Silence – leggi la recensione del film

silence film al cinemaLa gestazione del film è travagliata per motivi artistici – Scorsese e il collaboratore Jay Cocks faticano a scrivere una sceneggiatura convincente – ma soprattutto per motivi legali ed economici. I diritti di sfruttamento del romanzo sono acquistati nel 1990 dal gruppo Cecchi Gori per il cineasta, che doveva dirigere l’adattamento dopo Kundun, nel 1997, e che invece rimanda il film per girare altri progetti, accettando di pagare penali salate.

Dopo la querela della Cecchi Gori Pictures nel 2012, le parti trovano un accordo sui diritti nel 2014 e il film può finalmente essere realizzato, grazie anche al reclutamento di finanziatori e alla Paramount che diventa il distributore americano.

Costato circa 50 milioni di dollari, Silence entra in produzione nel 2015 a Taiwan per contenere i costi. Se la lavorazione è subito funestata da un incidente sul set, che causa un morto e due feriti, le riprese sono complicate dal clima tropicale e persino da un terremoto. Benicio del Toro, Daniel Day Lewis e Gael Garcia Bernal dovevano essere originariamente i protagonisti, ma sono infine Andrew Garfield, Adam Driver e Liam Neeson a interpretare rispettivamente padre Rodrigues, Garrpe e Ferreira, perdendo peso e facendo gli esercizi spirituali di Sant’Ignazio di Loyola.

L’incontro di Scorsese con Papa Francesco a fine novembre e l’anteprima di Silence in Vaticano per alcuni sacerdoti della Compagnia di Gesù paiono aver dato la benedizione al film, che ha superato innumerevoli ostacoli per arrivare al pubblico. E questo, comunque vada, è già un successo.

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