Le due vite di Ben Affleck

Ben Affleck
Ben Affleck a Roma - Foto di Francesco Madeo © Cinefilos.it

Da uno spot di 30 secondi per il Burger King all’Oscar per il miglior film, annunciato niente meno che dalla first lady Michelle Obama: nel giro di vent’anni, Ben Affleck è riuscito a raggiungere vette insperate di carriera.

 

Classe 1992, Affleck inizia giovanissimo a coltivare il sogno di fare l’attore. Certo era in buona compagnia: sin dalla più tenera età, stringe infatti amicizia con un bambino di due anni più grande, un certo Matthew Damon, con le stesse identiche velleità. Il loro sodalizio artistico ed esistenziale crescerà negli anni, tanto che anche ad oggi, i due si definiscono (e non abbiamo elementi per pensare il contrario) migliori amici. Dopo aver ottenuto il diploma alla Cambridge Rindge and Latin High School, Ben abbandona gli studi universitari intrapresi senza troppa convinzione e decide di dedicarsi interamente alla recitazione. A quei tempi, ben pochi avrebbero scommesso su di lui: il suo viso da belloccio e l’apparente inespressività lo facevano quotare inizialmente come attore da soap-opera. Non per niente nel 1992 compariva nel cast di Buffy-L’ammazzavampiri nel ruolo di un giocatore di basket alquanto ininfluente.

Nello stesso anno ottiene una parte in Scuola d’onore di Robert Mandel, film che sarebbe caduto nell’oblio se non avesse avuto il merito di lanciare le carriere di Matt Damon, Chris O’Donnel e dello stesso Affleck. Negli anni immediatamente successivi l’aspirante attore stenta a ottenere parti decenti, e gira film mediocri come La vita è un sogno di Richard Linklater (1993) e Ultimo appello di Rich Wilkes (1996), per la prima volta nel ruolo da protagonista.

Il tanto agognato successo arriva come un tuono nel 1997, sotto la guida della fine regia di Gus Vas Sant nella pellicola indipendente Will Hunting – Genio ribelle, dove recita con l’inseparabile Matt. Le performance di entrambi sono eccezionali e decisamente toccanti, ma la vera sorpresa sta nella sceneggiatura scritta a quattro mani proprio dai due amici, un lavoro che li porterà dritti sul palco dell’Academy per ricevere il premio per la Miglior sceneggiatura originale; non male come traguardo per due venticinquenni fino ad ora considerati dei dilettanti. Fino ad ora, appunto: dopo l’Oscar la loro strada per raggiungere la fama di stelle è spianata, e Ben ottiene subito una parte nel fortunato Shakespeare in love (1998) di John Madden, dove conosce la futura fidanzata Gwyneth Paltrow, con cui rimarrà legato per circa un anno. Arrivano poi i grandi blockbuster diretti dal regista Michael Bay, grazie ai quali Affleck impone il suo nome all’intero star system hollywoodiano: il catastrofico Armageddon – Giudizio finale (1998) e il colossal bellico Pearl Harbour (2001), che avrà un successo straordinario di pubblico in continua crescita. Nei due anni precedenti Ben aveva recitato insieme a Damon nel controverso Dogma di Kevin Smith (1999) e insieme all’ormai ex Gwyneth nel romantico Bounce (2001).

La popolarità ha però un rovescio della medaglia, e l’attore, afflitto da un vizio dell’alcol sempre meno controllabile, si fa rinchiudere di sua spontanea volontà nella Promises Rehabilitation Center di Malibù. Dopo essersi riabilitato e aver recitato in due o tre film dimenticabili, nel 2003 riveste la parte del supereroe in Daredevil di Mark Steven Johnson accanto alla futura moglie Jennifer Garner. Ma il colossale flop è ora dietro l’angolo, e porta il nome di Amore estremo – Tough love, imbarazzante film di Martin Brest che sulla locandina sfoggia il connubio Ben Affleck – Jennifer Lopez, nel frattempo diventati fidanzati anche nella vita. I due sembrano proprio inseparabili, tanto da essere soprannominati “Bennifer”; la chiacchieratissima coppia arriva a un passo dall’altare, Ben pazzo di lei compare nel provocatorio video della hit “Jenny from the block” e le regala un anello da 3 milioni e mezzo di dollari. Ma il rapporto si evolve tormentato, e la rottura totale arriva nel luglio 2004. La fine del loro rapporto è stata accolta con un respiro di sollievo dai fan di Ben, preoccupati per l’inarrestabile discesa della sua carriera sempre più trascurata: indimenticabile il disastro del secondo e ultimo film girato con la cantante ispanica, Jersey Girl di Kevin Smith.

Sarà un’altra Jennifer, la Garner, a risollevare la situazione, offrendo a Ben la stabilità di un amore incondizionato, probabilmente ciò di cui aveva più bisogno. I due si sposano nel 2005 e avranno tre figli, Violet Anne nello stesso anno, Seraphina Rose Elizabeth nel 2009, e l’ultimo, Samuel, nel febbraio 2012. Sostenuto dalla moglie, Ben sfodera un grande quanto inaspettato talento come regista: nel 2007 dirige il fratello Casey Affleck, Ed Harris e Morgan Freeman nel riuscitissimo Gone Baby Gone, un thriller dai temi delicati di cui firma anche la sceneggiatura. Nel 2010 scrive e gira The Town, riservando a se stesso la parte del protagonista.

Nel 2012 viene scelto da un regista del calibro di Terence Malick per rivestire il ruolo principale in To the Wonder, sua ultima fatica. Nello stesso anno dirige e produce Argo, sua consacrazione: la pellicola narra il non facile argomento del cosiddetto Canadian Caper, ossia l’operazione segreta congiunta tra Stati Uniti e Canada del 1979 per liberare, nell’ambito della crisi degli ostaggi, sei cittadini americani rifugiatisi nell’ambasciata canadese della capitale iraniana. In realtà il film è una vera e propria dichiarazione d’amore per il cinema e la sua forza rivoluzionaria, e qui Affleck da il meglio di sé anche come attore. Il film si aggiudica tre premi Oscar (Miglior film, Migliore sceneggiatura non originale, Miglior montaggio), due Golden Globe e tre British Academy Film Awards. Nel discorso di ringraziamento agli Oscar, conclude sincero: “Non importa come sei caduto nella vita, perché succederà. L’importante è rialzarsi”.

Adesso lo aspettiamo al cinema con Runner Runner, film in cui recita la parte del cattivo accanto a Justin Timberlake e Gemma Arterton, un film dal quale non ci aspettiamo molto, ma in cui senza dubbio ci farà piacere ritrovareil nostro Ben.

E lui è riuscito senza dubbio a rialzarsi, con grinta e con spregiudicatezza, tanto che, dopo il trionfo dello scorso anno, ha deciso di rischiare il tutto per tutto e di accettare il ruolo del prossimo Batman cinematografico, comparendo nel prossimo film Batman vs Superman. La scelta, che a molti sembra azzardata, ci confermerà ancora una volta la grandissima capacità di Ben Affleck di trare il meglio da ogni situazione? Aspettiamo e vediamo, intanto noi facciamo il tifo per lui.

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