Claudio Di Biagio e Luca Vecchi parlano del loro Dylan Dog a Giffoni 2014

dylan dogClaudio Di Biagio e Luca Vecchi hanno tenuto una Masterclass al Giffoni Experience durante la quale hanno presentato il loro progetto Dylan Dog – Vittima degli Eventi. Un incontro (molto divertente) tra ragazzi, tra chi ce la sta facendo e chi vorrebbe farcela. Il consiglio? Tanta intraprendenza e molta incoscienza.

 

Entrambi proveniente dal web, Claudio Di Biagio attraverso video su YouTube dove per prima cosa ci ha messo la faccia, ma con i quali ha anche affinato le sue tecniche registiche e Luca Vecchi, protagonista, creatore e sceneggiatore degli esilaranti episodi dei The Pills.

Grazie al crowd-funding i due ragazzi romani stanno per debuttare con Dylan Dog – Vittima degli Eventi, un film nato dalla passione di entrambi per il fumetto tutto italiano, un progetto partito ad inizio 2013 e che ha impiegato oltre 100 persone che hanno prestato il loro talento a costo zero. Come è nato questo progetto?

“Diciamo che noi non ci facciamo i fatti nostri.” risponde Claudio Di Biagio,”Per fare una cosa del genere non bisognava avere quel filtro che dice ‘ma magari succede questo…’. No, noi abbiamo iniziato senza pensare alle conseguenze. Nessuno poteva essere così incosciente come noi da iniziare un progetto di crowd-funding su un soggetto i cui diritti li hanno per metà gli americani e per metà una delle case editrici più storiche in Italia, che non ha mai collaborato con niente nel mondo degli audiovisivi. “

“Non ti devi fermare a pensare alle cose, se no è la fine. Noi italiani abbiamo quest’indole, ma l’importante è farlo.” conclude Luca Vecchi.

Come è stata la reazione della Bonelli e di Sclavi?

C: “Dopo che avevamo rilasciato il primo teaser ci è arrivata una mail con scritto ‘Bravi ragazzi, continuate così, state facendo un buon lavoro’ firmato Tiziano Sclavi. Ci siamo guardati e ci siamo messi a ridere: bello scherzo. Poi mesi dopo abbiamo parlato con quelli della Sergio Bonelli Editore e subito ci hanno chiesto, ‘Come mai non avete risposto alla mail di Tiziano?’. Era tutto vero! Ora quella mail ce l’ho stampata e incorniciata! All’ultimo ComiCon abbiamo presentato un altro teaser e sembrava che la Bonelli fosse piacevolmente soddisfatta di quello che ha visto.”

Quali sono le difficoltà maggiori che avete incontrato durante la realizzazione di questo mediometraggio?

C.: “Diciamo che le difficoltà le abbiamo evitate semplicemente perché, se sei un regista italiano famoso in Italia e vuoi fare un film su Dylan Dog, non lo puoi fare. Noi abbiamo saltato i passaggi! Saremmo dovuti andare dagli americani a comprare i diritti che loro avevano comprato 30 anni fa (Dylan Dog- Vittima degli eventi è classificato infatti come ‘fan movie no profit’, n.d.r.). Ma all’inizio non ci siamo proprio interessati a chiedere i permessi, anzi non glielo dite agli americani! Abbiamo semplicemente iniziato il progetto e dimostrato che alle persone interessava il nostro soggetto. Questa è una forza che ad esempio il regista famoso non ha: noi abbiamo un gruppo di persone fidelizzate che hanno creduto in noi. Abbiamo puntato sulle persone.”

L.: “Pensate che noi abbiamo avuto dalle persone 27 mila euro per realizzare il film!”

Quanta responsabilità c’è verso queste persone che di tasca loro hanno finanziato il vostro progetto?

C: “E’ la stessa questione dello sceneggiatore che mette il suo lavoro nelle mani del regista: oltre ai soldi le persone dovevano darci anche la loro fiducia. Ma farci ascoltare da queste persone è stata una cosa molto graduale. All’inizio non ci prendevano sul serio: abbiamo dovuto far innamorare il pubblico del progetto prima di mostrargli cosa sapevamo fare. Ma poi ha funzionato talmente bene che dopo le prime due campagne di crowd-funding, c’era ancora gente che voleva darci i soldi. Ma ci vuole un pizzico di menefreghismo, non devi avere le paranoie della responsabilità. Sai che ormai il gioco è fatto e sai che ormai il progetto lo dovrai portare a termine. Te sei il primo fan che non vuole essere deluso. Io leggo Dylan Dog da quando ho 5-6 anni e sono il primo a voler essere meraviglioso da questo film.”

dylan dog 2Nel cast, nel ruolo di Dylan Valerio Di Benedetto, ma anche lo stesso Luca Vecchi, nell’iconico ruolo baffuto di Groucho: “Groucho è forse l’elemento che ho sentito più vicino a me durante la lavorazione. Ho pensato che Dylan senza Groucho non esisterebbe e viceversa. Si compensano! Groucho serve a ridimensionare Dylan, se no lui sarebbe troppo fico.”

Dylan Dog – Vittima degli Eventi è un progetto che avrà delle proiezioni al cinema (in particolare per i backers) ma che sarà poi successivamente distribuito la notte di Halloween sul web in modo totalmente gratuito. Ma questo “piccolo particolare nel no profit” non ha fermato attori del calibro di Alessandro Haber e Milena Vukotic ad appassionarsi alla storia, “Ci siamo ritrovati a casa della Vukotic a esporle il suo personaggio e alla fine lei ha voluto che le aggiungessimo delle scene. Scene che poi sono diventate essenziali e chiave! Ma la cosa che più mi ha sconvolto era che aveva questa quindicina di Dylan Dog con tutti i post-it dentro, perché lei si era preparata per la parte! Io ero estasiato, non sapevo che fare… Ero a casa sua a dirle come recitare: mai avrei pensato ad uno scenario del genere!”

Giovanissimi, suscitano curiosità e anche un pizzico di invidia. Cosa consigliate a chi vuole seguire il loro stesso percorso?

“Io non sono contro l’università, sono contro i percorsi sbagliati.Ad esempio io non sarei fatto per la scuola di cinema, semplicemente perché non riuscirei a stare sui banchi ad ascoltar parlare di cinema, senza avere la possibilità di farlo tutti i giorni quando vuoi. E anche oggi, io non mi sento arrivato come regista. Un regista deve avere la possibilità di potersi dedicare al suo film per tutto il tempo che serve. Ora la post-produzione sta funzionando, ma io non la sto seguendo come vorrei perché sto facendo mille altre cose e anche Luca non ha avuto tanti mesi per scrivere la sceneggiatura. Non abbiamo ancora questo lusso.” commenta Claudio di Biagio, mentre Luca Vecchi è più diretto: “Il consiglio che possiamo dare è: FATE! Il vero problema di oggi è il bombardamento di input. il computer ci ha illuso che possiamo fare tante cose insieme, ma non è così. Concentratevi su una cosa e fatela.”

Qual è il vostro intento artistico?

“Il messaggio che io vorrei cercare di dare, banalissimo ma vero, è che tutti ce la possono fare. Proprio come Ratatouille! Volendo fare regia e non avendo nessun contatto, stiamo acquisendo autorevolezza lentamente. Ci sono un sacco di problemi in Italia, ma il mio spazio lo sto trovando. Non è vero che non si può fare nulla. Se vuoi fare il regista e a 25 anni non hai mai girato un corto, io non so che dirti, perché è una cosa sbagliata. Noi ci giustifichiamo tutti i giorni e io sono incazzato con la mia generazione, perché certi di noi ci fanno sfigurare! Noi non la stiamo effettivamente sentendo la crisi, noi possiamo ancora fare qualcosa. E se non ci muoviamo noi, chi lo fa?” conclude determinato Claudio Di Biagio.

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