Meryl Streep ha letteralmente stregato il pubblico dell’Auditorium Parco della Musica in occasione dell’ottava giornata della Festa del Cinema di Roma.

 

La più grande attrice vivente. Un modello per tutte le giovani donne che decidono di intraprendere la carriera d’attrice. Una donna dal fascino unico e inimitabile, che ancora si sorprende di vedere una sala gremita per lei, in totale visibilio.

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Meryl Streep regina del tappeto rosso alla Festa di Roma 2016

Arrivata nella capitale per presentare il suo prossimo film, Florence Foster Jenkins (in arrivo nelle sale italiane il prossimo 22 dicembre grazie a Lucky Red), il tre volte premio Oscar è stata la protagonista di uno degli ormai famosissimi Incontri Ravvicinati (Closer Encounters) durante il quale, attraverso alcune clip tratte dai suoi film più celebri e le domande di Antonio Monda, è stata passata in rassegna una carriera straordinaria fatta di ruoli femminili memorabili.

Una carriera che dura ormai da quarant’anni (iniziata con ruoli già indimenticabili come quelli ne Il Cacciatore di Michael Cimino e Kramer contro Kramer di Robert Benson) e che non ha mai forgiato il carattere e lo spirito di una professionista che ha davvero lavorato con i più grandi registi del mondo: “Sono un’attrice alla quale non si può insegnare nulla”, ammette fiera e divertita la Streep. “Sono informabile. Amo i registi. Ho lavorato davvero con i più grandi. Molti di loro non ci sono più, purtroppo. Da ciascuno di loro ho imparato qualcosa.”

Eppure, nonostante una filmografia che vanta più di 40 titoli (La Scelta di Sophie e I Ponti di Madison County sicuramente tra i più amati), ci sono ancora registi con i quali non ha avuto la possibilità o la fortuna di lavorare: “Un regista con il quale vorrei lavorare è senza alcun dubbio Martin Scorsese“, ammette.

Attiva sia al cinema, sia in televisione che a teatro, durante l’incontro Meryl ha parlato a 360° del suo lavoro di attrice, rivelando quale delle tre forme d’arte si addice di più ad un’instancabile professionista come lei: “Adoro lavorare a teatro. Mi piace sentire il respiro delle persone. Le loro risate, chiaramente se si tratta di una pièce comica. Il cinema è diverso: la sua bellezza sta nel fatto che anche il più piccolo dettaglio può trovare eco e risonanza. E poi il cinema è fatto di moltissimi strati. È un’arte a più livelli. Anche il teatro può darti la possibilità di immergerti completamente e trovare la profondità che stavi cercando, ma solo se prima hai stabilito una certa empatia con il pubblico.”

Festa di Roma 2016: conferenza stampa con Meryl Streep

Tre gli Oscar vinti nel corso della sua carriera (è inoltre l’attrice che detiene il record per il più alto numero di candidature ricevute – ben 19): l’ultimo in ordine di tempo, nel 2012 per The Iron Lady. A proposito di quell’esperienza e dell’aver interpretato Margaret Thatcher, la Streep ha spiegato: “Quel personaggio era chiaramente molto diverso da me. Eppure, credo che tutte le donne si siano trovate nella loro vita a percepire un certo sdegno da parte di chi non le riteneva idonee a ricoprire una determinata posizione, soprattutto da parte degli uomini. La Thatcher è entrata in un mondo che non era accogliente nei confronti di una donna leader. E credo che le cose non siano poi cambiate così tanto. Ad esempio, Hilary Clinton viene criticata perché parla a voce troppo alta e per il fatto che è una donna attraente. Ecco, questo avviene perché l’attenzione è focalizzata solo nei confronti del modo in cui dice le cose e non su quell’importanza di quello che effettivamente dice.”

L’incontro è stata anche l’occasione per rivelare alcuni dettagli inediti a proposito della sua vita personale, sempre in relazione alla sua carriera invidiabile. Parlando infatti delle sue comprovate doti canore (che la Streep ha avuto modo di sfoggiare in pellicole quali Radio America, Mamma Mia!, Into the Woods e – anche se in maniera diversa – nell’ultimo Florence), l’attrice ha spiegato: “Non ho mai voluto fare la cantante. Ho sempre voluto fare l’attrice. A 12 anni ho cantato in un musical scolastico il brano O Holy Night. Qualcuno mi notò e suggerì ai miei genitori di farmi prendere lezioni di canto. Così mia madre mi portò da un insegnante di New York. Ho fatto lezioni per due anni, poi ho smesso perché mi ero messa in testa di fare la cheerleader.”

L’incontro si è poi concluso con una personalissima riflessione sul nostro cinema. Silvana Mangano e Anna Magnani sono le attrici italiane che Meryl Streep ama di più: “Le ho conosciute in un momento particolare del cinema americano quando non c’erano molti ruoli davvero interessanti per le donne”, ha spiegato l’attrice. “Vedevo i loro film all’università o nei piccoli cinema. La cosa che subito mi colpì di loro fu il loro aspetto esotico e il loro stile di vita provinciale. C’era nel modo di essere e di recitare qualcosa di primoridale. Erano attrici pure, un po’ come Alba Rohrwacher. Credo sia l’attrice italiana può brava che abbiate oggi.”

Meryl Streep all’Auditorium per la Festa di Roma 2016: le foto

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