Roma 2014: Kevin Costner “I film valgono più di quanto incassano al botteghino”

Kevin Costner è arrivato al Festival di Roma 2014 per presentare Black And White di Mike Binder e incontrare il pubblico in occasione dell’incontro Cinechat, organizzato in collaborazione con Studio Universal e moderato da Giona Nazzaro e Mario Sesti.

 

Il divo di Hollywood è stato accolto calorosamente dal pubblico dell’Auditorium, che ha salutato con foto, autografi e il suo grande e affascinante sorriso.“Grazie per l’accoglienza e il vostro affetto.” commenta così Kevin Costner l’applauso della sala,” Nella clip che avete mandato c’è una colonna sonora di Ennio Morricone, e vorrei sottolineare che piacere è per me recitare con musiche del genere sullo sfondo. E’ giusto rendere omaggio ad un vostro connazionale.”

Kevin CostnerCome ci si sente ad essere uno degli ultimi grandi attori del cinema western americano?
Quando sei piccolo si gioca e si immagina di poter fare tutto e spesso immaginiamo di fare ciò che abbiamo visto in tv. Ho visto gli uomini combattere, ho visto gli uomini ottenere la ragazza alla fine e per i film, ho imparato anche a baciarle! Credo che dovremmo ammettere che noi dai film impariamo tantissimo. A volte alcune delle più grandi lezioni le apprendiamo al buio di una sala, sognando di fare quei gesti eroici un giorno. Non sappiamo come ci potremmo comportare se mai ci trovassimo in quelle situazioni ma io ho avuto l’opportunità di interpretare la persona che fa la cosa giusta e dice le parole giuste al momento giusto nei film e così, ho imparato a fare l’eroe. E io continuerò a fare western, perché è questo che si fa in America.

C’è qualcosa che ha imparato nella vita reale che le è tornato utile nell’interpretare diversi ruoli da eroe?
Come ho detto ho avuto l’opportunità di fare l’eroe nei film ma poi alla fine della giornata, quando torno a casa faccio il padre. E quello che i miei figli cercano in me è proprio un eroe che li ami e sia disposto a proteggerli. Faccio due ruoli nella mia vita: uno è fare film e lì mi pagano, e l’altro è fare il padre, un ruolo per cui sarò ricompensato per tutta la vita.  Io ho tre bambini piccoli (di sette figli totali, ndr) e per via dell’età so che non potrò trascorrere tutta la mia vita con loro e ci sarà un momento in cui io non ci sarò più per loro, ma questo è il prezzo che si paga nel vivere una vita piena. Ma sono grato dei film che ho fatto perché i miei figli avranno la possibilità di vedermi sullo schermo anche quando non ci sarò più e mia figlia Lily, che mi ha accompagnato qui a Roma, potrà dirgli, ‘Vedete come era forte papà'”.

Kevin CostnerDa attore classico, interprete del grande cinema americano, come si rapporta nei confronti della tradizione?
La gente si chiede ‘Ma cosa sta succedendo al cinema? Ci sono tanti cartoni, sequel, che succede?’ Bè la mia risposta è ‘Nulla: il cinema va avanti’. Questi film d’azione sono divertenti da vedere, ti fanno godere la tua coca cola e i tuoi popcorn e il mondo si sta innamorando di questi film, ed è una cosa che comprendo! Ma io non mi sono mai disinnamorato delle storie vere: quando i film sono nella loro migliore condizione raccontano storie di uomini e donne. In questo senso sono ancora molto romantico, ovvero ancora credo in quello che Hollywood è stato e potrà essere. E credo che c’è ancora spazio per i piccoli film come Black And White, Tin Cup, Bull Durham e Balla con lupi, e continuerò a lottare per questo tipo di film perché io ci credo ancora. Penso a gli attori che amo e ammiro come Clark Gable, Sean Connery, Spencer Tracy e tanti altri con cui per mia fortuna ho avuto la possibilità di lavorare, e credo nella possibilità dei film di indicare la storia e continuerò a fare film di questo tipo. Quando il film è al massimo delle sua espressione sia per i più giovani che per i più anziani, ci saranno momenti e parole che vengono pronunciate che noi non dimenticheremo mai. Per cui io quando faccio un film tengo sempre a mente questa cosa. I film valgono molto di più di quanto incassano al botteghino.”

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