Festival di Roma 2014: Still Alice, la conferenza stampa del film con Julianne Moore

still alice

Still Alice è il film protagonista della seconda giornata del Festival di Roma 2014. La pellicola, che offre una grandissima interpretazione della protagonista Julianne Moore, racconta della Dottoressa Alice, una donna che scopre di essere affetta da morbo di Alzheimer e deve imparare a fare i conti con la malattia e con la perdita dei ricordi, della memoria e di quello che la identificava in quanto se stessa.

 

Uno dei due registi, Wash Westmoreland, è venuto a Roma a presentare il film, a commentare la scelta di una grande attrice come protagonista e a parlare di come è stato lavorare a un film che in qualche modo lo ha toccato da vicino, anche nella sfera personale.

Come è stata scelta Julianne Moore?

“Quando lavoravamo sulla sceneggiatura, io e Richard Glatzer (il co-regista) abbiamo cominciato a pensare a quale attrice poteva offrire una performance intensa quanto la storia richiedeva, che potesse anche essere un volto internazionale per interpretare una docente di Linguistica che non era più capace di parlare. E guardando il lavoro di Julianne Moore ci siamo accorti che il suo curriculum è incomparabile, con una straordinaria variazione di personaggi. L’abbiamo incontrata per un altro progetto e ci abbiamo messo due mesi per farle avere la sceneggiatura, e appena la avuta, dopo due ore ci ha chiamati e ci ha detto si.”

Una volta sul set, la Moore non è stata soltanto un’attrice che recita un copione, anzi, come ha dichiarato lo stesso regista “abbiamo considerato Julianne come una partner creativa, con lei abbiamo discusso gli aspetti della storia e di come la sua performance si sarebbe evoluta in maniera molto informale, facendo tentativi. Era un processo che richiedeva un cammino molto complesso per trovare l’equilibrio e il giusto ritmo per la storia.”

Still AliceNel lavoro di documentazione, avete tenuto conto anche degli addetti e degli esperti?

“Abbiamo lavorato con degli esperti e con le associazioni americane per la lotta contro l’Alzheimer. Abbiamo raccolto tutta la documentazione scientifica necessaria, ma abbiamo anche parlato con tante persone che si prendono cura di malati e di malati precoci. Julianne ha stretto un forte rapporto con una donna che come Alice era una docente che poi ha scoperto di avere l’Alzheimer.”

“La battaglia principale che affrontano il malati di Alzheimer è quella contro la perdita della parola – ha continuato il regista – Man mano che la malattia avanza, Julianne è stata bravissima a far trasparire lo sforzo e la sofferenza di mostrare questa difficoltà, che per il suo personaggio è raddoppiata dal fatto che prima di ammalarsi lei si definiva proprio attraverso le sue parole.”

Ha pensato agli Oscar dopo aver visto questa performance straordinaria di Julianne Moore?

“Quando giravamo non ci ho pensato per niente, anche se tutti capivamo che stavamo facendo qualcosa di speciale. Il film al Festival di Toronto ha avuto un successo incredibile. Ovviamente siamo tutti eccitati della possibilità e lei è senza dubbio la più grande attrice americana che non abbia ancora conquistato un Oscar. Come cineasta lo vorrei davvero tanto, penso lo meriti e l’abbia meritato altre volte. Lo stesso fatto che si parli tanto del film è un segnale importante.”

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