Figli_delle_stelle

 

Questa mattina al The Space Cinema di Piazza Repubblica a Roma è stato presentato il film Figli delle stelle. Presenti in sala l’intero brillante cast, il regista e gli sceneggiatori.



Il nuovo film di Lucio Pellegrini è stato accolto entusiasticamente dalla critica, per il modo leggero e ironico con cui ha saputo affrontare un tema invece così profondo e drammatico, la precarietà esistenziale; perché il cinema deve riconquistarsi il suo spazio per il dibattito reale e concreto.

Pellegrini attraverso questo film ci fa ridere dei nostri drammi, ci rende per un attimo cinici ma non per questo meno riflessivi riguardo al nostro tempo. È una commedia eversiva, qui i terroristi sono buoni, umani, il politico anche, mentre è la comunità a dimostrarsi crudele e individualista, (una delle scene madri del film è infatti quella che mostra l’applauso per la liberazione del sottosegretario, dei cittadini della piccola comunità valdostana). Perché quella comunità e più in generale la società, pensa solo al proprio orticello, è colma di ipocrisia e amoralità, spinta solo dalla brama di soldi e potere.

Favino è d’accordo con il definire il film eversivo, “perché prova a ridere di cose che, guardandole su Report o leggendole su Repubblica o sul Corriere, ci fanno stare male. E poi fotografa un fenomeno che io sento molto: il fatto che la realtà va talmente veloce che si ha la sensazione di restare sempre un po’ indietro, in una sorta di vintage”.  Un vintage sarcasticamente rappresentato dagli abiti stile anni ’80 dei protagonisti. Si potrebbe pensare che questo voglia dire che chi vuol fare la rivoluzione oggi è anacronistico? Forse, perché nella modernità l’idealismo non va più di moda, è diventato retrò, antiquato. Non si crede più in nessun ideale politico, come dice una canzone di Battiato “Non esistono più né eccitanti né ideologie, ci vuole un’altra vita!”

Pellegrini ci svela che all’interno del film ci sono delle note autobiografiche della sua vita e delle sue vacanze trascorse in Valle d’Aosta. Lui stesso aveva un appartamento come quello che vediamo nel film, indossava quelle tute dai colori sgargianti e ascoltava dischi del tempo. Infatti il titolo del film, Figli delle stelle, deriva proprio da una delle canzoni più conosciute negli anni ’80 di Alan Sorrenti, che calza perfettamente per il film perché i protagonisti sono degli autentici sognatori.

Gli interpreti del film si sono dichiarati tutti molto felici di aver partecipato al progetto, sia per il tema, che per il loro rapporto con il regista e con gli altri del cast.

Marilù (Claudia Pandolfi) si definisce “la principessa sui piselli”, una bella giornalista che ha un modo generoso ed empatico di rapportarsi con gli altri, che si lascia trascinare dagli eventi che le capitano nella vita.

Toni (Fabio Volo) è un operaio che sconvolto dalla morte del suo migliore amico, si imbarca in un’avventura più grande di lui. L’attore, irriverente e simpatico come al solito ha dichiarato: “Ho fatto questo film perché sapevo che avrei indossato un giubbotto di jeans con la pelliccia come quello che avevo negli anni Ottanta, mia madre me lo buttò a tradimento… ma dopo le riprese me lo sono fatto regalare”.

Stella (Giorgio Tirabassi) è un politico idealista, positivo nonostante il suo ruolo, lavora in politica ma non si è lasciato corrompere dal potere, ma lotta ancora per la giustizia e in questo caso per far passare una legge per la cura del cancro.

Ramon (Paolo Sassanelli) è un uomo uscito di galera che deve aver sofferto molto nella sua vita e che decide di prendersi una rivincita con questo “colpo di stato”.

Bauer (Giuseppe Battiston) è il più idealista, sovversivo, rancoroso verso il sistema. Assistente di sociologia, con uno stipendio misero, ma sposato con una donna ricca e probabilmente è questo il motivo per cui lo si può ancora definire così puro nel suo idealismo e comunismo: lui a differenza degli altri del gruppo, non si confronta ogni giorno con  i problemi economici.

Pepe (Pierfrancesco Favino) è un insegnante di educazione fisica ma attende da anni una supplenza e nel frattempo è costretto a lavorare in un Autogrill. Pepe e Toni sono personaggi molto positivi, precari, puri e innocenti, pur avendo rapito un politico.

Tutti gli attori hanno affrontato in maniera leggera ma consapevole il proprio personaggio e dalle loro parole si evince quanto realmente sia stato piacevole per loro girare questo film, lo stesso Pellegrini li ha ringraziati più volte soprattutto per il clima che sono riusciti a instaurare durante le riprese; stessa atmosfera che abbiamo vissuto noi nel corso della conferenza stampa.

Tante risate, battute ironiche e riferimenti politici.

Alla domanda “Si è posto il problema che un film del genere potrebbe generare polemiche”, il regista ha risposto che non si stupirebbe se accadesse ma il suo film è una commedia e in quanto commedia non dovrebbe mai suscitare polemiche politiche.

“Con l’aria che tira – gioca Fabio Volo – è possibile che il regista sarà al centro del prossimo dossier, dopo la Marcegaglia…”.

Figli delle stelle uscirà nelle sale il 22 ottobre e sarà distribuito in 250 copie.

 

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