Joseph Fiennes a Roma presenta Risen

È una lettura particolare, inedita, quella che Risen fa delle Scritture, “un matrimonio” lo definisce il protagonista del film, Joseph Fiennes, “tra ciò che c’è scritto nel Vangelo e quella che è la finzione storica creata nel film”. E proprio Fiennes, in compagnia dell’affascinante Maria Botta che nel film è Maria Maddalena, ha incontrato la stampa a Roma per parlare del film, presentato anche in Vaticano.

 

“Il nostro tempo in Vaticano è stato fenomenale, non ci saremmo mai immaginati che alla fine del viaggio con questo film saremmo arrivati qui. Non è stato detto nulla del film però, perché non era il momento adatto. Si trattava di una mattina in cui tante persone potevano godere della presenza di un gentiluomo come il papa Francesco.”

Fiennes interpreta Clavio, un Tribuno romano incaricato da Pilato di trovare il corpo di Gesù che, ovviamente, dopo tre giorni dalla morte viene creduto rubato. “La prima cosa che mi ha dato il personaggio sono state stato vesciche e piedi doloranti per i saldali che dovevo indossare, e poi ho avuto la possibilità di addestrarmi con persone che conoscono le tecniche dei gladiatori. Ma da un punto di vista spirituale Clavio mi ha fatto fare un viaggio interiore e mi ha reso il concetto della redenzione e di una seconda possibilità.”

Che peso e significato può avere nell’Anno della Misericordia un film così?

Risen film poster“Credo che stiamo vivendo dei momenti particolari, come sempre da quando esiste l’umanità. Non sappiamo quale possa essere il riscontro del film presso il pubblico; lavori pensando a loro e la speranza è che possa essere stimolante e di intrattenimento. Quello che sicuramente ci auguriamo è che sia i credenti che i non credenti possano godere insieme dello stesso film. Persone che hanno credo religiosi diversi possano stare seduti nella stessa sala e vedere lo stesso film, perché in fondo parla del rapporto con la fede.”

E Joseph Fiennes invece che rapporto ha con la fede? Sembra, dalla sua filmografia, che ami molto interpretare uomini di fede.

“Consciamente o inconsciamente, ho una forte attrazione verso i personaggi storici o di non fiction. Come Lutero, che ha portato la riforma nella Chiesa e di recente ho interpretato un altro personaggio storico. Quello che trovo interessante e particolare in questi personaggi è il concetto dell’integrità dell’uomo, della loro auto-evoluzione. Persone che sono in un certo senso in grado di gestire una tempesta come io invece non so fare. È l’integrità morale che mi affascina, possiamo definire questo concetto come fede.”

Ma presto interpreterà anche Michael Jackson che ha tanto a che fare con il divino per i suoi fan, ma molto poco a che fare con la fede.

“La sceneggiatura è stata commissionata da Sky Art, e sono rimasto scioccato per essere stato scelto come Jackson. Si tratta di una commedia molto divertente, satirica, sono circa 20 minuti, e attraverso una lente divertente si raconta di Michael Jackson, Elizabeth Taylor e Marlon Brando che cercano di scappare da New York il giorno dopo l’ 11 settembre. Quello che mi è piaciuto è il racconto del grado di follia che possono toccare le celebrità a un certo livello di iconicità.”

Ospite in conferenza stampa anche l’attrice di origine argentina Maria Botta, che si unisce alla folta schiera di donne che hanno interpretato Maria Maddalena sul grande schermo. “Sono sempre stata affascinata dal personaggio, ho sempre letto molto sulla sua vita e la sua storia, è stata una donna speciale. Per interpretarla al meglio però ho usato quello che c’era nella sceneggiatura, ho ammirato questa donna in grado di dare la vita per le persone che amava. Io sono Argentina ma sono dovuta scappare dal mio Paese perché mio padre era stato preso dai militari, quindi capisco l’impegnarsi in una battaglia in cui si crede. Credo che gli sconfitti di oggi possano essere gli eroi di domani.”

Nonostante il film sia dichiaratamente di ispirazione cattolica e il messaggio sia fortemente condizionato dall’orientamento religioso cristiano cattolico, al film ha lavorato una troupe e un cast particolarmente variegato, proveniente da culture, tradizioni e religioni diverse, oltre che da diverse parti del mondo.

Per Maria Botta però il clima sul set non poteva essere dei migliori: “Si è trattato di un’esperienza incredibile con meravigliose persone. C’era un angelo sul set ogni giorno. Forse a causa della personalità di Joseph. Lui era sempre nel personaggio, e questo tipo di persone, di attori, su un set, sono magnifici, perché sono costruttivi e si mantengono concentrati sul film. Per me è stata un’esperienza incredibile.”

Joseph Fiennes: “Io sono cattolico battezzato, sono cresciuto così, poi mi sono un po’ allontanato, ma devo confessare che dopo l’incontro con il Papa di questa mattina ci sto pensando molto. Non so se vale per voi, ma per me ogni volta che si entra in un luogo di culto, che sia una grande basilica o una piccola chiesa, sono commosso anche se non sono fervente credente. Forse per la storia di questi posti, forse per le mura che hanno assorbito l’energia di tante persone, o forse solo per il forte odore di incenso, ma sento sempre una forte presenza. E questa stessa sensazione me l’ha data la sceneggiatura del film, e così è stato per tutti gli attori e la troupe. È una sensazione che è passata a tutti, dagli italiani, agli spagnoli, americani, inglese, maltesi, tutti sono stati coinvolti nel rispetto per la sceneggiatura che abbiamo avuto. Tutti hanno provato la sensazione come se entrassero in un luogo di culto.”

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