Sharm El Sheikh: il cast e il regista raccontano il film

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Si è svolta questa mattina al cinema Eden di Roma, la conferenza stampa del nuovo film diretto da Ugo Fabrizio Giordani, “SharmElSheick” che uscirà nelle sale italiane il 17 settembre, prodotto con Medusa Film da Marco Poccioni e Marco Valsania per Rodeo Drive, distribuito da Medusa in 350 copie. Puntuali arrivano in sala gli attori, Enrico Brignano, Maurizio Casagrande, Cecilia Dazzi, Fioretta Mari, Michela Quattrociocche, Sergio Muniz e Laura Torrisi, assente Giorgio Panariello.

La prima impressione è di aver di fronte un cast molto affiatato, impressione confermata dal regista e dagli attori che dichiarano di essersi divertiti molto durante la lavorazione del film ealt di aver creato una sincera amicizia cameratesca. Enrico Brignano e Maurizio Casagrandeaggiungono che l’alchimia tra gli attori ha reso facile la loro prova, e inoltre che il regista li ha lasciati liberi di esprimersi e di improvvisare: “E’ stato il loro compagno di giochi”.
Arriva in sala il presidente della casa di produzione Medusa, Carlo Rossella il quale prende parola per dire che questo film è una cartolina straordinaria di SharmElSheick, località privilegiata dagli italiani da molti anni a questa parte.
Ugo Fabrizio Giordani, ci spiega qual è l’origine del film :“La crisi economica e gli improvvisi licenziamenti di questi anni che hanno colpito molti miei amici, mi hanno fatto capire che l’Italia sta vivendo un periodo di grande provvisorietà. La perdita di punti di riferimento come, lavoro, pensioni, famiglia, è ormai un dato di fatto. Ho voluto realizzare una commedia all’italiana che mettesse alla berlina l’italiano medio che con la crisi si ritrova a vivere nella precarietà e nell’incertezza economica. Brignano, Casagrande e tutti gli altri interpreti simbolizzano coloro che pur di non perdere i privilegi derivati da un buono stipendio, raggiungono i più assurdi compromessi”.
Una commedia all’italiana, così la definisce il regista, nato come assistente del grande Ettore Scola, e quindi affascinato da quei film che riescono a farci sorridere su temi nobili, paure esistenziali, come appunto la perdita del lavoro. “Il filmè un omaggio agli Italiani che cercano lavoro e soprattutto ad Alberto Sordi, interprete di ‘Una Vita Difficile’ di Risi, che quest’anno avrebbe compiuto novanta anni”.
altQualcuno in sala provoca il cast e il regista, definendo il film, appartenente alla tradizione del cine-panettone: Enrico Brignano accoglie la provocazione rispondendo in maniera seria e inequivocabile : “Non sono d’accordo con queste sigle che non fanno altro che svilire la commedia. Questo film non fa parte di quel genere; è una commedia che non è volgare né futile. È leggera. Per antonomasia è inevitabile che debba sguazzare nel divertente e nel comico”. Si lascia anche sfuggire che non ha mai recitato in un cine-panettone e non crede di volerlo mai fare, pur non disprezzando il genere.
Il regista completa il discorso, dicendo che si è ispirato a film come “Il gaucho” di Dino Risi e spiegando che “è una commedia, non un film comico, che tratta in maniera lieve un argomento serio: la precarietà economica”.

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