Un Natale stupefacente, la conferenza stampa

Presentato alla stampa Un Natale stupefacente. il 31esimo cinepanettone targato Filmauro, in sala dal 18 dicembre, alla presenza dei produttori Aurelio e Luigi De Laurentiis, del regista Volfango De Biasi e del cast, con la collaudata coppia comica, Lillo e Greg, ma non solo.

 

Avete voluto rinnovare il cinepanettone, rinunciando a certi stilemi che dividevano un po’ il pubblico?

Aurelio De Laurentiis: “Questo è il 31esimo. Avendo iniziato questo viaggio nell’‘83, l’abbiamo cambiato varie volte. È chiaro che fare film a episodi è molto più complicato e anche più riduttivo, rispetto a fare un film a tema unico. Questa volta abbiamo deciso di fare un film a tema unico e portare avanti un rinnovamento attraverso Lillo e Greg, essendo stati loro i veri campioni degli ultimi due “Natali”. Dal 2012 con Colpi di fulmine erano emersi prepotentemente. Lì è cominciato lo sganciamento dal passato, ora si tratta di capire se piacerà e come proseguire in questo rinnovamento”.

È stato coraggioso scegliere il giovane De Biasi per la regia, c’è anche una volontà di rottamazione?

Luigi De Laurentiis: “Desideravamo creare un’evoluzione di questo franchise. Perciò quest’anno abbiamo pensato al film unico. Mi divertiva l’idea di trovare un meccanismo di racconto che potesse intrigare il pubblico. Volevamo qualcosa che fosse familiare al pubblico di massa, ma con un occhio anche ai più giovani. Il nostro scopo è poi, sempre, far ridere per tutto il film”.

un natale stupefacente posterLillo e Greg non sono in sceneggiatura, ma si rispolvera il loro repertorio, quanto hanno contribuito allo script?

Volfango De Biasi: “Sono da sempre un grande estimatore del repertorio di Lillo e Greg. Per due anni abbiamo comunque lavorato su di loro (in Colpi di fulmine e Colpi di fortuna ndr), riapprofondendolo. Quest’anno, ho voluto coinvolgere tutti gli attori ogni volta che scrivevo. Noi abbiamo cercato di vedere cosa avrebbero potuto fare al meglio, ma loro stessi ci hanno man mano dato suggerimenti”.

Lillo: “Il nostro coinvolgimento in sceneggiatura parte già col primo film sceneggiato da Volfango. Abbiamo avuto la fortuna di avere dalla Filmauro la fiducia immediata. Da umoristi sappiamo che un argomento trattato in un certo modo risulta più divertente. È una questione di stile: ogni umorista ha quello in cui si ritrova meglio. Il nostro è uno stile un po’ surreale. L’atmosfera favolistica è quella che ci piace”.

Chi temete al botteghino?

A.D.L.: “Temo sempre tutti. Dopo 40 anni e 400 film, ogni volta trepido come la prima. Questo mi dà la forza di andare avanti, altrimenti col clima che c’è ora in Italia, non solo nel cinema, dovremmo andarcene via, ma per rispetto di chi va ancora al cinema, rimango”.

C’è grande cura dei personaggi femminili e anche degli altri ruoli, oltre ai due protagonisti

V.D.B.: “Per me la donna è l’oggetto imprescindibile della commedia. Un personaggio femminile stereotipo non ha alcun fascino, soprattutto nel 2014, quando è la donna ad essere culturalmente più avanti, è lei che sceglie il film da vedere, è impossibile non creare donne a tutto tondo”.

Ambra Angiolini: “Interpretare Genny è stato come entrare in una spa, sono stata messa nelle migliori condizioni. Dovevo essere bella ed era un ruolo strano, non mi era mai capitato. È stato divertente, trasformarmi così è ciò che dovrebbe succedere sempre. Qui ho trovato tanta professionalità. Il film mi ha permesso, come o più di altri, di fare bene il mio lavoro.

Paola Minaccioni: “Nel modo di trattare i personaggi femminili, questo film è più esportabile: sono più complessi rispetto a quanto lo siano generalmente in questo tipo di commedia. Sono brillanti, ma con un’umanità, una dolcezza, una verità”.

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