Bling Ring recensione film

Arriva in Italia Bling Ring, ultimo film di Sofia Coppola presentato all’ultimo Festival di Cannes e che si presenta, a tutti gli effetti, come la storia perfetta da far raccontare alla piccola di casa Coppola. La storia nasce da un articolo pubblicato su Vanity Fair in cui si parlava della banda Bling Ring, composta da ragazzine che si introducevano nelle ville delle star di Hollywood per sottrarre denaro e oggetti di valore, principalmente abbigliamento griffato. Tra le celebrità realmente colpite dalla banda c’erano Paris Hilton, Orlando Bloom e Rachel Bilson. Il bottino della banda arriva addirittura a rubare 3 milioni di euro in beni di lusso prima che uno di loro sia incastrato dalle telecamere di sorveglianza.

 

Dalle interviste ai protagonisti è nato l’articolo, e dall’articolo arriva il film, che si colloca decisamente al di sotto dello standard di Sofia Coppola, quasi nei pressi del sopravvalutato Somewhere. Il ritmo del film è dilatato e gli avvenimenti reiterati all’inverosimile, gli attori tuttavia sono bravi e il vero cuore della storia è manifestare, attraverso i gesti di questi adolescenti, quanto sia vanesio il mondo delle Hills californiane, totalmente definito da ciò che indossi e dal marchio che è impresso sulla tua borsa. Nicki, Sam, Mark, Chloe e Rebecca sono ragazzi che inseguono non il sogno di fama e grandezza, non il successo dato dalla recitazione o dalle luci della ribalta, ma semplicemente lo status, la possibilità di entrare nei locali giusti con le scarpe giuste, il “prestigio” di indossare un Gucci. Si tratta, in poche parole, dell’idolatria verso gli oggetti di lusso, verso  il vacuo apparire per sentirsi parte di un mondo che le persone normali vedono solo in tv, una malattia quasi, che contagia, è un dato certo, anche la gioventù del nostro Paese. Ci auguriamo però che nessun altro giovane si senta così “emarginato” da essere costretto a rubare le mutande di Paris Hilton per sentirsi cool.

Ad interpretare i protagonisti del film ci sono volti noti e meno noti del cinema, su tutti Emma Watson, che interpreta Nicki, ma anche Taissa Farmiga, sorella di Vera, che interpreta Sam, e poi i meno noti Katie Chang (Rebecca), Claire Alys Julien (Chloe), Georgia Rock (Emily) e l’unico maschietto del gruppo Israel Broussard (Marc). Sofia Coppola confeziona un film che racconta l’adolescenza come non l’abbiamo mai vista, forse in modo poco incisivo e attraverso una storia che pur svolgendo chiaramente le sue funzioni di critica sociale si rivela misera per poter occupare un intero lungometraggio, costringendo automaticamente la regista a dilatare gli avvenimenti rischiando di annoiare lo spettatore.

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