Lamberto Sanfelice CloroLa vita è sempre piena di sorprese, belle o brutte, e può cambiare con un battito di ciglio. Questa amara lezione Jenny (Sara Serraiocco) la impara a soli 17 anni, quando morta la madre e con un padre in crisi depressiva e senza più casa e lavoro, si ritrova catapultata dalla soleggiata ed allegra riviera di Ostia, dove viveva felice come promessa del nuoto sincro, in una sperduta e cadente località sciistica sulla Maiella, nell’Appennino abruzzese. Rimasta l’unica in grado di accudire il fratellino Fabrizio (Anatol Sassi), Jenny dovrà mettere da parte i suoi sogni per affrontare la dura realtà, sebbene lei non smetta di coltivare la speranza di poterli ancora esaudire.

 

Lamberto Sanfelice esordisce alla regia di un lungometraggio con questo Cloro, film selezionato al Sundance Film Festival e alla Berlinale 2015. Film asciutto, essenziale, privo di colonna sonora, particolari artifici tecnici, inquadrature spesso mobili, una forte dose di realismo. Colori cupi, una luce quasi sempre spenta, eco di un paesaggio triste, silenzioso e malinconico come può essere una sperduta quanto decadente località sciistica sulla Maiella. Un film percorso da un filo di tristezza ed angoscia, quelle che la brava protagonista, Sara Serraiocco, prova e tiene nel cuore del suo personaggio senza darne mai libero sfogo. Cloro posterCloro, un titolo che riporta all’acqua delle piscine, simbolo di un mondo passato, di una vita felice che Jenny non ha più, di sogni che le stanno sfuggendo di mano. Da ragazza spensierata e felice a giovane donna caricata di responsabilità enormi e gravissime, un fratellino mal sopportato per cui si accorgerà di essere tutto, un rapporto, il loro, che crescerà esponenzialmente così come la consapevolezza dei propri doveri.

Sanfelice vuole raccontarci una storia cruda e amara, la storia di una giovane donna che realizza la fine della propria adolescenza. Eppure i sogni sono i sogni, oasi di pace in un oceano di problemi, come disfarsene per sempre?

Cloro è un film sorretto da una buona scrittura, da una storia solida e vera, forse raccontata con troppo distacco, con poca poesia, con poca voglia di coinvolgere lo spettatore. Come già detto, brava la giovane e bella protagonista, Sara Serraiocco, già nastro d’Argento come attrice rivelzione dell’anno 2013 quando interpretò una non-vedente in Salvo di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza.

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