Cristiada: recensione del film di Dean Wright

Cristiada

Cristiada segna l’esordio alla regia di Dean Wright, direttore degli effetti speciali di Titanic e di Il Signore degli Anelli che sceglie come esordio un tema controverso e insidioso. Seppur la vicenda della “Guerra dei Cristeros” non sia mai stata raccontata al cinema, i temi e i valori della sceneggiatura si possono collocare nei più recenti film a sfondo religioso che oggi giorno più che mai servono a far riflettere sulle questioni di culto e sulla libertà nelle varie regioni del mondo.

 

In Cristiada Messico 1926, la politica del neoeletto presidente Plutarco Calles nei confronti della Chiesa Cattolica si rivelerà repressiva e dura nei confronti dei cristiani, diventati troppo influenti nella società. La sua condotta farà sorgere dei ribelli, definiti Cristeros, comandati dall’ateo generale Gorostieta e moralmente influenzati dal piccolo Josè Luis Sanchez.

La sceneggiatura di Michael Love (Gaby, Una storia vera) vacilla in questo filone attraverso i suoi personaggi, tutti realmente esistiti e collocati storicamente, a cui ha dato voce caratterizzandoli in alcuni archetipi. Troviamo infatti, l’eroe cristiano nel piccolo Josè (Mauricio Kuri), il mentore nel Generale (Andy Garcia), la moglie devota in Tulita (Eva Longoria) la donna schierata al fronte in Adriana (Catalina Moreno), il sacerdote combattente in Padre Vega (Santiago Cabrera) e l’antieroe in Victoriano (Oscar Isaac). Protagonisti arrivati a combattere questa “guerra santa” in diverse prospettive e con diverse attese da cui inevitabilmente ne usciranno tutti trasformati. Registro che si alterna ad componente più “action” che rimarca le grandi battaglie ma anche la grande violenza, sottolineando così il valore del “sacrificio” di questi uomini e donne che combatterono per ciò in cui credevano, un Messico libero dell’oppressione.

Il film assume così un tono epico-storico che seppur con un’ottima ricostruzione scenografica (Salvator Parra), fotografica (Eduardo Matìnez Solares) e con un cast che sa gestire ampiamente le corde del film, non riesce a fare comunque a fare il salto di qualità. La trama resta ancorata al nozionismo e alla narrazione per sequenze, restituendo così solo la realtà degli anni ’20 senza trasmettere l’atmosfera e l’empatia di ciò in cui credevano i personaggi. Seppur le musiche (James Horner) e il montaggio (Richard Francis-Bruce e Mike Jackson) riescono a punteggiare il giusto pathos dei protagonisti e le loro sfumature queste non sono mai realmente vissute dalla platea.

Cristiada risulta essere un film riuscito a metà, l’ottima produzione e cast non compensano le carenze della sceneggiatura che nei 143 minuti riesce solamente a fare leva sul resoconto storico.

Il film verrà distribuito dal circuito UCI cinemas con uscite programmate a seconda delle varie città italiane, la prima con il pubblico avrà luogo a Milano il 16 ottobre e si chiuderà con Roma il 6 Novembre.

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