Festa di Roma 2016: Irréprochable recensione del film di Sébastien Marnier

Scritto e diretto dal giovane regista Sébastien Marnier, è stato presentato nella Selezione Ufficiale della Festa del Cinema di Roma 2016 il film Irréprochable, con una bravissima Marina Foïs come protagonista.

 

Irréprochable come “Irreprensibile, persona a cui non si può muovere nessuna critica, nessun appunto; rigorosamente corretto” ma tradotto anche in inglese con “senza colpe”, è il titolo di questo thriller francese che riesce a mettere in risalto le doti di Marina Foïs grazie alla scrittura intelligente di Marnier, più abituato a scrivere piuttosto che a dirigere lungometraggi. Ma il film a prima vista non sembra quel che poi sarà, ma quasi una commedia dai toni tragici che monta scena dopo scena in qualcosa di veramente interessante e sorprendente.

irreprochable-filmLa Foïs interpreta Constance, una donna sui quarant’anni che decide di tornare nella sua piccola città natale dopo essere rimasta senza lavoro per oltre un anno nella caotica e snob Parigi e per prendersi cura della madre malata. Appena arrivata nella cittadina cerca di farsi riassumere dal vecchio datore di lavoro, che però non è contento di vederla nella sua agenzia immobiliare, come anche il collega e vecchia fiamma Philippe (Jérémie Elkaim). Audrey (Josephine Japy) una giovane bella ragazza viene assunta al posto suo e questo fa scattare in Constance la voglia di riottenere a tutti costi ciò che è suo, tra azioni impulsive, incontri occasionali con un uomo conosciuto in treno, pedinamenti, bugie e inganni.

Se da questa premessa non trovate nulla di strano, dovreste conoscere meglio Constance, che sin dalle prime scene si capisce abbia qualche problema: vestita sempre uguale, bugiarda patologica, nostalgica del passato, fragile, ossessiva, riesce a mettere sempre a disagio chi ha davanti, mostrandosi per quello che non è e cercando di ingannare chi ha davanti con parole e mosse studiate. Non si capisce bene cosa le sia successo o quale sia questo passato oscuro che nasconde e questa è forse l’unica pecca del film di Marnier, che ci offre un personaggio interessantissimo che può andare dall’essere inquietante a divertente in due battute, ma con cui lo spettatore difficilmente si potrà immedesimare.

Marina Foïs brilla in questo ruolo reggendo sulle sue spalle il peso del film, supportata solo in parte da Josephine Japy e Jérémie Elkaim, che risultano un po’ piatti messi accanto a lei. Colori e luci, interni dettagliati e esterni in mezzo alla natura, Marnier e il direttore della fotografia Laurent Brunet ci regalano dei quadri molto interessanti tra voyeurismo, attese e un viaggio all’interno delle psicosi di Constance, mantenendo un passo lento ma spedito verso un finale inaspettato.

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Serena Concato
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Serena Concato
Faccio parte della famiglia di Cinefilos dal 2013 per cui scrivo, intervisto e recensisco. Mi appassiona tutto lo star system, dai red carpet ai gossip, fino a sapere vita, morte e miracoli delle celebrities! Amo viaggiare e il mio desiderio più grande è trasferirmi a LA!
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