Going Clear: Scientology e la prigione della fede recensione

Il documentario diretto da Alex Gibney, che già si era interessato alle colpe di altri culti indagando la pedofilia nella chiesa cattolica in Mea maxima culpa, riporta le testimonianze di alcuni ex seguaci delle teorie di L.Ron Hubbard e Scientology, vero culto che annovera tra le sue fila personaggi famosi come Tom Cruise, John Travolta, Will Smith. Questi testimoni illustrano come la chiesa di Scientology agisca spesso attraverso le minacce e forzi la mano ai suoi adepti, soprattutto quelli più abbienti, sulle donazioni per il suo sostentamento.

 

Di Scientology abbiamo tutti un po’ sentito parlare, prima di tutto perchè ne fa parte Tom Cruise, fatto che spesso viene usato come giustificativo per alcune sue stranezze nella vita reale.

Quello che si conosce poco, perchè a parte qualche piccolo centro Dianetics sparso in alcune città italiane, il culto ideato da Hubbard non ha mai realmente preso piede nel nostro paese.

Going Clear Scientology e la prigione della fede pNegli Stati Uniti, paese dove tutto è possibile, invece è accaduto che un ex ufficiale della seconda guerra mondiale, scrittore di racconti di fantascienza, applicasse questo suo talento e forse anche il suo trauma post-guerra, alla creazione di un modo di pensare e di vivere che dagli anni ’50, quando uscì per la prima volta il volume Dianetics, da lui scritto, ha convinto molte persone.

Il documentario di Gibney indaga l’evoluzione di questo culto, i soldi, tantisssimi, prima incassati con i corsi e l’auditing, poi con le donazioni più o meno spontanee degli adepti, la brama di potere prima di Hubbard, poi dei suoi eredi.

Scientology viene presentato come un insieme di psicanalisi, dettami da setta e molta manipolazione mentale nel quale era facile cadere se si era alla ricerca di punti di riferimento e certezze, come testimoniano le voci raccolte da Gibney, con la supervsione di Lawrence Wright, autore di un libro indagine su Scientology a cui questo film si ispira.

Tra le altre voci degli ex Scientologisti spicca quella di Paul Haggis, sceneggiatore e regista premio Oscar per Crash che vide in Scientology, all’epoca della sua affiliazione negli anni ’70, un mezzo per uscire dai propri problemi, ma dal quale si scostò rapidamente, anche se diversi anni e 250.000 dollari di donazioni dopo, nel momento in cui si rese conto che alcuni principi fondanti della religione parlavano di invasori alieni, entità di altri pianeti, corpi congelati e vulcani inesistenti.

Going Clear Scientology e la prigione della fede, presentato allo scorso Sundance Festival, è un vero e proprio viaggio nella follia, per chi lo vede dall’esterno, attraverso la voce di chi invece ha creduto per un certo periodo della sua vita che questa fosse la strada giusta da intraprendere per vivere meglio.

Il film è una produzione HBO con Sky Atlantic e uscirà in sala il prossimo 25 Giugno, mentre ad ottobre è prevista l’uscita del libro di Lawrence Wright Scientology a Hollywood in edizione italiana.

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