John Wick

Arriva al cinema distribuito da M2 Pictures John Wick il film d’azione diretto da David Leitch, Chad Stahelski, e con Keanu Reeves e Willem Dafoe. John Wick è un letale e temutissimo ex sicario della mafia russa ormai uscito dal giro in seguito alla morte dell’amatissima moglie. Quando una banda di delinquenti si introduce in casa rubandogli la macchina e uccidendogli il cane, John decide di dar sfogo alla sete di vendetta, scoprendo ben presto che fra gli autori del furto vi è nientemeno che il figlio del suo ex boss.

 

Dopo un periodo non proprio eccezionale dal punto di vista cine-professionale, il buon vecchio Keanu Reeves, giusto un poco appesantito negli anni e nella forma fisica, torna a vestire i panni ormai a lui congeniali del bel delinquente tenebroso, in un ruolo che pare mescolare insieme la freddezza di Humphrey Bogart con la scaltrezza letale di James Bond, in un tripudio di mistero, forza e impassibilità. John Wick è un nome che fa paura, è un’ombra, è l’uomo nero (la Baba Yaga della cultura russa), è una macchina da guerra indistruttibile fino all’estremo, un super-uomo come solo gli action-films possono continuare a mostrare senza mai annoiare veramente. Chad Staheslki e David Leitch si buttano a capofitto nei topoi del genere adrenalinico per antonomasia, senza paura di condire la loro pellicola di citazioni (molto riuscite!) e atmosfere tratte direttamente quel magnifico filone di spari ed esplosioni che i vari Sam Peckinpah e Walter Hill avevano contribuito a rendere famoso fra gli anni ’70 e ’80.

Ed è proprio questo gusto un po’ kitsch e un po’ vintage che si respira nello stile cromatico e nel montaggio frenetico di un film che gioca sulla serietà del genere a cui appartiene ma senza prendersi mai troppo sul serio, regalandoci squisiti siparietti di humor nero che paiono di tarantiniana memoria. Lo script non brilla certo di originalità, ma il suo ritmo e le inventive tecnico-visive valgono da sole almeno la metà del prezzo del biglietto, soprattutto grazie al supporto di atmosfere che ritraggono il sottobosco della mafia multietnica come un vero circo di ricchezza e opulenza su più piste. Le splendide musiche elettroniche e ritmante di Tyler Bates e Joel Richard accompagnano Keanu Reeves nel suo vagabondare assassino per una città crepuscolare e laccata, mettendo in gran risalto un personaggio di per sé senza un vero approfondimento psicologico ma che l’ex di Point Break veste tutto sommato in maniera dignitosa. Lo accompagnano in questa epopea di vendetta (per altro scatenata da un cucciolo di cane!) Willem Dafoe, qui più che altro prestato al ruolo di contorno dell’amico Marcus, e un Michael Nyqvist stupendo nei panni di un vecchio e tosto boss mafioso dell’est Europa, un po’ gentiluomo e un po’ macellaio.

John Wick non è nulla di nuovo, non racconta nulla che il cinema d’azione non ci abbia già proposto in salse e zuppe diverse, ma lo fa quantomeno con un pizzico di serietà e di coraggio, una spolverata di inventiva e una più che generosa dose di virtuosismo visivo. E poi, che diamine, ci sono pur sempre belle macchine, belle donne e un sacco di pallottole!

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Matteo Vergani
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Matteo Vergani
Laureato in Linguaggi dei Media all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, studiato regia a indirizzo horror e fantasy presso l'Accademia di Cinema e Televisione Griffith di Roma. Appassionato del cinema di genere e delle forme sperimentali, sviluppa un grande interesse per le pratiche di restauro audiovisivo, per il cinema muto e le correnti surrealiste, oltre che per la storia del cinema, della radio e della televisione.
john-wick-recensione-del-film-con-keanu-reevesJohn Wick non è nulla di nuovo, non racconta nulla che il cinema d’azione non ci abbia già proposto in salse e zuppe diverse, ma lo fa quantomeno con un pizzico di serietà e di coraggio, una spolverata di inventiva e una più che generosa dose di virtuosismo visivo.