Mordimi: recensione del film

Mordimi film

I Mordimi i personaggi tormentati della saga “Twilight”, finiscono nel mirino di Jason Friedberg e Aaron Seltzer (autori di “Epic Movie”, “Disaster Movie”, “3ciento – Chi l’ha duro… la vince”).

 

La protagonista, Becca (perfetta caricatura di Bella Swan/Kristen Stewart), torna dopo anni nella casa del padre che la considera ancora una bambina e la metafora presa alla lettera dà origine alle prime gag del film. È una giovane problematica che deve inserirsi nel nuovo ambiente liceale, impresa notoriamente difficile che è sintetizzata ed esasperata in rapide, gratuite e divertenti esplosioni di violenza da parte dei nuovi compagni. Come nella popolare saga a cui il film fa il verso, la bella scontrosa è al centro di un triangolo che la vede divisa tra un rassicurante e protettivo licantropo e un vampiro che le fa ribollire il sangue.

Mordimi (Vampires Suck) è la parodia della saga tratta dai romanzi di Stephenie Meyer, ma soprattutto dell’effetto dirompente di questa saga sui teen agers. Il fascino sottile del vampiro diventa moda. “Con un look da emo elegante” il protagonista fa strage di cuori, l’inquietante diventa trendy e l’ignoto noto e perfettamente commerciabile se, come sentenzia il protagonista in un picco di autoconsapevolezza extra-testuale: “negli anni Ottanta andava la coca, nei novanta il grunge. Adesso è l’era dei vampiri”.

Secondo un’attitudine ormai consolidata del genere cine-parodico, in cui la parodia è giocata in larga parte sulla consapevolezza dei personaggi di trovarsi all’interno di un film, il mondo dei fans irrompe nella finzione. Si rende così possibile la messa in scena di uno scontro tra ammiratrici del biondo vampiro Edward e fanatiche del moro licantropo Jacob, così come diventa possibile alla protagonista chiedere un autografo al suo spasimante che si materializza sulla copertina di una rivista per ragazzine.

Mordimi: recensione del film

Un meccanismo che verte anche sulla messa in ridicolo di alcune convenzioni cinematografiche, dalle interferenze tra voci fuori campo che si alternano nella testa della protagonista all’utilizzo consapevole da parte di questa dello sguardo a rallenty per “interconnettersi” e sedurre l’intrigante e pallidissimo compagno di liceo con l’aria da becchino. Il film segue irridendole in maniera puntuale alcune delle scene più riconoscibili della saga che costituisce un ricco calderone dal quale pescare spunti comici.

La recitazione degli attori è convincente, giocata su una quasi verosimiglianza che scimmiotta con garbo la recitazione dei protagonisti della serie, che viene rotta efficacemente dall’arrivo della battutaccia che spesso compare nella forma di una strizzata d’occhio allo spettatore “erudito” con frequenti riferimenti a idoli adolescenziali made in USA dai Black Eyed Peas a Lady Gaga, ai “rivali” di “High School Musical”, riferimenti che possono cogliere impreparato lo spettatore sprovveduto.

Il film non ha il mordente degli “Scary Movie”, rispetto a cui appare piuttosto addomesticato, ma la demanialità tenuta a freno potrebbe non essere un difetto in mano ad autori che hanno dimostrato di saperla spingere fin troppo in basso. A chi si aspettava un’escalation in questo senso il film può apparire fin troppo “ricercato”, ma nel complesso risulta godibile, se si accetta la sua fondamentale distanza dagli indiscussi capolavori di Mel Brooks o dai momenti più felici dei cine-minestroni di Keenen Ivory Wayans e David Zucker. Il film uscirà nelle sale il 17 settembre.

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