Scappa – Get Out recensione del film di Jordan Peele

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Arriva al cinema il 18 maggio Scappa – Get Out, il film diretto da Jordan Peele e vero e proprio fenomeno al botteghino internazionale. Riuscirà a incassare altrettanto bene al box office italiano?

 

Chris (Daniel Kaluuya) e la sua ragazza, Rose (Allison Williams), sono arrivati al fatidico incontro con i suoceri. Lei lo invita a trascorrere un fine settimana al nord con Missy (Catherine Keener) e Dean (Bradley Whitford). Chris è afroamericano, ed è preoccupato della possibile reazione dei genitori della ragazza, abitanti del sud degli Stati Uniti. Le rassicurazione e l’affetto di Rose lo convinceranno ad andare a passare quello che ben presto diventerà un weekend terrificante.

Jordan Peele è un autore comico americano, di origine afroamericana. È famoso negli Stati Uniti per la serie Key and Peele e questo è il suo esordio su grande schermo, come sceneggiatore e anche come regista.

Il film, uscito il mese scorso in patria, è diventato un vero caso: sia per gli incassi, molto più alti di ogni previsione, sia per la tematica affrontata. Scappa – Get out usa infatti il genere horror/thriller per parlare di altro o meglio per smascherare la facciata di certa parte di borghesia americana, impegnata socialmente a parole, poco nei fatti.

La trama del film si svela poco a poco, e, per chi non ha letto nulla su questa pellicola, all’inizio può sembrare una commedia interraziale sullo stile di Indovina chi viene a cena? Che si trasforma in Funny games una volta che Chris entra in casa degli Armitage.

Il film usa poi alcuni archetipi sfruttati dal cinema horror recente, uno su tutti: il chirurgo pazzo, che in questo caso non agisce in modo solitario ma è sostenuto da una comunità che nasconde sotto falsi sorrisi e pacche sulle spalle un sadismo estremo.

Si possono quindi fare dei ragionamenti di vario tipo, riguardanti quanto la cultura afroamericana sia stata saccheggiata dalla cultura predominante bianca americana, oppure usando una battuta di uno dei personaggi del film, si può parlare di quanto “il nero va di moda”, grazie anche alla popolarità raggiunta democraticamente dal presidente Obama, ma poi alla resa dei conti il “nero” sia  un bene sacrificabile ad uso della cultura dominante. Black lives matter, insomma, ma solo se ci fa comodo.

Aldilà delle metafore, Scappa – Get out  è un ulteriore segnale di quanto il cinema afroamericano sia cresciuto negli ultimi anni, liberandosi definitivamente dal giogo di dover raccontare storie di ghetti, schiavi e pistole o commedie, con l’eccezione di altro livello di Spike Lee.

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RASSEGNA PANORAMICA
Alice Vivona
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Alice Vivona
Laureata in filmologia all'universitá Roma Tre con una tesi sul cinema afroamericano. Si guadagna il pane facendo la video editor, ma ama scrivere dei film che vede, anche su superficialia.tumblr.com Scrive per cinefilos da Settembre 2010
scappa-get-out-recensione-del-film-di-jordan-peeleScappa - Get out è un ulteriore segnale di quanto il cinema afroamericano sia cresciuto negli ultimi anni, liberandosi definitivamente dal giogo di dover raccontare storie di ghetti, schiavi e pistole o commedie, con l’eccezione di altro livello di Spike Lee