Starbuck 533 figli e …non saperlo recensione

Starbuck 533 figli e ...non saperloAll’età di 42 anni, David conduce la vita di un adolescente irresponsabile e mantiene una complicata relazione con Valèrie, una giovane poliziotta. Quando Valèrie scopre di essere incinta, il passato di David riaffiora. Vent’anni prima per sbarcare il lunario, David donava sperma in una clinica, ora scopre di essere diventato padre di 533 ragazzi, di questi 142 hanno intrapreso una causa legale per scoprire l’identità del loro padre biologico, conosciuto solo con lo pseudonimo di Starbuck.

 

Ken Scott dirige e sceneggia insieme a Martin Petit, un film tratto da una storia vera, accaduta ad un uomo che inseguito alla donazione di sperma aveva scoperto di essere padre di 500 bambini. Lo stile ha le sue radici nella commedia, caratterizzata per lo più dalle situazioni stravaganti che si vengono a creare inseguito ai fatti e dai ragionamenti che i protagonisti fanno all’interno del film.Starbuck 533 figli e ...non saperlo poster Ma il punto centrale della storia è raccontare la paternità prendendo in esame situazioni estreme che possono toccare la vasta gamma delle possibilità (da qui l’escamotage della genetica) e la crescita di un uomo di fronte alle responsabilità di diventare padre e alle emozioni che si provano quando ci si preoccupa per i propri figli.

Il film riprende molte commedie americane che affrontano in tono allegro e spensierato un cambiamento così radicale nella vita delle persone; ma si distingue per la bravura di Ken Scott che riesce a passare dal drammatico al comico, evitando qualsiasi forma stucchevole o moralistica della storia, tenendo il tutto con una buona dose di ironia semplice e pulita. Gli stessi personaggi si conformano in questa filosofia; il protagonista David (Patrick Huard) anche mimicamente riesce a incarnare un personaggio un po’ fannullone, a tratti stravagante, ma dal buon cuore a cui infondo gli si concede tutto. I componenti della famiglia dai due fratelli (Dominic Philie e Marc Bèlanger) al padre (Igor Ovaids) fino all’avvocato (Antoine Bertrand) canzonano sempre in maniera paradossale la vita di David e il mondo in cui vuole dare una svolta alla propria vita. L’unico punto di vista femminile lo fornisce Valèrie, (Julie le Breton), compagna di David, fortemente tratteggiata da una componente razionale e logica che nelle scene con David fa spiccare il contrasto e quindi l’emozione del pubblico in sala. Ciò in cui pecca il film è la sua durata, (109 minuti) i cui tempi dilatati, soprattutto nella terza parte della storia, rallentano la parte comica, rimarcando meccanismi di sceneggiatura che ormai si intuiscono e che frenano sul happy ending.

Starbuck 533 figli e …non saperlo è una buona commedia di stampo franco-canadese, che miscela i vari aspetti in maniera perfetta e assicura la risata in sala senza finti moralismi e ponendo un interessante punto di vista maschile sulla vita familiare, giocando con gli stereotipi ma senza abusarne per ottenere furbamente la risata. Il suo successo nei rispettivi paesi è stato così forte e di richiamo che Steven Spielberg e la Dreamworks ne hanno già ordinato un remake americano per il prossimo novembre, dal titolo The Delivery Man con Vince Vaugh.

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