Venezia 71: La rançon de la gloire recensione

La rançon de la gloireDopo Uomini di Dio del 2010, Xavier Beauvios torna alla regia con  La rançon de la gloire, film presentato alla 71esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografia di Venezia, nella selezione ufficiale del concorso.

 

Siamo alla fine degli anni ’70. Sulle sponde del lago di Ginevra si affaccia la cittadina Vevey. Quando Eddy, un belga di quarant’anni, esce di prigione, viene accolto dal suo amico Osman. I due hanno fatto un patto: Osman lascia che Eddy viva nel suo capanno e, in cambio, Eddy si prende cura della figlia di sette anni di Osman, Samira. Un giorno, però, succede una cosa: in televisione viene annunciata la morte di Charlie Chaplin, il quale lascia agli eredi un’enorme ricchezza. Eddy si ritrova a sognare a occhi aperti e a meditare una strana idea: se rubasse il corpo del defunto attore per chiedere un riscatto alla famiglia?

Protagonisti del film sono Roschdy Zem e Benoît Poelvoorde, una strana coppia bene assortita che ci trasporta in questo viaggio agrodolce in cui le difficoltà della vita mettono alla prova due amici che non vogliono darsi per vinti e che devono far fronte a circostanze difficili.

Il film è una commedia che ricorda vagamente negli eventi I soliti ignoti e nelle intenzioni il cinema di Chaplin stesso, ma che in sostanza si rivela un ritratto buonista e prevedibile di un’impresa tragicomica che assume tratti quasi surreali.

Elemento importante del film è la colonna sonora, che commenta con fare invasivo e spesso eccessivo ogni singolo momento del film. La soundtrack è composta da Michel Legrand e sembra citare spesso i componimenti dello stesso Chaplin. Il film, nell’ottica festivaliera, è di difficle collocazione, e sembra sia stato selezionato esclusivamente per le motivazioni cinefile che ne muovono i meccanismi.

 La rançon de la gloire è una commedia senza pretese, un film godibile che nel voler rendere omaggio a tanti punti di riferimento perde un po’ la sua sostanza e rimane un prodotto medio.

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