Uscite al cinema dell’11 febbraio 2016

L’ultima parola – La vera storia di Dalton Trumbo di Jay Roach: Negli anni 40, Dalton Trumbo (Bryan Cranston) è uno tra gli sceneggiatori più pagati al mondo e scrive i testi di pellicole classiche di Hollywood. Presenza fissa nella scena sociale hollywoodiana, schierato con i sindacati e attivo politicamente per il riconoscimento dei diritti civili e della parità di retribuzione, Trumbo, insieme ai suoi colleghi, è chiamato a testimoniare di fronte al Comitato per le Attività Antiamericane nell’ambito dell’ampia indagine sulle attività comuniste negli Stati Uniti. Trumbo si rifiuta di rispondere alle domande della Commissione: per questo motivo riceve una condanna con arresto in una prigione federale che gli causa, tra le altre cose, anche l’ostilità della potente giornalista anti comunista Hedda Hopper (Helen Mirren). Nei successivi tredici anni, tutte le più importanti produzioni di Hollywood si rifiutano di far lavorare Trumbo, per paura d’essere associate alle sue opinioni politiche, percepite come estremiste. Costretto a vendere la sua casa ed emarginato da amici, colleghi e vicini, Trumbo fatica per mantenere la sua famiglia, scrivendo per lo più film a basso costo, sotto falso nome.

 

Zoolander 2 di Ben Stiller: È stato il modello più famoso al mondo. Le sue espressioni hanno cambiato radicalmente il mondo della moda. Ora Derek Zoolander deve tornare nel mondo dell’alta moda per salvare le popstar del mondo in Zoolander 2.

Milionari di Alessandro Piva: Ascesa e caduta di un clan criminale napoletano attraverso il racconto di un boss e della sua famiglia, scissa tra l’aspirazione a una vita borghese e le pulsioni profonde della sopraffazione. Trent’anni di storia di una delle città più belle e discusse del mondo, il sogno di un ragazzo che si fa travolgere dalla brama di un potere fine a se stesso, per diventare l’incubo di un uomo e di chi gli vive accanto.

Mózes, il pesce e la colomba di Virág Zomborácz: Il giovane protagonista, l’insicuro Mózes, è assillato dal fantasma del padre appena morto, un pastore protestante autoritario e ingombrante. Il tema della morte, dell’elaborazione del lutto, del disagio psichico e del rapporto genitori-figli viene raccontato con profondità e allo stesso tempo con ironia e leggerezza: Mózes porterà a termine le opere lasciate in sospeso dal padre per liberarsi del suo fantasma, riconciliandosi con la figura genitoriale, dopo aver tentato di scacciare la scomoda presenza con tentativi bizzarri e alleati strampalati. Il tutto all’interno di una famiglia ultra-tradizionale, in un piccolo e un po’ bigotto villaggio ungherese.

Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese: Ognuno di noi ha tre vite: una pubblica, una privata e una segreta. Un tempo quella segreta era ben protetta nell’archivio nella nostra memoria, oggi nelle nostre sim. Cosa succederebbe se quella minuscola schedina si mettesse a parlare? Perfetti sconosciuti è un film dove tutto è il contrario di tutto, dove ognuno può raccontare la sua esperienza, può fissare dei confini tra cose giuste e sbagliate, corrette e scorrette, disdicevoli o no, parlando di vite segrete, di quello che non possiamo o non vogliamo raccontare. Nel corso di una cena, che riunisce un gruppo di amici, la padrona di casa Eva, ad un certo punto, si dice convinta che tante coppie si lascerebbero se ogni rispettivo partner controllasse il contenuto del cellulare dell’altro. Parte così una sorta di gioco per cui tutti dovranno mettere il proprio telefono sul tavolo e accettare di leggere sms/chat o ascoltare telefonate pubblicamente. Quello che all’inizio sembra un passatempo innocente diventerà man mano un gioco al massacro e si scoprirà che non sempre conosciamo le persone così bene come pensiamo.

Single ma non troppo di Christian Ditter: Esiste un modo giusto di essere single ed uno sbagliato, poi c’è Alice. E Robin. Lucy. Meg. Tom. David. New York City è piena di cuori solitari che cercano l’anima gemella, che sia la storia d’amore della vita, l’avventura di una sera o una relazione a metà strada tra le due. E tra flirt via sms e storie senza domani, queste persone hanno tutte bisogno di imparare ad essere single, in un mondo in cui la definizione di amore è in continua evoluzione. Di una cosa possiamo essere certi: andare a letto di qua e di là nella città che non dorme mai non è mai stato così divertente.

The End of the Tour di James Ponsoldt: Il film porta al cinema un ritratto intimo e complesso dello scrittore David Foster Wallace, una delle stelle della letteratura americana e mondiale dei nostri anni, morto suicida il 12 settembre del 2008. Il libro di Lipsky, da cui il film è tratto, è la cronaca di cinque giorni da lui trascorsi assieme a DFW mentre era in giro per gli Stati Uniti per un tour di reading del suo “Infinite Jest”, e The End of the Tour lo adatta aggiungendoci anche alcuni spunti dalla biografia ufficiale dello scrittore, “Ogni storia d’amore è una storia di fantasmi” (Einaudi), firmata dal giornalista del New Yorker D.T. Max.

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