Ci vediamo domani con Enrico Brignano – recensione

ci-vediamo-domani-poster-italiMarcello Santilli (Enrico Brignano) un quarantenne irrequieto attratto dalla facile ricchezza, ma ridotto sul lastrico, scopre che in Puglia c’è un paese abitato da tantissimi vecchi. Ecco l’affare: aprirrà un’agenzia di pompe funebri. Ma i giorni passano e nemmeno un decesso, non una malattia, nè un piccolo malore. Sembra impossibile: in quel paese non si muore!

 

Il regista Andrea Zaccariello sceneggia insieme a Paolo Rossi, una commedia al limite del grottesto e alla ricerca dell’individuo. La storia è un azzardo già dalla scelta di Enrico Brignano al suo primo e vero banco di prova con un ruolo complesso come quello di Marcello, poiché il film parla dell’altra faccia delle crisi, quella che va alla ricerca dello status attraverso i soldi, l’ostentazione e la ricerca della fama. Marcello è un personaggio molto reale, insicuro e disposto a diventare tutto tranne che se stesso e perciò alla ricerca costante dell’ennesima fortuna.

La storia è molto lineare, nei primi minuti conosciamo la situazione lavorativa e familiare di questo quarantenne dai vestiti curati e la macchina in leasing, nel mentre si esplora il rapporto con sua figlia Melania (Giulia Salerno) con cui comunica sempre termite bigliettini e firmandosi con una mela, che la rappresenta e un piccolo verme, in cui Marcello si identifica. Parallelamente c’è la moglie Flavia (Francesca Inaudi), anche lei vittima dello status symbol e legata agli alimenti del marito con un doppio filo. Ma a spiccare come antagonista, poiché figlio del sistema, è il furbo direttore di banca il dottor Camicioli (Ricky Tognazzi) esaustivo nel restituire le contraddizioni e i meccanismi ammaliatori e truffaldini dei sistemi finanziari moderni, elemento che si evidenzia nella scena della firma sull’ipoteca alla casa della nonna (Liliana Vallasciani). Lontano geograficamente ma vicino alla vita di Marcello è il personaggio di Mario Palagonia (Burt Young) che nella veste di uno pseudo-padre lo accompagnerà nel suo viaggio interiore.

Il film segue un ritmo emotivo, in cui il montaggio di Rinaldo Marsili, si presta ad accompagnare nelle scene più intense e a spalleggiare nella battuta che Brignano è sempre pronto ad elargire. Per essere una commedia sono molti i temi che tocca ma non approfondisce, generando così un parallelismo e un emozione di troppo che frena la vita filmica di Marcello e a volte si perde nei livelli di sceneggiatura, questa, dilata ed espansa nella ricerca di una speranza che si incontra nel finale.

Ci vediamo domani è un film coraggioso che prova a far sorridere e riflettere sulla morte, se e quando questa arriva effettivamente nella vita di una persona e parallelamente in che cosa consiste la vita, magari quella eterna. E ci invita a confrontare le etichette nate da paure ed ansie generate dalla società moderna che portano a mitizzare le cose superflue. Un film consigliato a chi ama le atmosfere agrodolci e che cercano la profondità nel sorriso. Al cinema dal 11 Aprile.

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