Festival di Locarno 2014: retrospettiva sulla Titanus

Festival-di-locarno-2014La Retrospettiva della 67a edizione del Festival del film Locarno (6–16 agosto 2014) sarà dedicata alla casa di produzione italiana Titanus.

 

Il Festival di Locarno torna a omaggiare una grande casa di produzione, dopo la retrospettiva del 1984 dedicata alla Lux. Il programma vuole riscoprire in tutta la sua ampiezza, grazie alla stretta collaborazione con l’odierna Titanus, il ruolo della casa di produzione fondata nel 1904 da Gustavo Lombardo, dalle origini fino a oggi.

La Titanus è stata l’equivalente della Metro Goldwyn Mayer e della 20th Century Fox per il cinema americano, case con cui ha avviato negli anni Sessanta numerose coproduzioni. L’ampia rassegna si concentrerà sul periodo d’oro del cinema italiano, dal dopoguerra agli anni Settanta, e presenterà sia film già entrati nella memoria sia opere più rare. Il pubblico del Festival avrà la possibilità di vedere i grandi melodrammi con la coppia Nazzari-Sanson diretti da Matarazzo, le serie Pane amore e Poveri ma belli dirette da Comencini e Risi, ma anche i film più rivelatori di grandi autori come Fellini, Visconti, Lattuada, Olmi, Pietrangeli, Zurlini, e dei maestri di genere quali Bava, Margheriti, Freda, Mastrocinque, ritrovandovi infine le presenze dei maggiori interpreti italiani, da Sordi a Mastroianni e Gassman, da Sophia Loren e Gina Lollobrigida a Claudia Cardinale.

Il Direttore artistico Carlo Chatrian dichiara:“L’idea di raccontare la storia del cinema italiano attraverso la sua più grande “fabbrica di sogni” si collega direttamente a quel percorso di rilettura del passato, volto a rompere steccati e pregiudizi consolidati che caratterizza la programmazione del Festival. Guardare all’universo Titanus è gettare uno sguardo a quel laboratorio dove il cinema popolare e quello d’autore si confondono e si nutrono vicendevolmente. L’idea di spettacolo che sta alla base della spinta creativa di Lombardo padre e figlio è trasversale ai generi e alle epoche, trova una sua unità nel senso di una narrazione capace di rappresentare un paese senza eliminarne le diversità. È specchio di un’Italia la cui identità è frutto di un continuo processo di ricostruzione, pensato a partire da linee di frattura che non vengono mai camuffate. Un’Italia capace anche di proiettarsi oltre i suoi confini e pensare collaborazioni ambiziose con le major americane o con altre grosse società di produzione francesi. La retrospettiva 2014, frutto di un lungo lavoro di ricerca e di una imprescindibile collaborazione tra varie istituzioni, intende scoprire quei fili affascinanti, e in gran parte inesplorati, che nell’universo Titanus intrecciano spettacolo popolare e ricerca artistica. Siamo sicuri che lo scudo che, col suo inconfondibile motivo musicale, apre i film della Titanus diventerà anche per gli spettatori d’oggi una sigla memorabile.”

La retrospettiva e la relativa pubblicazione sono a cura dei programmatori e storici cinematografici Sergio M. Germani e Roberto Turigliatto. La retrospettiva, sostenuta per il secondo anno dalla Posta Svizzera, è organizzata in collaborazione con la Cineteca di Bologna, depositaria del Fondo Titanus, il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, coeditore del volume, l’Istituto Luce Cinecittà e la Cinémathèque suisse di Losanna.

Numerose le istituzioni europee e americane che riprenderanno il programma: la Cineteca di Bologna, la Cineteca Nazionale, il Museo Nazionale del Cinema di Torino, la Cinémathèque suisse, Les Cinémas du Grütli di Ginevra, il Filmpodium di Zurigo, la Film Society of Lincoln Center di New York, l’American Cinematheque e la USC School of Cinematic Arts di Los Angeles.

 Presentato inoltre il manifesto della 67a edizione del Festival del film Locarno, ideato dallo studio di Londra/Lugano Jannuzzi Smith.

“La Piazza Grande è uno straordinario soggetto, ma è anche uno dei luoghi più fotografati della Svizzera. Fin da subito abbiamo intuito che bisognava cercare l’immagine nel “tempo”, piuttosto che in un nuovo “punto di vista”.
La proiezione sta per finire e già si vedono i titoli di coda. Le facciate delle case si illuminano di mille colori. Le luci delle uscite di sicurezza proiettano un’insolita fascia rossa. La cabina di proiezione diventa una navicella spaziale in procinto di decollare, infuocata dalle luci dei ristoranti che man mano riprendono la loro attività. E quella straordinaria distesa di persone che ogni sera assiste silenziosa allo spettacolo del cinema si rianima in una grande festa popolare.
Niente di più che una manciata di secondi senza regia o coreografia. Senza trucchi o manipolazioni, solo calibrando esposizione e diaframma, la Piazza Grande ci regala un suo nuovo volto.”
Michele Jannuzzi

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