Tomorrow and Thereafter

Tomorrow and Thereafter, diretto da Noemie Lvovsky e presentato in concorso in Alice nella città, affronta il delicato tema della malattia mentale, attraverso il contesto familiare con l’aggiunta di una componente favolistica.

 

Mathilde vive con una madre psicologicamente fragile. La bambina deve fare di tutto per prendersi cura di lei e fra sì che non vengano mai separate.

Lvovsky costruisce un racconto in cui la drammaticità della malattia mentale, il disagio e la  disperazione vengono combattuti grazie a una grande forza di volontà e a un’immaginazione fervida stimolata soprattutto dalle poesie, dalla musica e dalle favole. Questo tipo di soluzione narrativa è accompagnata da inquadrature ravvicinate e da continue variazioni tonali; si passa da atmosfere luminose e rassicuranti ad altre più oscure, riflesso dei turbamenti psichici. Importante è anche l’esplorazione accurata degli ambienti entro cui si muovono i personaggi, ambienti che diventano il riflesso di quello che gli stessi provano interiormente.

Tomorrow and ThereafterMathilde, interpretata da Luce Rodriguez, è un personaggio molto forte per la sua età; la ragazza ha su di sé tutto il peso della complicata circostanza drammatica che è costretta a gestire. Trova la forza andare avanti grazie alla sua immaginazione e alla sua capacità di vedere le cose in un altro modo (in questo ricorda vagamente il film d’animazione James e la pesca Gigante) senza lasciarsi sopraffare, nonostante qualche momento di debolezza. La madre, la stessa Noemie Lvovsky, è invece un personaggio speculare a quello di Mathilde. Malata, è una specie di controparte oscura, triste che però si rivela essere una madre affettuosa e premurosa nei momenti buoni che la malattia mentale le concede.

Tomorrow and Thereafter cerca di dimostrare che la malattia mentale non è solo ospedale, isolamento e pregiudizio. Per continuare a vivere, a far sì che tutto non sparisca e non sprofondi ogni tanto fa bene sognare e vivere a colori. Questo approccio positivo e propositivo rende il film fruibile per un pubblico di tutte le età, perché invita ad aprire gli occhi e ad affrontare questo tipo di problema in maniera più aperta, soprattutto nei confronti della fantasia.

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