Cannes: un freddo debutto per For Those In Peril

Ha debuttato ieri sera nella sezione Director’s Fortnight (dopo una tiepida accoglienza nella Semaine de la Critique) For Those In Peril, il dramma diretto dall’inglese Paul Wright che già aveva riscosso non poche polemiche nelle passate proiezioni alla stampa, che accusavano la pellicola di essere troppo fatalista ed eccessivamente mielosa. E dunque non stupisce che il debutto sulla Croisette abbia ricevuto pareri discordanti, dividendo critica e pubblico come di consueto dinnanzi a drammi esistenziali di questo genere. pochi applausi, commenti freddi e misurati hanno caratterizzato una platea che sembra essere uscita per la maggior parte indifferente e un pò spiazzata da questa opera su cui molti avevano puntato sicuro.

 

Ambientato in un piccolo villaggio di pescatori scozzesi, il film è interpretato da George MacKay nei panni di Aaron, l’unico superstite di un incidente inspiegabile in mare che ha ucciso moltissimi giovani, tra cui il suo amato fratello. Aaron soffre dei problemi psicologici e dei sensi di colpa dei superstiti di una strage, e perciò continua ossessivamente a chiamare la guardia costiera per avere disperatamente la prova che il fratello è sopravvissuto, ma finisce solo per  terrorizzare la povera madre (Kate Dickie) con il suo comportamento sempre più irascibile. Aaron però  inizia una stretta amicizia con la fidanzata di suo fratello (Nichola Burley), con inevitabili conseguenze.

La stampa, che a dire la verità sembra non avere apprezzato in maggioranza lo stile troppo naturalistico ed introspettivo, palesemente influenzato dal cinema di Ken Loach, accusa Wright di essere stato forse troppo ambizioso, mescolando il realismo sociale di Ratcatcher con infiltrazioni thriller (del tutto fuori luogo secondo molti) che ricordano Dead Man.  Insomma, una miscela che non piacerà a tutti, ma, che come biglietto da visita per il giovane regista è una sicura promessa. Il suo cast, che comprende un cameo  di Michael Smiley, non avrebbe potuto essere migliore, e il film offre una vetrina per MacKay che si afferma come uno dei più promettenti giovani attori del Regno Unito.

Fonte: empire

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