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Mostri: il progetto editoriale fratello minore di Splatter

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Mostri: il progetto editoriale fratello minore di Splatter

Nasce Mostri, progetto editoriale che verrà presentato al Romics 2015 di aprile.

“Presentiamo il numero zero di MOSTRI a Romics che si terrà ad Aprile, dal 9 al 12 presso la Nuova Fiera di Roma. La redazione sarà presente tutti e 4 i giorni allo stand della Scuola Romana dei Fumetti e i disegnatori della BUGS e di Mostri, personalizzeranno per i lettori la white cover del numero zero.”

mostri 2COME NASCE IL PROGETTO
Nel Marzo del 1990 arriva in edicola MOSTRI; annunciato in quarta di copertina sul numero 9 di Splatter come “Appena nato e già cattivo” e trascinato dal successo del suo fratello più grande e sanguinario, MOSTRI arriva diretto al cuore dei suoi lettori proponendo, attraverso le sue pagine, una visione fresca e moderna dei suoi protagonisti.
Si perché i mostri grotteschi e spaventosi della ACME non sono sempre carnefici, spesso anzi rappresentano le vittime di una società allo sbando, fanno riflettere sulla paura del diverso e regalano morali e chiavi di lettura inedite a un pubblico che con il passare del tempo si lega sempre di più alla rivista.
MOSTRI, come Splatter, ospita autori che oggi rappresentano in Italia e all’estero il fumetto italiano nella sua massima forma espressiva. Caracuzzo, Soldi, Celoni, Sicomoro, Alessandrini, Brindisi, La Neve e Mari  sono solo alcuni dei nomi che danno vita alle 64 pagine di quella rivista che ancora oggi viene ricordata come uno dei capisaldi del fumetto horror degli anni ’90.
E’ proprio questa l’eredità che il gruppo di giovani autori della BUGS COMICS prova a raccogliere per riproporre in un formato nuovo, con più pagine e una veste grafica rivista dallo stesso art director della acme degli anni ’90, lo spirito narrativo di MOSTRI e della realtà editoriale che lo accompagnava; uno spirito mai domo che, per 24 anni, ha spinto chi all’epoca era solo un lettore, a diventare autore e a contribuire al ritorno di un prodotto che non poteva più mancare.
Lo scopo è portare in fumetteria, sotto la supervisione di Giancarlo Caracuzzo, Paolo Altibrandi e Gianmarco Fumasoli, un prodotto che comprenda sia storie inedite, sia quelle ormai introvabili dei vecchi numeri, che hanno lasciato un segno indelebile nei cuori dei lettori di quegli anni.

Mostri: il fumetto tutto italiano debutta al Lucca Comics & Games 2015

Tra pochi giorni il fratello di Splatter, Mostri, esordirà a Lucca Comics & Games con il numero uno. Presentato con la cover regular di Valerio Giangiordano e la cover variant di Giancarlo Caracuzzo, il numero uno di Mostri conterrà storie nuove e una selezione delle più belle del Mostri originale della ACME. Su questo numero troveremo infatti grandi 12171408_10154328060996982_1451589583_ocapolavori del passato realizzati da Ferrandino, Celoni, La Neve, Venturi, Burattini e Andreucci ma anche fantastiche storie realizzate dalla nuova generazione degli autori di Mostri: Valerio Giangiordano, Antonio De Luca, Cristiano Crescenzi, Riccardo Latina, Alessio Maruccia, Massimiliano Filadoro, Andrea Guglielmino, Marco Scali, Gianmarco Fumasoli e Alissa Barone.

Tra le storie inedite realizzate dagli autori BUGS Comics, troverete anche quella disegnata in esclusiva da Giancarlo Caracuzzo per il nuovo corso di Mostri nonché le strisce dei MoFtri di Adriana Farina. Lo stand BUGS Comics vi aspetta dal 29 Ottobre al primo Novembre a Lucca Comics & Games presso il Padiglione Giglio.

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Mostri: al Cartoomics il numero 7 con Claudia Balboni

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Sarà presentato in anteprima a Cartoomics (Milano, 3, 4 e 5 marzo) il numero 7 di MOSTRI, la rivista edita da Bugs Comics che nel corso di oltre un anno di attività si è confermata un punto di riferimento per gli appassionati di horror a fumetti, in linea con la tradizione ACME degli anni ’90 ma rinnovata con un tocco moderno, nello stile e nella veste grafica sotto la guida di Gianmarco Fumasoli e Paolo Altibrandi.

Tra i molti autori presenti – oltre allo stesso Fumasoli, tra disegnatori e sceneggiatori, anche Massimiliano Filadoro, Alessio Maruccia, Andrea Guglielmino, Luca Ruocco, Antonio Mlinaric, Adriana Farina ormai parte della collaudata ‘squadra fissa’ presente, a rotazione, su tutti i numeri della collana – si segnala anche la presenza di, Cristian Di Clemente, Fernando Proietti (tra le sue collaborazioni l’albo ‘Dentro Moana’, per la serie ‘Battaglia’ di Roberto Recchioni e Leomacs) e in particolare quella  di Claudia Balboni (tra gli altri, Star Trek per I.D.W. publishing e Zenescope).

Mostri: al Cartoomics il numero 7 con Claudia Balboni

Balboni disegna la storia di apertura (Bambini Speciali) e la copertina in edizione ‘variant’, stampata in sole 500 copie, che va idealmente a sostituire, in quanto realizzata in bianco e nero, quella esauritissima illustrata da Giancarlo Caracuzzo per il numero 1. La cover regular è invece come sempre affidata ai sapienti chiaroscuri di Valerio Giangiordano.

Il laboratorio di ‘Mostri’ cresce: chi ieri era esordiente ora lavora regolarmente nel mondo del fumetto grazie anche alla possibilità di trovarsi spalla a spalla con chi ha già esperienza professionale, costruendo un percorso collettivo che ha come ultimo traguardo quello di produrre un fumetto di ampio respiro, attraente per i lettori che amano il genere, ma anche puntando al taglio autoriale e a un alto livello di qualità.

A seguire la cover di Mostri 7 e la variant cover.

Mostri Universal: tornano al cinema Dracula & Co.

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Deadline riporta la notizia che il creatore e sceneggiatore della serie tv Fargo, Noah Hawley, scriverà uno dei film appartenenti all’universo cinematografico dei noti Mostri Universal che, come vi avevamo rivelato tempo fa, la casa di produzione ha intenzione di rinnovare con, appunto, l’uscita di nuovi film.

La prima pellicola di questo nuovo rilancio sarà La Mummia che uscirà il 22 aprile 2016 e che sarà diretta da Alex Kurtzman basandosi sullo script di Jon Spaihts; a ruota seguiranno tutti gli altri film (tra cui, probabilmente, un reboot di Van Helsing). Al momento non sappiamo quale sarà il film di cui Hawley si dovrebbe occupare, ma vi terremo aggiornati.

Negli ultimi anni Universal si è distinta per alcuni franchise milionari come Fast & Furious, Cattivissimo Me, Bourne, Jurassic Park, ma l’universo che da sempre è legato allo studio è quello dei classic movie monsters ovvero quello cerchia di mostri che comprende Frankenstein, Dracula, Wolfman, il mostro della laguna, la mummia ecc.

Fonte

 

Mostri Universal: David Koepp per La moglie di Frankenstein

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David Koepp è stato assoldato dalla Universal per scrivere la sceneggiatura del reboot di La moglie di Frankenstein, nell’ambito del più ampio progetto dei Mostri Universal, dove la major ha intenzione di creare un universo condiviso dei suoi mostri classici, dalla Mummia a Dracula passando per Frankenstein e l’Uomo invisibile, supervisionato da Alex KurtzmanChris Morgan.

Come per gli altri monster movie della Universal, anche per quanto riguarda La moglie di Frankenstein sui dettagli sulla trama è mantenuto il più stretto riserbo. La storia sarà comunque ambientata ai giorni nostri, in modo che tra i personaggi dei diversi titoli dell’universo condiviso sia più semplice e immediato stabilire relazioni, collegamenti e cross-over.

Variety svela, inoltre, che la Universal avrebbe pensato ad Angelina Jolie Pitt per dirigere e anche recitare nel film. Ma la star si sarebbe presa del tempo per valutare e soprattutto per visionare la sceneggiatura, una volta terminata, prima di salire a bordo del progetto.

David Koepp ha un lungo e proficuo rapporto con la Universal: non solo ha sceneggiato il primo Jurassic Park ma ha contribuito a rivitalizzare franchise come Mission:Impossible e Spider-Man con Tobey Maguire. Il suo prossimo progetto che vedremo al cinema è Inferno di Ron Howard, di cui ha curato l’adattamento del romanzo di Dan Brown.

Fonte: Variety

Mostri e Bestie: i problemi e i dilemmi dei protagonisti degli horror

Sono creature temute e rifiutate dalla società, protagoniste di alcuni degli horror movie più famosi della storia del cinema, ma anche di alcune leggende mitologiche o di fiabe per tenere buoni i bambini. Anche i Mostri e le Bestie però hanno i loro problemi. Teo Zirinis artista e t-shirt designer ha realizzato questi simpatici disegni in cui ogni creatura esprime la propria difficoltà!

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Mostri al cinemaSembra giustissimo che Dracula si batta per la propria ‘originalità’ e che il Bigfoot sia un po’ triste perchè 2nessuno crede in lui”. Allo stesso modo come biasimare le persone che “guardano attraverso” l’Uomo Invisibile? Oppure il gusto architettonico di Godzilla?

Mostri al Romics: Bugs Comics presenta il numero 3

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Mostri al Romics: Bugs Comics presenta il numero 3

BUGS Comics presenterà il numero tre di MOSTRI a Romics che si terrà ad Aprile, da Giovedì 7 a Domenica 10 presso la Nuova Fiera di Roma.

Mostri al RomicsBUGS Comics, all’interno del suo stand, ospiterà Maurizio Di Vincenzo, uno dei disegnatori più rappresentativi di Dylan Dog e Marco Soldi, disegnatore di Dylan Dog, Julia e autore della cover variant del numero 3 di Mostri.

Assieme a Maurizio Di Vincenzo e Marco Soldi, allo stand BUGS si alterneranno Adriana Farina, Pierluigi Minotti, Giampiero Wallnofer, Alessio Maruccia, Andrea Olimpieri, Dario Tallarico, Paolo Altibrandi e Gianmarco Fumasoli per dedicare le copie della rivista ai lettori.

Mostri al cinema: l’uomo dietro la maschera

Quando i mostri al cinema erano reali e non c’era (troppa) computer grafica a realizzarli e a tenerli in piedi, quei mostri erano molto più umani di quanto si possa immaginare. Ecco una carrellata di mostri al cinema e dei volti umani dietro le loro maschere spaventose.

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Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia al We Are One: A Global Film Festival

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La Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia partecipa a We Are One: A Global Film Festival, il festival digitale prodotto e organizzato da Tribeca Enterprises e YouTube, a cui collaborano 21 festival cinematografici internazionali, il cui programma è stato annunciato oggi all’indirizzo web www.weareoneglobalfestival.com. We Are One: A Global Film Festival sarà online per 10 giorni dal 29 maggio al 7 giugno 2020 esclusivamente su YouTube.com/WeAreOne.

“Siamo onorati e felici di partecipare a We Are One – ha dichiarato il Direttore della Mostra di Venezia, Alberto Barbera – come segno di simpatia e solidarietà per i nostri amici del Tribeca, offrendo allo stesso tempo al pubblico mondiale un assaggio di ciò che facciamo a Venezia per sostenere concretamente i registi emergenti. Il nostro contributo al programma include tre cortometraggi (uno di un maestro, Guillermo Arriaga, due di giovani e talentuose registe, Kostantina Kotzamani e Clemence Poésy), nonché due lungometraggi realizzati nell’ambito del nostro programma speciale chiamato Biennale College – Cinema, di cui siamo particolarmente orgogliosi. Completano il programma, sei film in Virtual Reality provenienti dalle selezioni del Concorso VR, l’innovativa sezione introdotta dalla Mostra di Venezia per la prima volta tre anni fa”.

In particolare, la Mostra di Venezia contribuisce al programma online di We Are One: A Global Film Festival con i seguenti titoli:

  • Electric Swan di Kostantina Kotzamani (Grecia, 2019) – cortometraggio
  • No one left behind di Guillermo Arriaga (Messico, 2019) – cortometraggio
  • The Tears’ Thing di Clemence Posey (Francia, 2019) – cortometraggio
  • Passenger  – Venice VR 2019
  • The Waiting Room  – Venice VR 2019
  • Bloodless  – Venice VR 2017, vincitore del Best VR Story
  • Isle of the Dead – Venice VR 2018, vincitore del Best VR Story
  • On Off  – Venice VR 2017,  Biennale College
  • Daughters of Chibok  – Venice VR 2019, vincitore del Best VR Immersive Linear Story
  • Beautiful Things di Giorgio Ferrero (Italia, 2017) – lungometraggio Biennale College Cinema
  • Mary is Happy, Mary is Happy di Nawapol Thamrongrattanarit (Thailandia, 2013) – lungometraggio Biennale College Cinema

Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro: il manifesto e la sigla della 58° edizione

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La Fondazione Pesaro Nuovo Cinema è lieta di svelare il manifesto e la sigla che rappresentano la 58esima edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema che si terrà a Pesaro dal 18 al 25 giugno 2022.

In attesa di scoprire gli ospiti e il ricco programma della nuova edizione del festival, l’artista UOLLI (Tomas Marcuzzi) firma la locandina e la sigla che catturano l’essenza e la natura poliedrica del festival.  Autore di numerosi videoclip musicali (Meg, Lo stato sociale, Brunori Sas, Franco Battiato, Niccolò Fabi tra gli altri) e collaboratore dei più importanti festival culturali italiani, Uolli dichiara: “L’idea di realizzare un’installazione totalmente meccanica ed interamente dedicata al cinema, nasce proprio dalla stessa curiosità e dallo stesso spirito del Festival. L’intenzione era di omaggiare tutto il cinema senza distinzioni, rappresentandolo attraverso marchingegni, automazioni e meccanismi, atti a mostrare i suoi mille aspetti: dai giochi ottici del pre-cinema come lo praxinoscopio o lo zootropio, fino agli oggetti più iconografici del cinema come il ciak, l’occhio, la cara vecchia pellicola, i classici occhiali 3D con le lenti blu e rosse, delle buffe mani verdi che applaudono e l’immancabile pop-corn. Tutto è stato pensato per rappresentare ogni aspetto della settima arte, dai primi esperimenti visivi ai giochi ottici, fino al suo immaginario più pop. Il risultato finale è una sorta di stramba macchina infernale automatizzata che, nei suoi colori, cavi ingarbugliati e mille meccanismi ed animazioni, vuole rappresentare la ricchezza e le mille sfaccettature del Pesaro Film Festival”.

La 58esima edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema è realizzata con il contributo del Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, del Comune di Pesaro e della Regione Marche. L’accesso ai bandi e tutte le informazioni sono sul sito www.pesarofilmfest.it; tutti gli aggiornamenti saranno disponibili anche sui canali social ufficiali: Facebook, Instagram, Twitter.

Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro – il manifesto

Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro: i vincitori della 59° edizione

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Si è appena conclusa la 59esima edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema a Pesaro con il contributo del Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, del Comune di Pesaro e della Regione Marche con grandissimo successo di pubblico.

Le tre giurie del concorso ufficiale hanno decretato i propri vincitori: la giuria internazionale, composta dall’artista Rä Di Martino, il regista e critico argentino Pablo Marin e la regista Francesca Mazzoleni, ha assegnato il Premio a BROKEN VIEW di Hannes Verhoustraete -(2023), Belgio – con due menzioni speciali a GEWESEN SEIN WIRD di Sasha Pirker – (2022), Austria – e a PRUEBAS di Ardélia Istarú – (2022), Costa Rica/ Francia/Belgio; la giuria giovani, composta da 23 studenti provenienti dalle università di tutta Italia con insegnamenti di storia del cinema e dalle principali scuole di cinema e accademie di belle arti, ha scelto ARGILEAK di Patxi Burillo Nuin – (2022), Spagna – con due menzioni speciali a SENSITIVITY IN LOW LIGHT CONDITIONS di Stefan Kruse Jørgensen  – (2022), Danimarca – e a BROKEN VIEW di Hannes Verhoustraete – (2023), Belgio – , mentre la giuria SNCCI, composta da Alessandro Cuk, Francesco Grieco e Chiara Nicoletti, critici del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani ha premiato THE APOCALYPTIC IS THE MOTHER OF ALL CHRISTIAN THEOLOGY di Jim Finn – (2023), USA – con una menzione speciale a BROKEN VIEW di Hannes Verhoustraete – (2023), Belgio.

Hannes Verhoustraete, regista di BROKEN VIEW, vincitore del premio della giuria internazionale e di varie menzioni, dichiara: “Sono molto onorato di ricevere questo premio e le menzioni speciali. Non me lo aspettavo ed ero già felicissimo di essere stato invitato. Ho incontrato tanti nuovi amici meravigliosi. È stato un piacere stare qui e sarebbe bastato questo, anche se questo riconoscimento rende la mia settimana a Pesaro ancora più memorabile. Grazie!”

Il concorso (Ri) Montaggi Il cinema attraverso le immagini, il primo concorso in Italia dedicato ai video essay, la nuova forma di critica cinematografica, ha assegnato il premio a SHE’S AN ICON: THE MAKING OF A GAY ICON IN MEDIA di Emanuele Loddo, da parte dei giurati Martina BaroneValerio Coladonato, Elena Gipponi con una menzione speciale a FOOTSTEPS di Evelyn Kreutzer.

La sezione Vedomusica, con la giuria composta da Alice Cucchetti, Luca Lumaca e Giulio Sangiorgio, dedicata ai videoclip, premia SPLASH – Colapesce, Dimartino (Italia, 2023, 3’42’’) diretto da Zavvo Nicolosi e Giovanni Tomaselli.

Sono stati inoltre consegnati i riconoscimenti ai vincitori del Premio per la critica cinematografica, concorso organizzato dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani – Gruppo Emilia-Romagna Marche insieme al festival, con la giuria composta da Pedro Armocida, Luisa Ceretto, Andrea Miccichè, Francesco Miccichè, Franco Montini, Cristiana Paternò, Paola Oliveri e Bruno Torri:

SEZIONE A

  • 1°PREMIO (N.28) Nicola Crisafi, Super Mario 
  • 2° PREMIO (N.17) Cristina Di Maria, Pinocchio
  • 3° PREMIO (N.18) Francesco Loi, Living

SEZIONE B

  • 1°PREMIO (N.10) Marco D’Agostino, Decision to leave 
  • 2° PREMIO (N.104) Niccolò Busca, The Fabelmans
  • 3° PREMIO (N.19) Pier Giovanni Adamo, La maman e la putain

Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro: chiusura in grande stile con Luca Guadagnino

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Chiusura in grande stile per la 60° edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro grazie a un premio speciale, alla presenza di Luca Guadagnino, di tanti ospiti di fama internazionale e all’atteso momento delle premiazioni.

La mattinata di sabato 22 giugno si apre nei consueti spazi di Palazzo Gradari, dalle ore 10.00, con due grandissimi ospiti della Mostra, Brigid McCaffrey, regista e fotografa di Los Angeles a cui il festival ha dedicato un focus particolare e, a seguire, Júlio Bressane, regista tra i maggiori esponenti del cinema brasiliano contemporaneo, nella giuria internazionale e alla Mostra con tre film, di ritorno al Festival dopo 56 anni.

Luca Guadagnino
Luca Guadagnino sul red carpet di Venezia 80 – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Al Teatro Sperimentale, dalle 15.30, sarà possibile immergersi nel cinema della McCaffrey con le proiezioni di Am/Pm, Sun Metal Shadow Signs, Paradaise Spring, Castaic Lake e Bad Mama, who cares. A seguire, sempre in sala Pasolini, ultimo appuntamento con l’omaggio ad Adriano Aprà con la proiezione di Olimpia agli amici. La Sala Grande invece, a partire dalle 15.00, sarà teatro della proiezione di Una fiamma nel mio cuore di Alain Tanner con l’attrice francese e membro della giuria internazionale Myriam Mézières e, alle 17.30, dell’attesissimo incontro moderato dal direttore Pedro Armocida con Luca Guadagnino, in cui sarà presentata la monografia, la prima al mondo a lui dedicata, edita nella collana Nuovocinema di Marsilio, a cura di Simone Emiliani e Cecilia Ermini, Spettri del desiderio. Il cinema e i film di Luca Guadagnino.

A seguire sarà proiettato per la sezione Esordi corti italiani il corto diretto da Valerio Pisano e Luca Grimaldi, Soleombre, alla presenza dei registi. Il pomeriggio al Cinema Astra, dalle 15.30, vedrà invece il saggio finale alla presenza dei giovani studenti balcani del progettoNovi Bioskop Sarajevo in collaborazione con Pesaro Capitale italiana della cultura e, dalle 17.30, le proiezioni in collaborazione con il Busan Cinema Center, con See the love di Jung Eun-joo, Homo Hundred Ballet di Son Jung-mi e Picnic di Kim Yong-gyun.

La sera invece spazio all’ultimo e scoppiettante appuntamento in Piazza. Dopo aver accolto i grandi protagonisti per tutto l’arco del festival, Piazza del Popolo sarà il luogo deputato alle premiazioni, con cerimonia di rito, e ospiterà Luca Guadagnino che verrà premiato con il Premio Pesaro Nuovo Cinema 60 prima di presentare al pubblico l’ultimo suo lavoro Challengers, grande successo di pubblico e critica.

La forza sovversiva, ammaliante, rivoluzionaria e completamente destrutturata e destrutturante delle nuove onde trova la sua patria a Pesaro nella Mostra del Nuovo Cinema – ha dichiarato Guadagnino sul Premio – Ricevere il premio della Sessantesima Edizione di una rivoluzione che è costante e che continua a spezzare le griglie e le gabbie soffocanti agli immaginari è naturalmente un onore immenso. Il cinema è politico, ci hanno insegnato i Maestri delle Nouvelle Vague e quindi prendo questo come un bellissimo premio politico alla mia esperienza di cineasta che mai ha smesso di guardare e di desiderare la prospettiva che è sempre stata al centro dell’interesse del Nuovo Cinema di Pesaro.

Si spengono i riflettori anche su La vela incantata – Cinema in Spiaggia, organizzata con la collaborazione della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, location suggestiva degli omaggi in 35mm a Mastroianni e Chiari con la proiezione, alle 21.30, de La donna della domenica di Luigi Comencini.

Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro: apertura con E.T. l’extra-terrestre

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La Fondazione Pesaro Nuovo Cinema è lieta di annunciare l’apertura della 58esima edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema, sabato 18 giugno alle ore 21.00 in Piazza del Popolo, con la proiezione di E.T. l’extra-terrestre.

In occasione del 40° anniversario dell’uscita nelle sale, grazie alla collaborazione di Universal Pictures Home Entertainment, arriva al festival il film cult della storia del cinema diretto dal Premio Oscar®Steven Spielberg, con gli allora giovanissimi Drew Barrymore e Henry Thomas. E.T. l’extra-terrestre, che racconta la storia di un alieno che non riesce a tornare a casa e del rapporto che instaura con la famiglia che lo trova, è impresso nell’immaginario collettivo di più generazioni come film icona capace di travalicare il genere della fantascienza ed è considerato uno dei più grandi film di tutti i tempi.

La Mostra Internazionale del Nuovo Cinema si terrà a Pesaro dal 18 al 25 giugno 2022 con il contributo del Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, del Comune di Pesaro e della Regione Marche.

Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro 2023: il programma

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La 59esima edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema si terrà a Pesaro dal 17 al 24 giugno 2023 con il contributo del Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, della Regione Marche e del Comune di Pesaro, il cui sindaco Matteo Ricci dichiara: Pesaro si prepara a vivere una stagione ricca di eventi di carattere nazionale e internazionale. Una vera e propria “Estate da Capitale”, che ci proietta verso Pesaro 2024, Capitale italiana della Cultura”.

Il concorso internazionale del festival diretto da Pedro Armocida, è un caso quasi unico poiché è aperto a tutti i formati e a tutti i registi, senza barriere d’età, di durata, di ‘genere’, pienamente votato alla ricerca del ‘nuovo’ cinema e in una posizione di avanscoperta dei nuovi linguaggi dell’audiovisivo. Anche per questa nuova edizione il concorso sarà giudicato da tre giurie, una composta da soli studenti, un’altra professionale con personalità di rilievo internazionale e infine la giuria del nuovo Premio della Critica Italiana (SNCCI) composta da critici del Sindacato Nazionale Critici Italiani all’interno del protocollo firmato con l’Associazione Festival Italiani di Cinema (AFIC).

Ad aprire ufficialmente la 59esima edizione sarà il film cult e simbolo degli anni ’80: Flashdance. A 40 anni dal suo debutto nelle sale torna sul grande schermo in Italia grazie alla Mostra Internazionale del nuovo cinema il film di Adrian Lyne con un’indimenticabile Jennifer Beals, premiato con l’Oscar® per la migliore canzone, Flashdance… What a Feeling di Giorgio Moroder e Keith Forsey, eseguita da Irene Cara.

Dopo Liliana Cavani e Mario Martone, l’evento speciale sul cinema italiano, organizzato con la Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, dedica la sua attenzione al cinema del Premio Oscar® Giuseppe Tornatore. Verranno presentati tutti i suoi film per il cinema, tra cui Ennio, straordinario documento su Morricone, e Nuovo Cinema Paradiso nella versione restaurata, in collaborazione con Cinecittà SpA, in occasione del suo 35esimo compleanno. A omaggiare l’artista, che sarà ospite a Pesaro per una tavola rotonda, anche una mostra fotografica e la monografia Giuseppe Tornatore. Il cinema e i film (a cura di Pedro Armocida e Emiliano Morreale), 85esimo volume della collana Nuovocinema di Marsilio.

In viaggio verso #Pesaro2024, capitale italiana della cultura, la Mostra intende rendere omaggio al cinema italiano più popolare incontrando grandi autori e presentando film che hanno fatto la storia del cinema, non solo italiano. Il luogo eletto all’incontro con grandi personaggi e a racconti di vita è il Cinema in Piazza. Oltre al film di apertura, Flashdance, e di chiusura, Nuovo cinema paradiso, la Piazza ospiterà una serie di proiezioni accompagnate dai suoi protagonisti come Dante Ferretti, il grande scenografo Premio Oscar®, che accompagnerà la presentazione della sua autobiografia Immaginare prima. Le mie due nascite, il cinema, gli Oscar (di Dante Ferretti con David Miliozzi, edizioni Jimenz) in occasione degli 80 anni con la proiezione di Hugo Cabret di Martin Scorsese per cui ha vinto la terza statuetta. Carlo Verdone racconterà al pubblico la sua straordinaria carriera e presenterà Borotalco, che lo scorso anno ha compiuto 40 anni, in cui per la prima volta interpreta un protagonista a tutto tondo.

Grande attesa anche per le anteprime mondiali della Mostra. Si parte con uno dei maggiori poeti della seconda metà del Novecento e protagonista della scena culturale romana, Dario Bellezza a cui è dedicato il documentario Bellezza, addio – prodotto da Zivago Film e Luce Cinecittà – di Carmen Giardina e Massimiliano Palmese, gli stessi registi de Il caso Braibanti che proprio dal festival, nel 2020, ha iniziato un percorso che lo ha portato ad avere un grande riscontro di pubblico e di critica. Di tutt’altro tenore è Cocoricò tapes il documentario firmato da Francesco Tavella, che racconta con immagini inedite e materiali d’archivio le lunghe notti della discoteca romagnola divenuta luogo di espressione artistica, politica e sociale negli anni ‘90. C’è poi un sorprendente esordio alla regia, quello di Alessandro Marzullo che ha anche scritto la sceneggiatura di Non credo in niente, un viaggio notturno nell’anima di quattro ragazzi alla soglia dei trent’anni che non vogliono rinunciare alle proprie passioni con un cast di giovani interpreti come Demetra Bellina, Giuseppe Cristiano, Renata Malinconico, Mario Russo, Lorenzo Lazzarini, Gabriel Montesi, Antonio Orlando e Jun Ichikawa. Anche un cortometraggio in anteprima mondiale, Sognando Venezia, che sarà presentato dalla sua regista Elisabetta Giannini e dai protagonisti Francesco Di Leva, appena premiato ai David di Donatello come miglior attore non protagonista per Nostalgia di Mario Martone e da sua figlia Morena Di Leva.

La musica torna protagonista anche della 59esima edizione con il concerto in Piazza, nel giorno della festa mondiale della musica, il 21 giugno, a cura degli allievi del Conservatorio di Musica G. Rossini, e con Il muro del suono, progetto sperimentale, dedicato a Zagor Camillas, che vede l’incontro di cinema, note, visioni e musica con quattro concerti con artisti come Obelisco Nero e Vittorio Ondedei, Pivio, Giacomo Laser, Salvatore Insana e Silvia Cignoli.

Peculiare alla Mostra Internazionale il suo sguardo sul mondo attraverso un ampio ventaglio di proposte legate al nuovo cinema come l’inedito programma di cinema sperimentale argentino contemporaneo e i due focus dedicati ad altrettante registe, la tedesca Milena Gierke e l’anglo-palestinese Rosalind Nashashibi. Mentre Le lezioni di storia di Federico Rossin sono concentrate su alcuni paesi dell’Europa dell’Est, come Ungheria, Romania, Polonia, dove, in piena Guerra Fredda, decine di cineasti hanno sfidato le autorità filo-sovietiche per realizzare film sperimentali sovente in aperta rottura politica, estetica ed economica.

In quest’ottica si inserisce anche l’apertura della Mostra verso il cinema dell’Uzbekistan, che porterà a una collaborazione con il suo festival nazionale, il Tashkent Film Festival, con l’omaggio al maggiore cineasta uzbeko, Ali Chamraev, che presenterà a Pesaro il suo film del 1971, Senza paura, ambientato negli anni ‘20 ma con un tema molto attuale legato alla modernizzazione del Paese quando alle donne fu permesso di togliere il velo.

Immancabili i focus che il festival di Pesaro dedica ogni anno a personalità innovative, attraverso approfondimenti e proiezioni. A Igor Imhoff è dedicato il focus dell’ottava edizione di “Animatori italiani oggi”, rassegna non competitiva curata da Pierpaolo Loffreda, riservata alle più recenti opere realizzate da autori italiani di cinema d’animazione. La sezione Videoclip Italia, a cura di Luca Pacilio e che presenterà i migliori 20 videoclip italiani, dedica il focus all’autore Simone Rovellini.

Il mare e la spiaggia come leit motiv di una Mostra radicata nel territorio: la rassegna La Vela Incantata – Cinema in spiaggia accende i riflettori su alcuni dei più interessanti film – tutti in pellicola – di cui quest’anno ricorre il cinquantesimo anniversario, con la preziosa collaborazione della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia.

Inaugurato due anni fa con grande successo, torna il Pesaro Film Festival Circus, il festival nel festival curato da Giulietta Fara, ideato e pensato per i più piccoli con proiezioni di film di animazione in anteprima italiana e con workshop dedicati.

La Mostra del Nuovo Cinema si impegna a seguire l’innovativo protocollo Green dell’Associazione Festival Italiani di Cinema per proseguire un discorso di attenzione all’ambiente già intrapreso grazie al Comune di Pesaro, ad esempio, con la Bicipolitana.

Da sempre vicino ai temi del sociale, dal 2021 Emergency è charity Partner della Mostra, dove presenterà un nuovo film – Battima, diretto da Federico Demattè – del suo concorso Una storia per Emergency. Un importante spazio di riflessione sarà anche dedicato al tema della disabilità ospitando il progetto Eleanor. L’Associazione Premio Eleanor Worthington (APEW-ODV) si propone di suscitare consapevolezza riguardo alla disabilità.

La Mostra del Nuovo Cinema ha introdotto lo scorso anno la lingua dei segni italiana per alcuni eventi in Piazza e si impegna a rinnovare e a ampliare questa attenzione verso il pubblico dei sordi.

Il legame con la scuola e con l’educazione dei giovani alla settima arte è una delle mission più importanti della Mostra. In occasione del centenario Vittorio De Seta prosegue la collaborazione con la Rete di Cooperazione Educativa e INDIRE che proporrà gli altri episodi della serie capolavoro della Rai del grande documentarista, Quando la scuola cambia del 1979. Sempre In collaborazione con INDIRE, il festival partecipa all’iniziativa “La Scuola allo schermo” e tiene il primo concorso in Italia, e uno dei pochi internazionali, a cura di Chiara Grizzaffi e di Andrea Minuz dedicato ai video essay degli studenti di cinema di tutto il mondo, la nuova forma di critica cinematografica. Sempre nell’ottica della formazione del pubblico del domani, in collaborazione con il Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI), la Mostra organizza un concorso per critici/recensori, intitolato a Lino Miccichè, fondatore della Mostra.  Tra le novità di questa edizione il workshop sul Super8 a cura di Gianmarco Torri e di Karianne Fiorini. Continua la collaborazione con CNA Cinema Marche, Fondazione Marche Cultura e Marche Film Commission con l’organizzazione di una tavola rotonda su cinema e industria.

In uno degli spazi più prestigiosi di Pesaro dedicato all’arte contemporanea, la Pescheria, si svolgeranno tutte le mattine numerosi incontri, tavole rotonde, dibattiti con gli autori.

Cinema, musica, ed anche arte: la Mostra accoglierà per tutta la sua durata le esposizioni degli artisti Federica Foglia e Erik Negro nella prestigiosa cornice dello “spazio bianco”, a cura di Fulvio Baglivi, Mauro Santini e Roberto Turigliatto, in collaborazione con Fuori Orario e Rai Cultura.

Commenta ancora il Sindaco di Pesaro Matteo Ricci: “La Mostra Internazionale del Nuovo Cinema è una tappa fondamentale di questo bellissimo viaggio, non solo per il programma straordinario che è stato annunciato, ma anche per la capacità che ogni anno ha di rinnovarsi, crescere e attrarre un pubblico sempre più ampio, mettendo ben in risalto le linee strategiche che l’Amministrazione sta portando avanti. La cultura, la bellezza, la sostenibilità, la tradizione, l’innovazione: contaminazioni che si ritrovano nella narrazione della manifestazione, con un programma di alto livello, ma in grado di parlare in maniera trasversale sia ai giovani che agli adulti”. Il manifesto e la sigla della 59esima edizione della Mostra sono firmati da Luca Lumaca.

Mostra Internazionale del Nuovo Cinema a Pesaro: tutti i vincitori

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Si è appena conclusa la 58esima edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema a Pesaro con il contributo del Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, del Comune di Pesaro e della Regione Marche.

Le tre giurie del concorso ufficiale hanno decretato i propri vincitori:

  • la giuria internazionale, composta dall’attore italiano Tommaso Ragno, la regista portoghese Rita Azevedo Gomes e il regista spagnolo Carlos Casas ha assegnato il Premio Pesaro Nuovo Cinema a LES IMAGES QUI VONT SUIVRE N’ONT JAMAIS EXISTÉ (Francia, 2022) di Noé Grenier con la seguente motivazione:Il cinema per prima cosa è luce che illumina il buio: in un mondo che sembra andare verso la sua fine (ed è una tematica ricorrente nei film proposti in questa selezione) questo film offre un gesto di resistenza a questo buio, e dà un impulso a proseguire la memoria e la persistenza delle immagini in movimento della nostra memoria. Per noi il cinema è quando “gli occhi miei si chiudono solo a guardarmi dentro” per citare un verso del poeta Byron, nato un secolo prima della nascita del cinema.

    Prima menzione speciale HERBARIA (Argentina/Germania, 2022, 83’) di Leandro Listorti da parte della Giuria Internazionale

    Per la sua concisione e per la sua intelligenza rara nel lavoro di montaggio, il film da spazio al silenzio, stabilendo una relazione fra il processo lento e minuzioso della preservazione della memoria in due campi che sembrano diversi e che diventano sorprendentemente consanguinei. Per questo, per la sua bellezza e per la sua sobrietà, abbiamo deciso di dare la prima menzione a Herbaria di Leandro Listorti.

    Seconda menzione speciale FESTINA LENTE (Francia/Tunisia, 2021, 21’) di Baya Medhaffar da parte della Giuria Internazionale

    Per un’opera prima che dà speranza a un cinema a venire e che intreccia la memoria personale con la memoria del mondo abbiamo deciso di attribuire la seconda menzione speciale a FESTINA LENTE di Baya Medhaffar.

  • la giuria giovani, composta da ventotto studenti provenienti dalle università di tutta Italia con insegnamenti di storia del cinema e dalle principali scuole di cinema e accademie di belle arti, ha scelto TUGGING DIARY (Hong Kong, 2021) di Yan Wai Yin con la seguente motivazione:per aver restituito con efficacia il clima di contestazione di Hong-Kong tramite un linguaggio rivoluzionario, caratterizzato dal connubio immersivo tra la ruvidità delle immagini e il lirismo del commento sonoro.

    Menzione speciale a ALIZAVA (Lituania, 2021) di Andrius Žemaitis da parte della Giuria giovani

    un film di fantasmi intriso di realismo che concretizza i sensi nel rito, nelle presenze/assenze che cadono nell’onirico; per le scelte tecniche evocative di un immaginario sospeso.

  • la giuria SNCCI, composta da Andreina Di Sanzo, Massimo Lechi e Simone Soranna, critici del Sindacato Nazionale Critici Italiani ha premiato Alizava di Andrius Žemaitis con la seguente motivazione:

Per aver saputo restituire la complessità del punto di vista infantile attraverso una messa in scena che, con straordinaria creatività, fa coesistere armonicamente stili e generi cinematografici differenti.

Il concorso (Ri)Montaggi Il cinema attraverso le immagini, composta da Claudio Casazza, Daniele Dottorini, Barbara Sorrentini, ha assegnato il premio a Prendre conscience / Perdre connaissance di Occitane Lacurie con la seguente motivazione:

Per l’originalità di un percorso che permette di confrontare un film cardine della modernità come L’anno scorso a Marienbad e una serie tv come Westworld, illuminando entrambe le opere con un nuovo sguardo teorico.

 

Menzione speciale a Riding Horses, Riding Bikes: Horses, bicycles and shifting heroes di Edoardo Spallazzi della Giuria Ri-Montaggi

Per il rigore nella ricerca, nella scelta e nel montaggio delle immagini, all’interno di un percorso di analisi suggestivo e acuto, capace di cavalcare sessanta anni di immaginario del cinema americano.

La nuova sezione Vedomusica, dedicata ai videoclip e composta da Ilaria Feole, Tomas Marcuzzi (Uolli) e Giulio Sangiorgio, premia Amam Ancora – di Nzira diretto da Bianca Peruzzi con la seguente motivazione:

Per la capacità di raccontare con sguardo insieme delicato e crudo un universo fuori dalle norme dei generi, evitando la retorica della diversità e rifiutandosi al catalogo di moda, con una forma che rispetta  l’imperfezione e sa cercare in essa sentimenti ed estasi, il premio va a  Amam ancora di Nzira diretto da Bianca Peruzzi, un videoclip che occupa un continuum estetico che va da Caravaggio a Matthew Barney e accompagna la canzone neomelodica nel presente sognante e fluido del cinema surrealista di Bertrand Mandico e Yann Gonzalez.

Anche i più piccoli hanno decretato il loro vincitore: la giuria Bimbi della sezione Pesaro Film Festival Circus ha premiato Nahuel Y el libro magico di German Acuňa, oltre ad avergli dedicato il maggiore applauso in sala.

Sono stati inoltre consegnati i riconoscimenti ai vincitori del Premio Lino Miccichè per la critica cinematografica. La giuria del premio, composta da Pedro Armocida, Luisa Ceretto, Andrea Miccichè, Francesco Miccichè, Franco Montini, Cristiana Paternò, Paola Olivieri, Bruno Torri, ha decretato i seguenti vincitori:

PREMI SEZIONE A (studenti delle scuole secondarie di secondo grado):

1° Premio a LORENZO PUGLIA per il saggio su Il Divin Codino di Letizia Lamartire

2° Premio a GIUSEPPE FAMULARI per il saggio su A Classic Horror Story di Roberto De Feo, Paolo Strippoli

3° Premio a ELETTRA BATTISTEL per il saggio su C’mon, c’mon di Mike Mills

PREMI SEZIONE B (studenti universitari/associazioni culturali/scuole di cinema):

1° Premio a DAVIDE GRAVINA per il saggio su Drive My Car di Ryūsuke Hamaguchi

2° Premio a LEONARDO STRANO per il saggio su Antidisturbios e il cinema di Rodrigo Sorogoyen

3° Premio a BENEDETTA SOFIA RAIMONDI per il saggio su Il potere del cane di Jane Campion

Mostra Internazionale del Nuovo Cinema 2020: il manifesto firmato da Virginia Mori

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La Mostra Internazionale del Nuovo Cinema compie 55 anni e per la sua 56esima edizione, diretta da Pedro Armocida, a Pesaro dal 22 al 29 agosto 2020, sta preparando un programma che coniugherà il suo passato stupefacente al futuro del nuovo cinema.

Oggi viene svelato il manifesto, la cui illustrazione è stata affidata a Virginia Mori, che così spiega l’idea per la sua narrazione “Nouvelle vague”: «Il mare racchiuso nella montatura di occhiali tipici anni ’70, a ricordare maestri quali Pasolini o Godard, che con il loro cinema hanno stravolto e rivoluzionato il concetto di visione, un’onda come riferimento ai cambiamenti e movimenti intesi come trasformazioni in cui inevitabilmente qualcosa si perde, creando comunque lo spazio per scoprire nuovi eventi. Il volto verso l’alto a ricordare di non limitare lo sguardo solo alla nostra altezza e coltivare l’immaginazione».

E aggiunge: «Ho vissuto la mia infanzia nel centro storico di Pesaro e sin da quando ero bambina ho vissuto la Mostra Internazionale del nuovo Cinema e le sue sale buie come una magia e come un piccolo rifugio dalla luce accecante estiva di una città di mare, entravo in quelle sale spesso senza conoscere il programma, sempre fiduciosa che avrei imparato qualcosa di nuovo e così è sempre stato».

L’elaborazione grafica del manifesto è a cura di COMMUNICATION LAB – Pesaro.

Virginia Mori nasce a Cattolica nel 1981. Vive e lavora tra Pesaro e Milano. Si perfeziona in Illustrazione e Animazione all’Istituto Statale d’Arte di Urbino, esperienza formativa che contribuisce a costruire e consolidare il suo immaginario artistico e le permette di muovere i primi passi nella realizzazione di corti di animazione tradizionale e nell’illustrazione. Le sue tecniche d’elezione sono la matita, l’inchiostro e la penna bic su carta. Partecipa a diversi eventi artistici in Italia e all’estero. Nel 2008 vince il premio “SRG SSR Idée suisse” all’Annecy Call for Projects, che le permette di realizzare Il gioco del silenzio, un corto di animazione premiato e selezionato in diversi festival internazionali che, di fatto, lancia la sua carriera d’illustratrice e regista di animazione. Nel 2011 vince il premio “Abbaye de Fontevraud” grazie al quale, sommato all’apporto di 25 Films Paris, realizza Haircut, selezionato in concorso al Festival Internazionale di animazione di Annecy 2015 e in molti altri festival in tutto il mondo. Mori lavora inoltre freelance per editori, gallerie e altri clienti, fra cui il collettivo Withstand con cui ha realizzato le illustrazioni del videoclip musicale “Walt Grace’s Submarine Test” di John Mayer, con la regia di Virgilio Villoresi, e il libro animato Vento. Fra le altre collaborazioni può vantare Blu Gallery (Bologna), Club Sensible Gallery (Paris), Echale Guindas gallery (Madrid), Feinkunst Krueger Gallery (Hamburg), Pelledoca editore (Milan), Penguin Random House, Einaudi Ragazzi, Vogue Arts, Gucci, Fendi, Feltrinelli Editore, Bollati e Boringhieri, Libreria di Frusaglia (Pesaro) e Modo Infoshop (Bologna).

Mostra Internazionale del Cinema di Venezia: da domani al via

Mostra Internazionale del Cinema di Venezia: da domani al via

Da domani, fino al 10 settembre, il Lido di Venezia ospiterà per la 68esima volta uno dei Festival di Cinema più importanti d’Europa e sicuramente il più longevo del mondo.

Mostra di Venezia 2012: The Reluctant Fundamentalist è il film di apertura!

The Reluctant Fundamentalist, il nuovo film diretto dalla regista indiana Mira Nair, è il film di apertura – fuori Concorso – della 69. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia

Mostra del Cinema di Venezia: ecco i giurati

Mostra del Cinema di Venezia: ecco i giurati

La giura della prossima Mostra del Cinema di Venezia ha preso forma, ed ecco infatti i prestigiosi nomi che seguiranno il Presidente Micheal Mann nella scelta dei futuri vincitori:

Mostra del Cinema di Pesaro 2023: Dante Ferretti, Carlo Verdone e Flashdance, ecco le prime anticipazioni

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La Fondazione Pesaro Nuovo Cinema è orgogliosa di svelare a poco più di un mese dalla partenza i contenuti principali della 59esima edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema, che si terrà a Pesaro dal 17 al 24 giugno 2023 con il contributo del Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, del Comune di Pesaro e della Regione Marche.

Il concorso internazionale del festival diretto da Pedro Armocida, è un caso quasi unico poiché è aperto a tutti i formati e a tutti i registi, senza barriere d’età, di durata, di ‘genere’, pienamente votato alla ricerca del ‘nuovo’ cinema e in una posizione di avanscoperta dei nuovi linguaggi dell’audiovisivo. Anche per questa nuova edizione il concorso sarà giudicato da tre giurie, una composta da soli studenti, un’altra professionale con personalità di rilievo internazionale e infine la giuria del nuovo Premio della Critica Italiana (SNCCI) composta da critici del Sindacato Nazionale Critici Italiani all’interno del protocollo firmato con l’Associazione Festival Italiani di Cinema (AFIC).

Ad aprire la 59esima edizione del festival sarà quest’anno il già annunciato film cult e simbolo degli anni ’80: Flashdance. A 40 anni dal suo debutto nelle sale torna sul grande schermo in Italia grazie alla Mostra Internazionale del nuovo cinema il film di Adrian Lyne con un’indimenticabile Jennifer Beals, premiato con l’Oscar® per la migliore canzone, Flashdance… What a Feeling di Giorgio Moroder e Keith Forsey, eseguita da Irene Cara.

Dopo Liliana Cavani e Mario Martone, l’evento speciale sul cinema italiano, organizzato con la Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, dedica la sua attenzione al cinema del Premio Oscar® Giuseppe Tornatore. Verranno presentati tutti i suoi film per il cinema, tra cui Ennio, straordinario documento su Morricone, e Nuovo Cinema Paradiso nella versione restaurata, in collaborazione con Cinecittà SpA, in occasione del suo 35esimo compleanno. A omaggiare l’artista, che sarà ospite a Pesaro per una tavola rotonda, anche una mostra fotografica e la monografia Giuseppe Tornatore. Il cinema e i film (a cura di Pedro Armocida e Emiliano Morreale), 85esimo volume della collana Nuovocinema di Marsilio.

In viaggio verso #Pesaro2024, capitale italiana della cultura, la Mostra intende rendere omaggio al cinema italiano più popolare incontrando grandi autori e presentando film che hanno fatto la storia del cinema, non solo italiano. Il luogo eletto all’incontro con grandi personaggi e a racconti di vita è il Cinema in Piazza. Oltre al film di apertura, Flashdance, e di chiusura, Nuovo cinema paradiso, la Piazza ospiterà una serie di proiezioni accompagnate dai suoi protagonisti come Dante Ferretti, il grande scenografo Premio Oscar®, che accompagnerà la presentazione della sua autobiografia Immaginare prima. Le mie due nascite, il cinema, gli Oscar (di Dante Ferretti con David Miliozzi, edizioni Jimenz) in occasione degli 80 anni con la proiezione di Hugo Cabret di Martin Scorsese per cui ha vinto la terza statuetta. Carlo Verdone racconterà al pubblico la sua straordinaria carriera e presenterà Borotalco, che lo scorso anno ha compiuto 40 anni, in cui per la prima volta interpreta un protagonista a tutto tondo.

Grande attesa anche per le anteprime mondiali della Mostra. Si parte con uno dei maggiori poeti della seconda metà del Novecento e protagonista della scena culturale romana, Dario Bellezza a cui è dedicato il documentario Bellezza, addio di Carmen Giardina e Massimiliano Palmese, gli stessi registi de Il caso Braibanti che proprio dal festival, nel 2020, ha iniziato un percorso che lo ha portato ad avere un grande riscontro di pubblico e di critica. Di tutt’altro tenore è Cocoricò tapes il documentario firmato da Francesco Tavella, che racconta con immagini inedite e materiali d’archivio le lunghe notti della discoteca romagnola divenuta luogo di espressione artistica, politica e sociale negli anni ‘90. C’è poi un sorprendente esordio alla regia, quello di Alessandro Marzullo che ha anche scritto la sceneggiatura di  Non credo in niente, un viaggio notturno nell’anima di quattro ragazzi alla soglia dei trent’anni che non vogliono rinunciare alle proprie passioni con un cast di giovani interpreti come Demetra Bellina, Giuseppe Cristiano, Renata Malinconico, Mario Russo, Lorenzo Lazzarini, Gabriel Montesi, Antonio Orlando e Jun Ichikawa. Anche un cortometraggio in anteprima mondiale, Sognando Venezia, che sarà presentato dalla sua regista Elisabetta Giannini e dai protagonisti Francesco Di Leva, appena premiato ai David di Donatello come miglior attore non protagonista per Nostalgia di Mario Martone e da sua figlia Morena Di Leva.

La musica torna protagonista anche della 59esima edizione con il concerto in Piazza a Pesaro, La musica classica nel cinema, nel giorno della festa mondiale della musica, il 21 giugno, a cura degli allievi del Conservatorio di Musica G. Rossini, e con Il muro del suono, progetto sperimentale, dedicato a Zagor Camillas, che vede l’incontro di cinema, note, visioni e musica con quattro concerti con artisti come Obelisco Nero e Vittorio Ondedei, Pivio, Giacomo Laser, Salvatore Insana e Silvia Cignoli.

Peculiare alla Mostra Internazionale il suo sguardo sul mondo attraverso un ampio ventaglio di proposte legate al nuovo cinema come l’inedito programma di cinema sperimentale argentino contemporaneo e i due focus dedicati ad altrettante registe, la tedesca Milena Gierke e la palestinese-inglese Rosalind Nashashibi. Mentre Le lezioni di storia di Federico Rossin sono concentrate su alcuni paesi dell’Europa dell’Est, come Ungheria, Romania, Polonia, dove, in piena Guerra Fredda, decine di cineasti hanno sfidato le autorità filo-sovietiche per realizzare film sperimentali sovente in aperta rottura politica, estetica ed economica.

In quest’ottica si inserisce anche l’apertura della Mostra verso il cinema dell’Uzbekistan, che porterà a una collaborazione con il suo festival nazionale, il Tashkent Film Festival, con l’omaggio al maggiore cineasta uzbeko, Ali Chamraev, che presenterà a Pesaro il suo film del 1971, Senza paura, ambientato negli anni ‘20 ma con un tema molto attuale legato alla modernizzazione del Paese quando alle donne fu permesso di togliere il velo. Il manifesto e la sigla della 59esima edizione della Mostra sono firmati da Luca Lumaca.

Most Dangerous Game: recensione del film con Liam Hemsworth

Most Dangerous Game: recensione del film con Liam Hemsworth

Ecco un altro giocatore che, per soldi, mette in palio la vita. Da miniserie a film, Most Dangerous game è la corsa disperata all’oro di un uomo (Liam Hemsworth) in fin di vita e pieno di debiti. Un lungometraggio dalle ottime premesse in termini di cast e regia e che mette in scena azione, intrigo e mistero ma senza riuscire a centrare il segno. Vediamo perché.

Most Dangerous Game: la trama

Dodge Raynard (Liam Hemsworth), giovane imprenditore, corridore accanito ed ex atleta, scopre di essere malato di cancro. Non gli restano che poche settimane. Come se non bastasse, è indebitato fino al collo. Per permettere le cure necessarie alla moglie incinta (Sarah Godon), Dodgha rinunciato alla  sua assicurazione. Alla ricerca disperata dei soldi per curarsi e per garantire la sopravvivenza economica alla sua famiglia, Raynard accetta la proposta di un assicuratore misterioso (Christoph Waltz).

Dodge è invitato a partecipare ad un gioco: per 24 ore, deve fuggire da cinque inseguitori misteriosi, pronti ad ucciderlo. La ricompensa in denaro è garantita. Non avendo nulla da perdere, Dodge accetta di partecipare alla folle caccia all’uomo, mettendo in pericolo la sua famiglia e sfiorando i limiti della follia.

Le disavventure di Most Dangerous Game

Most Dangerous Game nasce come una serie in short format: 15 episodi  da una decina di minuti circa che vanno a comporre un Movies-in-chapter, un film a capitoli. A lanciarla è Quibi – la piattaforma realizzata da Jeffrey Katzenberg per lo streaming sui cellulari. Purtroppo Quibi è stata avviata nel 2020, in piena pandemia, e ha dovuto chiudere pochi mesi dopo.

Il format, geniale per la un servizio streaming per smartphone, viene cambiato dal nuovo distributore del film, Prime Video. Nasce così il lungometraggio Most Dangerous Game. La rielaborazione del girato non è però delle migliori: il film risulta spesso ripetitivo, come se i singoli episodi fossero semplicemente stati incollati uno dopo l’altro, senza troppo sforzo. Inoltre, la qualità è bassa: è evidente che si tratta di una produzione CBS in cui le scene d’azione sono fatte al risparmio. D’altronde, parliamo di un prodotto nato per il piccolissimo schermo.

Nomi importanti per risultati mediocri

Il regista di Most Dangerous Game è Phil Abraham, il noto autore di serie cult come I Soprano o Mad Men. Lo sceneggiatore Nick Santora non è da meno. Nonostante ciò, il passaggio dalla migliore tv HBO ai bassi budget del network CBS viene accusato dagli autori. Manca una storia avvincente e coinvolgente. L’aspetto drammatico della malattia del protagonista non viene approfondito abbastanza da creare empatia. La trama è completamente sbilanciata verso l’azione, senz’altro necessaria ma non sufficiente a coinvolgere lo spettatore.

Nulla da dire però alla recitazione di Hemsworth (The dressmaker – Il diavolo è tornato) e di Waltz (Spectre): è ottima e non stucchevole. Il primo è perfetto per la parte dell’uomo prestante, la cui fisicità esprime forza e agilità. D’altro canto però, sembra tutt’altro che malato: viene da chiedersi, ha realmente un tumore? Come può essere in fin di vita? Dal canto suo, Waltz veste bene i panni del furbo imprenditore che opera ai limiti della legalità, personaggio rassicurante ma anche manipolatore, a tratti subdolo.

Siamo sulla falsa riga di Squid Game

Forse il motivo per cui Most Dangerous Game non ci conquista è perché abbiamo in mente un prodotto simile ma estremamente più forte: Squid Game, la serie Netflix coreana che ha conquistato appassionati e non dei giochi di sopravvivenza.

Thriller, dramma e horror in una realtà distopica, inserita nel mondo ordinario ma ben nascosta. Tutti questi elementi, seppur in proporzioni differenti, sono presenti in Squid Game come in Most Dangerous Game. Anche nel film, c’è un padre che ha bisogno di soldi per garantire un futuro alla sua famiglia e un uomo ”generoso” e cordiale pronto a offrire una soluzione. Al centro del prodotto americano però, non c’è un personaggio ridotto in estrema povertà come in Squid Game, ma un giovane di successo. Il film vorrebbe criticare il sistema sanitario statunitense, ma non riesce fino in fondo nel suo intento politico.

In conclusione, Most Dangerous Game è un film d’azione che non dice nulla di nuovo: ha tutti gli ingredienti per funzionare ma non ha la forza di superare la concorrenza.

Most beautiful island, recensione del film di Ana Asensio

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Most beautiful island, recensione del film di Ana Asensio

Luciana, una giovane spagnola da poco arrivata a New York è in fuga dal proprio passato. Sola e senza documenti, il suo unico scopo è trovare un modo per guadagnare quel tanto che le permetta di sopravvivere nella Grande Mela. Un giorno, grazie alla sua amica e collega Olga, le viene proposto un lavoro interessante, completamente diverso da quelli che è abituata a fare: le offrono 2.000 dollari per andare ad una festa “esclusiva” vestita elegante: nessun contatto fisico, dovrà solo “reggere il gioco” degli ospiti. Luciana accetta ma la festa conduce ad una stanza misteriosa: la suspense va oltre ogni immaginazione.

Most beautiful island è l’opera prima dell’attrice Ana Asensio, è stato presentato al festival dell’innovazione di Austin, Texas, il famoso South by Southwest dove ha vinto il premio della critica e si rivela essere un’opera semplice ma allo stesso tempo complessa e interessante.

Girato in 16 mm, rivela una New York luminosa, caotica e misteriosa, oltre che poco accogliente per chi arriva a cercare fortuna. Luciana ha un passato che riusciamo solo a intuire, che l’ha provata emotivamente, quasi da renderla insofferente alle reazioni più involontarie di autoprotezione. In una scena che si rivelerà importante successivamente per capire il carattere di Luciana.

Most beautiful island è un thriller lineare ma anche una metafora dell’immigrazione e un racconto sulla resilienza come modo per sopravvivere ai tempi peggiori. Girato prevalentemente in interni claustrofobici, con  riferimento allo stile di Roman Polanski e qualche richiamo a Kubrick di Eyes wide shut, il film ha invece una sequenza iniziale piena di gente nelle strade affollate della grandi strade della Grande Mela dove nella moltitudine di facce si nascondono persone storie e umanità, dalle vicende più o meno complicate.

Il film è in sala dal 16 agosto.

Mosse vincenti – Trailer Italiano

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Mosse vincenti – Trailer Italiano

Mike Flaherty (Paul Giamatti) è uno scalcinato avvocato che trova la sua realizzazione lavorando anche come allenatore della squadra di lotta di un liceo newyorchese. Mike viene nominato tutore legale di un suo anziano cliente, ma quando la nipote di quest’ultimo, fuggita da casa, si rifugia dal nonno, la sua vita e quella dei ragazzi che allena subiranno delle brusche modificazioni.


Moschettieri del Re: recensione del film di Giovanni Veronesi

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Moschettieri del Re: recensione del film di Giovanni Veronesi

Le storie di Alexandre Dumas sono parte integrante dell’adolescenza o addirittura dell’infanzia di molti adulti che oggi, alla notizia dell’arrivo al cinema dei Moschettieri del Re di Giovanni Veronesi, avranno un sussulto e saranno spinti da un moto nostalgico a pagare il biglietto per vedere su grande schermo la “penultima avventura” di Athos, Porthos, Aramis e D’Artagnan.

A metà strata tra 20 anni dopo e Il visconte di Gragelonne, Veronesi racconta dei quattro moschettieri che, dopo tanti anni di abbandono, vengono richiamati alle armi dalla Regina Anna, per compiere un’ultima missione: ostacolare i piani di Mazarino che perseguita gli Ugonotti, in fuga verso le coste inglesi. Prestissimo però ci accorgiamo che il pretesto letterario diventa solo un’abito che nasconde l’omaggio al cinema italiano, e in particolare al Brancaleone di Monicelli.

Intervista a Giovanni Veronesi e Matilde Gioli

I quattro spassosissimi protagonisti, Pierfrancesco Favino, Rocco Papaleo, Sergio Rubini e Valerio Mastandrea, non fanno nulla per mascherare la loro inflessione dialettale, tranne il finto accento francese di Favino, che diventa un potente mezzo comico per tutto il film. Nonostante la caratterizzazione regionale, la geografia del posto è completamente assente, e nonostante la missione ben precisa affidata ai moschettieri, questi si aggirano quasi distrattamente per campagne e paesi, apparentemente senza uno scopo.

Nonostante la dichiarata natura fiabesca del film, con buona pace del pretesto storico,  Moschettieri del Re è completamente privo di riferimenti, di coordinate. I protagonisti sono vecchi e acciaccati, caratteristica che diventa portante nella narrazione di ognuna delle gag comiche trai quattro: D’Artagnan è diventato allevatore di maiali e porta con sé l’olezzo del mestiere; Athos è completamente abbandonato ai suoi vizi, roso dalla sifilide e completamente smemorato; Porthos è un alcolizzato stanco, disilluso e arrugginito; Aramis, il guardiano dell’etica del gruppo, è diventato frate per fuggire ai debiti di gioco ma non riesce a tenersi fuori dalla battaglia.

Moschettieri del Re: intervista a Rubini, Mastrandrea e Papaleo

Nonostante la natura poco coesa della storia e un finale così pretestuoso da lasciare increduli, quello che davvero manca nel film è una visione registica d’insieme. Veronesi non si dimostra all’altezza, delle scene d’azione soprattutto, e non riesce a dare coesione a quelle di gruppo, affidandosi troppo spesso a riprese dall’alto che tentano addirittura di dare una dimensione epica all’avanzata a cavallo dei protagonisti.

I Moschettieri del Re non manca di alcune trovate divertenti, come l’utilizzo di Prisencolinensinainciusol di Adriano Celentano, e i siparietti comici, spesso improvvisati, trai quattro istrioni, ma rimane un film confuso, senza struttura e, soprattutto nel finale, immotivatamente ambizioso nel suo accennare una riflessione sul fenomeno dell’immigrazione, in maniera abbozzata e semplicistica.

Guarda il trailer di Moschettieri del Re

Moschettieri del Re: intervista a Rubini, Mastrandrea e Papaleo

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Moschettieri del Re: intervista a Rubini, Mastrandrea e Papaleo

In occasione dell’uscita di Moschettieri del Re abbiamo avuto il piacere di intervistare anche i protagonisti Valerio Mastandrea, Sergio Rubini, Rocco Papaleo e Lele Vannoli.

GUARDA ANCHE, Moschettieri del Re: intervista a Giovanni Veronesi e Matilde Gioli

Gli attori interpretano, rispettivamente, Porthos, Aramis e Athos, mentre Vannoli è il divertente “servo muto”, indispensabile aiutante dei moschettieri nella loro penultima missione!

Il cast di Moschettieri del Re è completato da Margherita Buy nei panni della Regina Anna e Pierfrancesco Favino in quelli di D’Artagnan. Il film segna ritorno alla commedia di Giovanni Veronesi. Il film nasce come una co-produzione Indiana Production e Vision Distribution e sarà distribuito nelle sale dal 27 dicembre prossimo da Vision Distribution.

Moschettieri del Re, il film

D’Artagnan (Pierfrancesco Favino), Porthos (Valerio Mastandrea), Athos (Rocco Papaleo) e Aramis (Sergio Rubini). Oggi sono un allevatore di bestiame con un improbabile accento francese, un castellano lussurioso, un frate indebitato e un locandiere ubriacone, che per amor patrio saranno di nuovo moschettieri. Cinici, disillusi e sempre abilissimi con spade e moschetti, saranno richiamati all’avventura dalla Regina Anna (Margherita Buy) per salvare la Francia dalle trame ordite a corte dal perfido Cardinale Mazzarino (Alessandro Haber), con la sua cospiratrice Milady (Giulia Bevilacqua). Affiancati nelle loro gesta dall’inscalfibile Servo muto (Lele Vannoli) e da un’esuberante Ancella (Matilde Gioli), i quattro – in sella a destrieri più o meno fedeli – combatteranno per la libertà dei perseguitati Ugonotti e per la salvezza del giovanissimo, parruccato e dissoluto Luigi XIV (Marco Todisco). Muovendosi al confine tra realtà e fantasia, i nostri si spingeranno fino a Suppergiù, provando a portare a termine un’altra incredibile missione. Difficile dire se sarà l’ultima o la penultima.

Moschettieri del Re: intervista a Giovanni Veronesi e Matilde Gioli

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In occasione dell’uscita al cinema di Moschettieri del Re, abbiamo avuto il piacere di intervistare, Giovanni Veronesi regista e autore del film e Matilde Gioli, protagonista femminile.

Moschettieri del Re vede protagonisti Pierfrancesco Favino, Valerio Mastandrea, Rocco Papaleo, Sergio Rubini, Margherita Buy, Alessandro Haber, Matilde Gioli, Giulia Bevilacqua, Lele Vannoli con la partecipazione di Valeria Solarino, Roberta Procida e Luis Molteni.

Moschettieri del Re, la trama

D’Artagnan (Pierfrancesco Favino), Porthos (Valerio Mastandrea), Athos (Rocco Papaleo) e Aramis (Sergio Rubini). Oggi sono un allevatore di bestiame con un improbabile accento francese, un castellano lussurioso, un frate indebitato e un locandiere ubriacone, che per amor patrio saranno di nuovo moschettieri. Cinici, disillusi e sempre abilissimi con spade e moschetti, saranno richiamati all’avventura dalla Regina Anna (Margherita Buy) per salvare la Francia dalle trame ordite a corte dal perfido Cardinale Mazzarino (Alessandro Haber), con la sua cospiratrice Milady (Giulia Bevilacqua).

Affiancati nelle loro gesta dall’inscalfibile Servo muto (Lele Vannoli) e da un’esuberante Ancella (Matilde Gioli), i quattro – in sella a destrieri più o meno fedeli – combatteranno per la libertà dei perseguitati Ugonotti e per la salvezza del giovanissimo, parruccato e dissoluto Luigi XIV (Marco Todisco). Muovendosi al confine tra realtà e fantasia, i nostri si spingeranno fino a Suppergiù, provando a portare a termine un’altra incredibile missione. Difficile dire se sarà l’ultima o la penultima.

Moschettieri del Re: il trailer con Favino, Mastandrea, Papaleo e Rubini

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Vision Distribution e Indiana Production portano al cinema Moschettieri del Re. A Natale Pierfrancesco Favino, Valerio Mastandrea, Rocco PapaleoSergio Rubini saranno protagonisti di un’avventurosa commedia diretta da Giovanni Veronesi. Ecco di seguito il trailer del film:

Moschettieri del Re è Un film che segna il ritorno alla commedia di Giovanni Veronesi, che dirigerà Pierfrancesco Favino, Valerio Mastandrea, Rocco Papaleo e Sergio Rubini in Moschettieri del ReIl film nasce come una co-produzione Indiana Production e Vision Distribution e sarà distribuito nelle sale dal 27 dicembre prossimo da Vision Distribution.

D’Artagnan (Pierfrancesco Favino), Porthos (Valerio Mastandrea), Athos (Rocco Papaleo) e Aramis (Sergio Rubini). Oggi sono un allevatore di bestiame con un improbabile accento francese, un castellano lussurioso, un frate indebitato e un locandiere ubriacone, che per amor patrio saranno di nuovo moschettieri. Cinici, disillusi e sempre abilissimi con spade e moschetti, saranno richiamati all’avventura dalla Regina Anna (Margherita Buy) per salvare la Francia dalle trame ordite a corte dal perfido Cardinale Mazzarino (Alessandro Haber), con la sua cospiratrice Milady (Giulia Bevilacqua). Affiancati nelle loro gesta dall’inscalfibile Servo muto (Lele Vannoli) e da un’esuberante Ancella (Matilde Gioli), i quattro – in sella a destrieri più o meno fedeli – combatteranno per la libertà dei perseguitati Ugonotti e per la salvezza del giovanissimo, parruccato e dissoluto Luigi XIV (Marco Todisco). Muovendosi al confine tra realtà e fantasia, i nostri si spingeranno fino a Suppergiù, provando a portare a termine un’altra incredibile missione. Difficile dire se sarà l’ultima o la penultima.

Moschettieri del Re: il poster con Favino, Mastandrea, Papaleo e Rubini

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Vision Distribution e Indiana Production portano al cinema Moschettieri del Re. A Natale Pierfrancesco Favino, Valerio Mastandrea, Rocco Papaleo e Sergio Rubini saranno protagonisti di un’avventurosa commedia diretta da Giovanni Veronesi.

Ecco il primo poster del film:

Moschettieri del Re è un film che segna il ritorno alla commedia di Giovanni Veronesi, che dirigerà Pierfrancesco Favino, Valerio Mastandrea, Rocco Papaleo e Sergio Rubini in Moschettieri del ReIl film nasce come una co-produzione Indiana Production e Vision Distribution e sarà distribuito nelle sale dal 27 dicembre prossimo da Vision Distribution.

In Moschettieri del Re D’Artagnan, Porthos, Aramis e Athos vivranno una nuova, coraggiosa, divertente e un po’ pazza avventura per salvare il Re Luigi XIV. Le riprese del film cominceranno a maggio.

Moschettieri del Re: al via a maggio il nuovo film di Giovanni Veronesi

Vision Distribution e Indiana Production portano al cinema Moschettieri del Re. A Natale Pierfrancesco Favino, Valerio Mastandrea, Rocco Papaleo e Sergio Rubini saranno protagonisti di un’avventurosa commedia diretta da Giovanni Veronesi.

Un film che segna il ritorno alla commedia di Giovanni Veronesi, che dirigerà Pierfrancesco Favino, Valerio Mastandrea, Rocco PapaleoSergio Rubini in Moschettieri del ReIl film nasce come una co-produzione Indiana Production e Vision Distribution e sarà distribuito nelle sale dal 27 dicembre prossimo da Vision Distribution. D’Artagnan, Porthos, Aramis e Athos vivranno una nuova, coraggiosa, divertente e un po’ pazza avventura per salvare il Re Luigi XIV. Le riprese del film cominceranno a maggio.

Morto William Goldman, sceneggiatore premio Oscar

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Morto William Goldman, sceneggiatore premio Oscar

William Goldman, sceneggiatore e scrittore, due volte premio Oscar, si è spento all’età di 87 anni.

Vera leggenda di Hollywood, Goldman ha vinto le sue due statuette dorate per la Migliore Sceneggiatura Originale di Butch Cassidy e per la Migliore Sceneggiatura Non Originale di Tutti gli Uomini del Presidente.

William Goldman era affetto da polmonite e da un tumore al colon, secondo i Washington Post è morto nella sua casa di Manhattan a seguito di un aggravarsi delle sue condizioni già delicate.

Oltre ai due titoli celebri che gli hanno consegnato premi e fame, Goldman ha anche firmato la sceneggiatura del classico La Storia Fantastica (The Princess Bride, in originale), film basato sull’omonimo romanzo da lui scritto, ma anche Il Maratoneta, Misery Non Deve Morire, Cuori in Atlantide e Potere Assoluto.

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