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L’altra Heimat: il 31 marzo e l’1 aprile al cinema

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L’altra Heimat: il 31 marzo e l’1 aprile al cinema

Oggi in Germania abbiamo molta difficoltà ad immaginare cosa significhi davvero “emigrazione”, perché conosciamo solo l’altro lato del problema: siamo diventati noi stessi un paese di immigrazione (…). È possibile che una storia che descrive il modo in cui la gente lasciava la propria patria non contribuisca a capire meglio gli immigranti di oggi? Che cosa significava un addio allora? Per quanto tempo le persone si portavano addosso, nelle loro nuove case, il dolore di questa partenza?

Edgar Reitz

L'altra HeitmatIl paese è sempre Schabbach, nell’Hunsrück, la regione dove Edgar Reitz nacque nel 1932. La famiglia è ancora la protagonista della trilogia di Heimat: è la famiglia Simon, attraverso cui il regista tedesco ha raccontato la storia del suo Paese, dalle macerie della prima guerra mondiale agli anni 2000.

Con L’altra Heimat. Cronaca di un sogno la monumentale saga di Reitz, che in Italia si rivelò un vero e proprio fenomeno di culto riscuotendo un successo enorme e scatenando appassionati dibattiti sul tema della serialità, giunge al suo quarto capitolo, concepito appositamente per il cinema. Il discorso provvisoriamente concluso nel 2006 riprende, tornando indietro nel tempo al 1843, sempre nell’immaginaria Schabbach, dove la famiglia Simon lavora e lotta contro la morte e dove il figlio Jakob fugge dalla fatica quotidiana immergendosi nei libri e nel sogno di un Nuovo Mondo. Lo stesso sogno che accompagna la grande emigrazione di migliaia di europei nell’America del Sud, nel tentativo disperato di sottrarsi alle carestie, alla povertà e al dispotismo che dominavano i loro paesi perché, come recita il loro motto, “Qualunque sorte è migliore della morte”.

Il film arriva al cinema per due soli giorni, il 31 marzo e l’1 aprile.

L’Altra Heimat: Edgar Reitz in Italia

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L’Altra Heimat: Edgar Reitz in Italia

In occasione dell’uscita italiana de L’Altra Heimat. Cronaca di un sogno (31 marzo e 1 aprile), il regista tedesco Edgar Reitz arriva dunque in Italia e incontra il suo pubblico nell’ambito di un tour che toccherà diverse città. Si parte da Milano dove all’Arcobaleno Film Center il film verrà proiettato alle ore 10 di domenica 22 marzo e sarà seguito dell’incontro col maestro (NB. I giornalisti possono richiedere un accredito rispondendo a questa mail). Si prosegue poi con il Cinema Massimo di Torino con la proiezione di lunedì 23 marzo alle ore 20 introdotta da Edgar Reitz. Segue la tappa di Roma: qui Reitz saluterà il pubblico e introdurrà il film al Cinema Farnese Persol martedì 24 marzo alle ore 19 (NB. I giornalisti di Roma possono richiedere un accredito sia per questa proiezione che per l’anticipata stampa rispondendo a questa mail. L’anticipata, chiusa e riservata ai media, è prevista per il 18 marzo alle ore 17 e si svolgerà invece presso la Casa del Cinema).

Il tour di Reitz proseguirà poi verso Bari, dove il regista sarà ospite del Bif&st – Bari International Film Festival – per una delle otto lezioni di cinema con grandi registi europei.

L'altra HeitmatL’Altra Heimat. Cronaca di un sogno

Mentre girava Heimat 3, Reitz ricevette la lettera di un’infermiera che lavorava in un ospedale di Porto Alegre. La donna lo aveva visto in un reportage televisivo brasiliano dedicato al cinema tedesco e, notando la sua somiglianza col Dottor Reitz, titolare della clinica in cui lavorava, si chiedeva se esistesse una parentela tra i due. Alcuni mesi più tardi la stessa infermiera fece avere al regista un libro dal titolo Genealogia della famiglia Reitz in Brasile, scritto dal sacerdote cattolico Raulino Reitz, che all’inizio degli anni ’60 aveva condotto alcune ricerche sulla sua famiglia in Brasile. Il volume fece scoprire a Reitz che in effetti gli antenati della brasiliana famiglia Reitz erano originari del villaggio di Hirschfeld, a soli quindici chilometri da Morbach, suo paese natale.

Commento del regista

Il tempo che ci separa dagli eventi di questa storia è di appena 160 anni, ma si è trattato di un viaggio in una Germania molto diversa e quasi completamente dimenticata, in un paese sfigurato da una miseria opprimente. Occorre un grande sforzo d’immaginazione per capire che meno di un secolo e mezzo fa gli abitanti del nostro erano costretti a sbarcare il lunario in condizioni incomparabili con quelle di qualsiasi luogo del mondo odierno. A partire da Schabbach ci siamo esercitati a osservare la vita contemporanea con gli occhi di un estraneo ed è stato terribile vedere quanto apparissero di colpo apocalittici il consumismo, l’egocentrismo e le pretese esagerate della nostra società frammentata. Di fatto, uno degli effetti di Die andere Heimat è forse quello di indurre il pubblico a fermarsi per un istante e a vivere il diverso ritmo che permetteva ai nostri antenati di sopravvivere. In fondo, potrebbe essere ancora quello il vero ritmo del nostro cuore.

La saga di Heimat

Girato in parte in bianco e nero e in parte a colori, Heimat (che prende il nome dalla parola tedesca che indica la casa o il luogo natio) fu presentato in anteprima nel 1984 alla 41ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, raccogliendo un enorme consenso di critica. Suddiviso in 11 episodi per un totale di 924 minuti, il film narra la storia della famiglia Simon e di Schabbach, villaggio immaginario dell’Hunsrück, regione d’origine del regista. Dieci anni dopo, nel 1992, uscì  Heimat 2 – Cronaca di una giovinezza e nel 2004 arrivò Heimat 3 – Cronaca di una svolta epocale. L’altra Heimat. Cronaca di un sogno è stato presentato a Venezia nel 2013 e esce ora nei cinema italiani per due giorni, martedì 31 marzo e mercoledì 1 aprile, distribuito da Ripley’s Film, VIGGO e Nexo Digital.

Edgar Reitz

Nato nel 1932 a Morbach è uno degli esponenti di punta del Nuovo Cinema Tedesco. Dopo il diploma di maturità si trasferisce a Monaco di Baviera e comincia a lavorare nel cinema in vari ruoli, dallo sceneggiatore al montatore, dall’aiuto regista al direttore della fotografia. Nel 1962 è tra i registi firmatari, insieme a Herzog, Kluge, Fassbinder, von Trotta, del Manifesto di Oberhausen che denunciava la crisi del cinema tedesco e auspicava l’inizio di un nuovo corso, economico ed estetico, per la settima arte in Germania. Dopo aver diretto diversi cortometraggi, nel 1967 debutta nel film lungo con la storia d’amore Mahlzeiten, che alla Mostra di Venezia vince il Premio come Miglior Opera Prima. Due anni dopo torna a Venezia con Cardillac e successivamente gira diversi film in co-regia (come il collettivo Das Goldene Ding, 1971, presentato alla Mostra) e lungometraggi (come Geschichten vom Kübelkind, 1971, Die Reise nach Wien, 1973, e Il sarto di Ulm, 1978). Il successo internazionale arriva proprio a Venezia con la proiezione in anteprima del capolavoro di Reitz, l’opera monumentale Heimat (1984), serie per la televisione in undici episodi della durata complessiva di 924 minuti che racconta una lunga saga famigliare intrecciata con la storia della Germania dal 1919 al 1982. Il progetto sulla storia recente della Germania proseguirà con i film, tutti presentati a Venezia, Die Zweite Heimat Chronik einer Jugend (Heimat 2. Cronaca di una giovinezza, 1992), ambientato tra il 1960 e il 1970, Heimat 3. Chronik einer Zeitenwende (Heimat 3. Cronaca di una svolta epocale, 2004), che racconta gli anni dal 1989 al 2000 e Heimat. Fragmente (2006), complemento alla trilogia composto da scene tagliate e materiali inediti. Reitz è tornato a Venezia 70 fuori concorso con Die Andere Heimat. Chronik einer Sehnsucht (Home From Home. Chronicle of a Vision), ambientato nella Prussia di fine Ottocento.

L’agnellino con le trecce – Un film corto di Maurizio Rigatti, l’intervista.

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Luca ha 14 anni ed è affetto da sclerosi tuberosa, una malattia molto rara che viene diagnosticata ad un bambino su 7000, vive con il padre fornaio in un piccolo centro, che non riesce ad accettare la malattia del figlio, rifiuta le offerte di aiuto e collaborazione dell’Associazione Sclerosi Tuberosa gli fa.

L’Agave di Cristallo premia per la qualità dei dialoghi 21 e 22 Novembre

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L’Agave di Cristallo, l’unica rassegna cinematografica che premia i film per la qualità dei dialoghi, parte il 21 e 22 novembre con la nuova edizione nella città di Pietrasanta.

La rassegna è nata nel 2005 da un’idea di Stefano De Martino, già autore del più noto Premio Lunezia per il valore musicale e letterario delle canzoni italiane, e in passato ha annoverato presenze illustri come Pupi Avati, Ettore Scola, Mario Monicelli, Dino Risi, Lina Wertmuller, Nanni Moretti e molti altri; personalità premiate per la qualità dei dialoghi all’interno delle loro opere cinematografiche, precisa peculiarità del premio Agave di Cristallo.

L’edizione di quest’anno, patrocinata dalla Toscana Film Commission e dal festival “La Versiliana”, si svolgerà presso la città di Pietrasanta. “Un territorio che ci onora e ci stimola” spiega il Patron Stefano De Martino “Pietrasanta è una cittadina tra le più prestigiose d’Italia in tema d’arte e di iniziative culturali”.

La manifestazione si svolgerà al Teatro Comunale di Pietrasanta con la prima giornata dedicata alla visione di alcuni film in concorso e all’incontro “Dialogo sui mestieri del cinema” rivolto agli studenti delle scuole di Pietrasanta, che assisteranno alla proiezione del Miglior Film Straniero per la qualità dei dialoghi.

Il 22 novembre si terrà il Galà di premiazione e nel corso della serata numerosi saranno i personaggi coinvolti con premi speciali e menzioni alla carriera, tra cui spiccano i nomi di Piera Degli Esposti per aver valorizzato la Cine- Letterarietà nei ruoli interpretati, Abel Ferrara per il film “Pasolini”, Luca Miniero per i dialoghi nella commedia italiana, Sebastiano Rizzo per il miglior corto “La ricotta e il caffè” e molti altri.

I film in concorso per il riconoscimento come Miglior Film Italiano e Straniero sono:

Miglior Film Italiano per la qualità dei dialoghi

“Tutta colpa di Freud” di Paolo Genovese

“Ti ricordi di me?” di Rolando Ravello

“Un boss in salotto” di Luca Miniero

Miglior Film Straniero per la qualità dei dialoghi

“The Giver” di Phillip Noyce

Noah” di Darren Aronofsky

“Grace di Monaco” di Olivier Dahan

Infine, uno spazio speciale verrà riservato al film “Annie Parker” di Steven Bernstein, con l’intenzione di valorizzare il dialogo socialmente utile del film; Rosanna Banfi, testimonial dell’associazione Susan G. Komen per la lotta ai tumori al seno sarà presente con un intervento.

La Direzione Artistica è affidata a Christian Floris, già coordinatore artistico, co-autore e conduttore del Festival “Tulipani di seta nera”. Floris, ė da sempre impegnato nella creazione e nella realizzazione di prodotti d’intrattenimento finalizzati alla diffusione culturale in ambito editoriale, televisivo e cinematografico.

L’adattamento cinematografico di Ritornati dalla polvere

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La MGM ha intenzione di portare presto sul grande schermo l’adattamento cinematografico del romanzo “Ritornati dalla polvere’ di Ray Bradbury, pubblicato nel 2001.

L’Accademia del Cinema Italiano partecipa al Moviement Village con “Casa del David”

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L’Accademia del Cinema ItalianoPremi David di Donatello parteciperà a Moviement Village, il progetto nazionale che mette in rete circa 200 arene estive allo scopo di favorire un ritorno al consumo di contenuti sul grande schermo. Dal 1° luglio al 31 agosto, Moviement Village ospiterà la “Casa del David” in una serie di serate speciali che proporranno agli spettatori un ampio programma di proiezioni dei film candidati e premiati all’ultima edizione dei Premi David di Donatello.

Il pubblico avrà inoltre l’opportunità di assistere ad una programmazione unica ed esclusiva, a cura del David, di irresistibili pillole storiche e attuali delle premiazioni dei grandi protagonisti, delle immagini emozionanti dell’inedita edizione 2020 in lockdown e interviste e video selfie in cui i candidati e i vincitori si raccontano in esclusiva. A corredo anche incontri con alcuni dei più amati registi e attori del cinema italiano e la possibilità di approfondire, grazie al racconto di alcuni celebri professionisti, i tanti mestieri che concorrono alla realizzazione di un film.

Moviement Village

Moviement Village è un progetto nazionale che punta a rimettere in rete tutte le arene già esistenti e attive (circa 100), riattivare quelle che non facevano programmazione (circa 80) e ripristinare strutture multifunzionali come i cinevillage. L’iniziativa, nel pieno rispetto dei protocolli dell’emergenza sanitaria che verranno emanati dalle autorità competenti, è concepita in modo da garantire la totale sicurezza per gli spettatori in ogni fase dell’evento: dall’acquisto dei biglietti, alla regolamentazione dei flussi in entrata e uscita, al controllo degli spazi dedicati.

Il progetto è ideato dalle associazioni di categoria del settore, ANEC (Associazione Nazionale Esercenti Cinema) con la partecipazione di ANICA (Associazione Nazionale Imprese Cinematografiche e Audiovisivo) sezione distributori e produttori, con Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello, con il sostegno della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del MiBACT, patrocinata da ANCI e la collaborazione dell’ANAC, 100 Autori e Nuovo IMAIE.

Lynne Ramsay lascia Jane Got A Gun

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Parte decisamente male l’avventura del western Jane Got A Gun: la regista Lynne Ramsay ha lasciato il set nella prima giornata di riprese, in quello che a quanto pare è l’abbandono definitivo del progetto.

La decisione di rinunciare sarebbe maturata alla fine dello scorso fine settimana, durante il quale si sarebbe consumata un’insanabile frattura tra la regista e il resto della produzione. La scelta di Ramsay mette ovviamente nei guai la produzione, costretta a sospendere improvvisamente il progetto e a cercare in fretta e furia un nuovo regista.

Interpretato da Natalie Portman (che partecipa al progetto anche in veste di produttrice), Jude Law e Joel Edgerton, Jane’s Got a Gun sembra decisamente nato sotto una cattiva stella: il film ha subito già un rinvio,  che ha costretto Michael Fassbender a rinunciarvi (a causa del suo impegno con il nuovo film degli X-Men), sostituito da Edgerton, il quale faceva già parte del progetto nel ruolo del cattivo, il quale è stato poi affidato a Jude Law.

L’accaduto ha fatto naturalmente andare su tutte le furie il produttore Scott Steindorff, che si è detto shockato per il fatto che qualcuno possa decidere di abbandonare un progetto cui 150 persone hanno dedicato tempo, energia, impegno e professionalità e che adesso si trova privo di un regista. Steindorff ha comunque affermato che l’arrivo di un nuovo regista è imminente.

Jane  Got a Gun vede protagonista una donna (Portman) che ingaggia il suo ex amante (Edgerton) per proteggere il proprio marito, dai componenti della sua ex banda, intenzionati a farlo fuori.

Fonte: Empire

Lynda Carter: 10 cose che non sai sull’attrice

Lynda Carter: 10 cose che non sai sull’attrice

Vera e propria icona televisiva degli anni Settanta e Ottanta, l’attrice Lynda Carter mantiene ancora oggi tutto il fascino e il carisma che l’hanno sempre contraddistinta. Pur essendo rimasta molto legata al personaggio di Wonder Woman, che l’ha resa celebre, negli anni si è destreggiata con successo tra attività diverse, dalla recitazione alla musica e fino al doppiaggio.

Ecco 10 cose che non sai di Lynda Carter.

Lynda Carter: i suoi film e le serie TV

1. È celebre per alcune serie TV. Tra le prime attività come attrice della Carter si ricordano alcune serie televisive come Nakia (1974), Matt Helm (1975) e, naturalmente, Wonder Woman, dove ha recitato nei panni della supereroina dal 1975 al 1979. Negli anni è poi apparsa anche in Starsky & Hutch (1976), L’ultimo dei Mohicani (1994-1995) e nei film Bambini in vendita (1981), Rita Hayworth: The Love Goddess (1983), Modella per un giorno (1991), La mia migliore amica (1996) e e Ricominciare ad amare (1998). Negli ultimi anni ha invece recitato nelle serie Law & Order – Unità vittime speciali (2005), Law & Order – I due volti della giustizia (2005) e Smallville (2007). Dal 2016 al 2018 è invece stata Olivia Marsdin nella serie Supergirl, con Melissa Benoist.

2. Ha recitato anche in alcuni film. Il debutto sul grande schermo è avvenuto per la Carter nel 1976 con il film Il mondo violento di Bobbie Jo ragazza di provincia. In seguito ha recitato per il cinema soltanto nel 1993 con Frammenti di verità e poi di nuovo nel 2001 con Super Troopers, con Brian Cox. Ha poi recitato in Sky High – Scuola di superpoteri (2005), con Danielle Panabaker e Kurt Russell, Hazzard (2005), The Creature of the Sunny Side Up Trailer Park (2006) e Tattered Angel (2007). Torna al cinema nel 2017 con Super Troopers 2, mentre nel 2020 ha un cameo in Wonder Woman 1984, con Gal Gadot.

3. È anche doppiatrice. A partire dal nuovo millennio la Carter si è cimentata anche come doppiatrice, dando voce al personaggio di Azura nei videogiochi The Elder Scrolls III: Morrowind (2002), Elder Scrolls III: Bloodmoon (2003), The Elder Scrolls IV: Oblivion (2006), The Elder Scrolls V: Skyrim (2011) e Elder Scrolls Online (2014). Nel 2015 ha invece partecipato al doppiaggio del videogioco Fallout 4.

Lynda Carter oggi

Lynda Carter è Wonder Woman

4. Wonder Woman è il ruolo che le ha cambiato la vita. Prima di ottenere la parte di Wonder Woman nell’omonima serie televisiva degli anni Settanta, la Carter non aveva molte esperienze recitative. Fino a quel momento si era infatti alternata tra gli studi, la carriera da cantante e quella da modella. Si trovava però in una situazione economica piuttosto difficile, con appena 25 dollari rimasti nel suo conto bancario. Quando seppe di aver ottenuto il ruolo della supereroina, battendo oltre duemila attrici considerate per la parte, la Carter seppe che da quel momento la sua vita poteva davvero cambiare in meglio.

5. Il colore dei suoi occhi è leggermente diverso da quello visto nella serie. Uno dei tratti caratteristici della Wonder Women della serie televisiva sono i suoi straordinari occhi blu, estremamente attraenti. La Carter, che realmente possiede gli occhi di color blu, ha in realtà rivelato di come questi assumano la tonalità maggiormente evidente visibile nella serie grazie ad un filtro utilizzato durante le riprese, che esaltava i toni del blu.

6. Ha ideato lo stratagemma per la trasformazione del personaggio. Nei fumetti di Wonder Woman questa passa dalla personalità anonima di Diana Prince a quella della supereroina semplicemente uscendo e rientrando in scena con indosso il costume. Per la serie, tuttavia, i produttori cercavano qualcosa di nuovo e originale, ma non riuscivano a trovare una giusta soluzione visiva. Fu proprio la Carter a suggerire che il personaggio avrebbe potuto trasformarsi semplicemente eseguendo una piroetta. La cosa venne approvata e il resto è storia.

Lynda Carter: oggi

7. Continua a recitare e cantare. Nonostante il suo periodo di massima popolarità sia stato tra gli anni Settanta e Ottanta, la Carter continua ancora oggi a recitare e cantare, le sue attività preferite. In particolare, negli ultimi anni ha pubblicato alcuni album divenuti dei buoni successi e diverse sue canzoni sono state utilizzate nel videogioco Fallout 4, saga per la quale ha lavorato come doppiatrice. Di recente, inoltre, ha ottenuto il ruolo di Asteria in Wonder Woman 1984, comparendo in un cameo dopo i titoli di coda. Riprenderà tale ruolo, in modo più esteso, anche in Wonder Woman 3.

Lynda Carter Wonder Woman

Lynda Carter, il marito e i figli James e Jessica Altman

8. Ha sposato un procuratore legale. Dopo un primo matrimonio avuto dal 1977 al 1982 con il suo agente Ron Samuels, l’attrice ha sposato nel 1984 il procuratore legale Robert A. Altman, con il quale ha poi avuto due figli: James, nato nel 1988, e Jessica, nata nel 1990, la quale è ora una cantautrice. Dopo 37 anni di matrimonio, nel febbraio del 2021 il marito di lei è venuto a mancare a causa di un raro tumore del sangue. La Carter ha raccontato di sentirsi particolarmente smarita in seguito alla scomparsa dell’amato. Il 29 ottobre 2021 l’attrice ha pubblicato una nuova canzone, Human and Divine, dedicata all’amore della sua vita.

Lynda Carter: Miss Mondo 1972

9. È arrivata alle semifinali di Miss Mondo. Dopo aver inizialmente intrapreso una carriera musicale, la Carter nel 1972 decide di tornare in Arizona e partecipare al concorso “Miss Stati Uniti nel mondo”. Dotata di una straordinaria e prorompente bellezza naturale, finisce con l’aggiudicarsi il primo premio e ciò le consente di concorrere come rappresentante del suo paese per il concorso Miss Mondo. Qui riesce ad arrivare alle seminifinali, ottenendo ampie lodi e una popolarità tale che le apre le porte nel mondo della recitazione.

Lynda Carter: età e altezza dell’attrice

10. Lynda Carter è nata il 24 luglio del 1951 a Phoenix, Arizona, Stati Uniti. L’attrice è alta complessivamente 1.80 metri.

Fonte: IMDb

Lynda Carter furiosa contro James Cameron su Wonder Woman

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Lynda Carter furiosa contro James Cameron su Wonder Woman

Dopo l’ultimo pensieri di ieri di James Cameron in merito alle sue critiche verso Wonder Woman oggi a rispondere è Lynda Carter, l’immortale interprete del personaggio nella serie cult degli anni 60′.

L’attrice non ha usato mezze misure sul suo profilo facebook per rispondere a tono al regista artefice di incredibili successo quali Titanic, Avatar, Terminator:

“A James Cameron – fermati di stroncare WW: sei un’anima povera. Forse non capisci il personaggio. Io certamente lo comprendo. Come tutte le donne – siamo più che la somma delle nostre parti. I tuoi giudizi su una brillante regista, Patty Jenkins, sono dei mal consigliati. Questo film ha fatto centro. Gal Gadot era fantastico. Quindi, signor Cameron – ho incarnato questo personaggio da più di 40 anni. Quindi – smettila”.

Che dire forse James Cameron farà meglio ad accettare il consiglio.

LEGGI ANCHE: Patty Jenkins sulla diversità dei registi DCEU e sulle scene post credits in Wonder Woman

LEGGI ANCHE: Wonder Woman: ecco come sarebbe dovuto finire

Vi ricordiamo che Wonder Woman ha incassato 819,5 milioni dollari in tutto il mondo. Il sequel, che sarà diretto nuovamente da Patty Jenkins vedrò nuovamente nei panni di Diana Prince Gal Gadot. Il film sarà ambientato nell’Era moderna.

Wonder Woman 2 è in fase di sviluppo per una data di uscita prevista per il 13 dicembre 2019.

Lydia Bosch: 10 cose che non sai sull’attrice

Lydia Bosch: 10 cose che non sai sull’attrice

Popolare attrice spagnola, Lydia Bosch ha negli anni conquistato sempre più fama, tanto nel proprio paese natale quanto a livello internazionale. In Italia, ad esempio, è nota per alcune note serie televisive. Il titolo che più le ha conferito fama, tuttavia, è quello di Un medico in famiglia, la versione originale da cui fu poi tratta l’omonima e celebre trasposizione italiana.

Ecco 10 cose che non sai su Lydia Bosch.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Lydia Bosch Le verità nascoste

Lidya Bosch: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in noti film spagnoli per il cinema. L’attrice debutta sul grande schermo nel 1986, con la pellicola El disputado voto del señor Cayo. Successivamente, recita in titoli come Jarrapellejos (1988), La luna negra (1989), Adeus Princesa (1992), Una casa en las afueras (1995), Al limite (1997), con Bud Spencer, e You’re the one (una historia de entonces) (2000), con il quale si consacra. Tornerà poi al cinema soltano nel 2013, con il film La hermandad.

9. È nota per i suoi ruoli televisivi. All’inizio della sua carriera l’attrice recita in alcuni titoli televisivi come le serie Un, dos, tres… responda otra vez (1984-1992), El olivar de Atocha (1989), El obispo leproso (1990), Lleno, por favor (1993) e ¿Quién dá la vez? (1995). Il vero successo arriva però grazie Médico de familia, dove dal 1995 al 1999 recita nel ruolo di Alicia Soller. A partire dal nuovo millennio intensifica la propria presenza in televisione recitando nella serie Motivos personales (2005), Gran Hotel (2013), Los misterios de Laura (2014), Senza identità (2014-2015), e Le verità nascoste (2018).

8. Ha ricevuto un’importante nomination. Con il film You’re the one (una historia de entonces), drammatica storia d’amore al temo del regime fascista in Spagna, l’attrice ha ottenuto alcuni dei maggiori riconoscimenti della sua carriera. Tra questi vi è la nomination come miglior attrice protagonista al prestigioso premio Goya, considerato l’equivalente spagnolo del premio Oscar. Pur non riportando la vittoria, la Bosch ha avuto modo di affermarsi ulteriormente all’interno dell’industria.

Lidya Bosch è su Instagram

7. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo verificato seguito da oltre 230 mila persone. All’interno di questo la Bosch è solita condividere immagini relative a suoi momenti di svago, in compagnia di amici o colleghi. Non mancano poi anche foto di curiosità a lei legate, come anche di serate di gala o eventi a cui ha preso parte

6. Utilizza il social per promuovere il proprio lavoro. Tramite il proprio profilo, inoltre, l’attrice condivide con i propri follower immagini promozionali dei suoi progetti da interprete. Sono presenti anche interviste da lei rilasciate e foto di backstage tratte dai set a cui ha preso parte. Numerose sono anche le immagini realizzati per riviste dedicate al mondo dello spettacolo.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Lydia Bosch Instagram

Lidya Bosch: chi è suo marito

5. È stata sposata con un attore. Nel corso degli anni l’attrice ha sempre cercato di evitare la diffusione di dettagli relativi alla propria vita sentimentale. È tuttavia noto che nel 1992 diede alla luce la prima figlia, avuta con l’attore spagnolo Miguel Molina, con la quale si frequentava in quel periodo. I due si sposano poi ufficialmente nel 1994, divorziando tuttavia soltanto due anni dopo, nel 1996, citando differenze inconciliabili.

4. Si è sposata una seconda volta. Nel 2001 l’attrice si è sposata per una seconda volta con l’architetto Alberto Martín, con il quale si frequentava già precedentemente. Nel 2003 la coppia diede alla luce due gemelli, e per loro la Bosch decise di prendersi una pausa di due anni dal mondo della recitazione. Nel 2009, l’attrice ha poi dato vita ad una turbolenta separazione dal marito, culminata nel divorzio ufficializzato nel 2010.

Lidya Bosch: chi è il suo partner attuale

3. È molto riservata. Dal momento del suo secondo divorzio ad oggi, l’attrice ha ulteriormente diradato le notizie sulla propria vita privata. Il suo impegno è infatti quello di tenere nettamente separati lavoro e famiglia, cercando così di crescere i tre figli lontani dai riflettori della mondanità. Attualmente, perciò, non è possibile stabilire se la Bosch abbia o meno una nuova relazione, e i suoi profili social non sembrano suggerire nulla a riguardo.

Lidya Bosch in Le verità nascoste

2. È la protagonista della serie. Nel 2018 l’attrice recita nel ruolo di Lidia McMahón in Le verità nascoste. All’interno della serie, il suo personaggio è la madre di Paula, ragazza scomparsa in strane circostanza e ricomparsa dopo anni ormai adolescente. Intorno a tale mistero si svolgeranno una serie di indagini, che porteranno la stessa Lidia ad essere una delle principali accusate della scomparsa della figlia.

Lidya Bosch: età e altezza

1. Lydia Bosch è nata a Barcellona, in Spagna, il 26 novembre 1963. L’attrice è alta complessivamente 165 centimetri.

Fonte: IMDb

Lux Æterna: recensione del film di Gaspar Noè – #Cannes72

Lux Æterna: recensione del film di Gaspar Noè – #Cannes72

Ogni opera di Gaspar Noè è un’opera provocatoria, allucinogena, che esplora nuove forme di narrazione e grammatica del cinema. Con Lux Æterna, presentato come proiezione di mezzanotte al Festival di Cannes 2019, il regista conferma il suo continuo sperimentalismo, stavolta concentrandosi su una forma più breve, quella del mediometraggio. Con la sua durata di 50 minuti, il nuovo progetto del regista argentino si svela con un mockumentary che è anche saggio sull’arte della regia, della creazione di opere d’arte.

Protagoniste indiscusse sono Charlotte Gainsbourg e Béatrice Dalle. Le osserviamo da prima, in split screen, parlare di streghe, sesso, registi e produttori, vecchi ricordi dai set dei loro film. La conversazione, del tutto spontanea, viene poi interrotta dalla chiamata delle due sul set. Ed è qui che ha inizio l’incubo infernale di Lux Æterna. Dal set ha inizio un costante pedinamento delle due, sempre con la formula dello schermo spezzato a metà, con riprese oggettive e in first person shot, quest’ultime a tentare di catturare le due attrici nella loro intimità. Una volta che il set è pronto può aver inizio il definitivo declino nella follia, con le luci color rosso, blu, verde, ad abbagliare ogni cosa.

È un’ode al cinema in puro stile Noè quella di Lux Æterna, al cui interno vengono richiamati i grandi nomi della settima arte, da Dreyer a Fassbinder e fino a Godard. Noè si affida alle loro parole per ritrarre gli autori cinematografici come esseri imprescindibili, paragonabili a dei che con le loro opere innalzano la natura dell’uomo.

La forza di questo mediometraggio è certamente che l’argomento trattato è affrontato alla maniera di Noè, con i suoi deliri visivi e sonori, che rendono attraente un qualcosa che in altre forme avrebbe potuto finire per non esserlo poi molto. Anche Noè rischia in alcuni momenti di cadere perdendo di vista il discorso, ma è nel momento in cui si concentra sul lavoro sul set che carica le sue immagini di una particolare attrattiva. Ciò che vediamo qui accadere è la sua idea di lavoro di gruppo, un luogo caotico dove è facile perdere il senno. Un luogo dove il “director” può all’occorrenza trasformarsi in “dictator”, secondo quanto riporta la citazione a Fassbinder.

Un luogo infernale, fatto di oscurità e luci al neon, di corridoi claustrofobici e personaggi inquieti. Eppure dal caos nasce l’arte, nasce il cinema, a cui Noè augura lunga vita. Basta arrivare al climax del finale per rimanere abbagliati, letteralmente, dalla luce. Luce che se catturata a dover può generare la vita attraverso la tanto amata settima arte.

Lutto nella Terra di Mezzo, addio a Andrew Lesnie

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Lutto nella Terra di Mezzo, addio a Andrew Lesnie

Andrew LesnieSi è spento, all’età di 59 anni per un attacco di cuore, Andrew Lesnie il direttore della fotografia della trilogia de Il Signore degli Anelli e premio Oscar nel 2002 proprio per la fotografia de La Compagnia Dell’Anello.

Lesnie è stato uno storico collaboratore di Peter Jackson, e tra i suoi contributi più celebri, a parte quello alla trilogia tolkieniana, ricordiamo Babe Maialino Coraggioso (1995), King Kong (2005), Happy Feet (2006), Io Sono Leggenda (2007), Amabili Resti (2009), L’Ultimo Dominatore dell’Aria (2010) e L’Alba del Pianeta delle Scimmie (2011). Ultima sua fotografia è stata quella di The Water Diviner, esordio alla regia di Russell Crowe.

Lutto nel mondo del cinema: muore Angelo Bernabucci

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Angelo BernabucciIl cinema italiano piange l’attore romano Angelo Bernabucci, morto all’età di 70 anni nella capitale, dopo un lungo ricovero presso l’ospedale Fatebenefratelli. Aveva conosciuto la celebrità interpretando il macellaio Walter Finocchiaro nella commedia di Carlo Verdone Compagni di Scuola.

Dopo l’esordio con Verdone del 1988, recitò in altri film molto popolari, come Fratelli d’Italia di Neri Parenti, Vacanze di natale di Oldoni e il Conte Max di Christian De Sica.

Bernabucci, classe 1944, era un attore verace, con una teatralità innata, e a dimostrarlo c’è un aneddoto che racconta di quando Carlo Verdone scoprì il suo talento cinematografico mentre conversava con un meccanico in un bar di Trastevere.

La triste notizia della sua morte è stata diffusa anche sul web, e in particolar modo sul social network Twitter, dove uno dei primi tweet è stato inviato dal critico Marco Giusti.

Noi, vogliamo ricordarlo così, con quella comicità genuina che lo contraddistingueva.

Fonte: corriere.it

http://http://youtu.be/cR8f-LaRUTA

Lutto il casa Stallone: muore Sage, di 36 anni

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Lutto il casa Stallone: muore Sage, di 36 anni

E’ scomparso a soli 36 anni il figlio di Sylvester Stallone e la prima moglie Sasha, Sage, a causa di un’ overdose di farmaci. La polizia che sta procedendo alle analisi non

Luther: Verso l’inferno, trailer del film Netflix con Idris Elba

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Luther: Verso l’inferno, trailer del film Netflix con Idris Elba

Netflix ha rilasciato il trailer ufficiale di Luther: Verso l’inferno, l’imminente film sequel del thriller poliziesco britannico di successo della BBC. Il video presenta John Luther di Idris Elba mentre scappa di prigione per dare la caccia al famigerato serial killer interpretato da Andy Serkis, che ha terrorizzato Londra. Il film debutterà in UK in sale selezionate il 24 febbraio, a cui seguirà il suo debutto in streaming il 10 marzo a livello globale.

In Luther: Verso l’inferno, epica continuazione della premiata saga televisiva reimmaginata per il cinema, un cruento serial killer terrorizza Londra mentre il brillante detective caduto in disgrazia John Luther (Idris Elba) si trova dietro le sbarre. Tormentato per non essere riuscito a catturare l’efferato cyberpsicopatico che ora lo perseguita, Luther decide di evadere di prigione per portare a termine il lavoro con ogni mezzo necessario. Nel film recitano anche Cynthia Erivo, Andy Serkis e Dermot Crowley, che torna nel ruolo di Martin Schenk. Dai un’occhiata al trailer in lingua originale di Luther: The Fallen Sun qui sotto:

Luther: verso l’inferno, recensione del film Netflix con Idris Elba

Luther: verso l’inferno è la versione cinematografica della fortunata serie dal semplice titolo di Luther prodotta dalla BBC, andata in onda dal 2010 al 2019, e che in Italia è stata prima distribuita su Fox Crime e poi su Netflix.

Il lungometraggio uscirà a sua volta su Netflix dal 10 marzo ed è diretto Jamie Payne, che aveva già curato la regia della quinta e ultima stagione. Mentre la sceneggiatura è di Neil Cross, ideatore dello stesso personaggio dell’ispettore capo detective che dà il nome alla storia, incarnato dall’attore Idris Elba. Nel corso della trasmissione delle cinque fortunate stagioni, l’interesse del pubblico nei confronti delle stesse è cresciuto esponenzialmente e, durante questi anni, le candidature e le vittorie ai più disparati premi si sono sprecate. Dal 2012 Idris Elba ha vinto un Golden Globe, il Screen Actors Guild Award e il Critics’ Choice Television Award, e per Neil Cross nel 2011 c’era stato l’Edgar Award come miglior sceneggiatura per il primo episodio della prima stagione.

Era dunque naturale che le lugubri indagini dell’ispettore capo conducessero all’idea di farne un film. Ed è così che lo scrittore ha iniziato a rilasciare dichiarazioni ufficiali di qualche accenno sulla trama finché, dal sodalizio con il regista Jamie Payne, già dal 2019 sono nate le prime conferme definitive sul progetto, anche e soprattutto da parte del suo protagonista (e produttore insieme a Cross) Idris Elba.

La specifica della direzione Verso l’nferno indicata dal titolo (che in inglese è The Fallen Sun) è in senso chiaramente metaforico, ma che abbraccia sia la psiche che le azioni, e non solo del criminale che il detective dovrà catturare stavolta.

Luther: verso l'inferno recensione film

La discesa agli inferi di Idris Elba ne Luther: verso l’inferno

Tra le peculiarità di Luther, spicca sicuramente un intuito raro, che coglie la reale essenza degli indagati anche soltanto a guardarli attentamente negli occhi. E, in tal senso, lo sguardo magnetico e sempre semichiuso di Elba è sfruttato alla grande. Ma il rovescio della medaglia del suo innato fiuto verso i veri cattivi, è un altrettanto rischiosa attrazione che loro esercitano su di lui attraverso quel lato oscuro. Luther è il capo dell’unità anticrimine della polizia londinese che si occupa, per l’appunto, di omicidi gravi e seriali, e i suoi metodi sono tutto fuorché fedelmente aderenti ai protocolli di comportamento. Ma il problema non sarebbe certo quello, se non fosse che ad essere a briglia sciolta non sia solamente l’istinto indagatore di Luther, ma anche quello distruttivo.

Neil Cross racconta che per la creazione del personaggio si è ispirato – neanche a dirlo – a Sherlock Holmes e a Colombo di Richard Levinson e William Link. L’uno per l’acume nel cogliere dettagli di cui nessuno mai si accorge, l’altro per la sua tipica struttura narrativa conosciuta anche come “howcatchem”, nella quale l’assassino si vede subito e lo scopo della successione dei fatti è la scoperta di come verrà catturato.

La discesa agli inferi (o la caduta del sole, per dirla nella versione inglese del titolo) è quindi la strada che il detective dovrà intraprendere fino alle fondamenta di sé, le sue paure, le ombre, attraversando tutto quello che aveva lasciato incompiuto o che aveva sfiorato con superficialità. E di nuovo lo compirà seguendo le orme di un altro feroce e inumano assassino (Andy Serkis).

Luther: verso l’inferno andy serkis
Cr. John Wilson/Netflix © 2023

Il film lascia col fiato sospeso e, anche quando lo si riprende, viene comunque seccato dalla brutalità dalle scene descritte da Neil Cross. Luther: verso l’inferno dà tutto quello che ci si aspetta, ed è sicuramente grazie alle performance di Idris Elba e, in particolar modo, di Andy Serkis se acquisisce del carattere in più, se, cioè, la violenza viene spiegata dall’ampiezza delle sfumature dei disturbi psichiatrici raccontati. È ben impostata la costruzione estetica delle immagini, così come la velocità e il ritmo della storia. Sarebbe solo stata più importante la cura della motivazione di alcune scene d’azione che, se fossero state sbrigate con minor frettolosità, avrebbero dato più corpo alla personalità del film. Luther: verso l’inferno subisce un po’ il retaggio della puntata da cinquanta minuti, ma dà comunque quella giusta dose di angosciante intrattenimento, senza aggiungere nulla di particolare alla serie che lo ha preceduto.

Luther: a settembre al via le riprese del film con Idris Elba

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Le riprese del tanto atteso film su Luther, basato sulla serie della BBC con protagonista Idris Elba, inizieranno a settembre. La serie britannica, creata da Neil Cross, è stata presentata per la prima volta nel 2010 ed ha avuto grande successo nel corso delle sue cinque stagioni. Luther segue Elba nei panni dell’ispettore capo detective della Serious Crime Unit delle forze di polizia del Regno Unito, che mette la sua vita personale a rischio per il suo lavoro.

In un’intervista con Variety, Elba ha rivelato che l’adattamento cinematografico di Luther entrerà in fase di produzione effettiva a settembre. Elba, che è anche un produttore esecutivo del film, ha espresso la sua eccitazione. I fan della serie adorano sia le trame intelligenti che l’oscurità, un’oscurità a cui il personaggio di Idris Elba cerca di soccombere. L’attore ha ricevuto un premio dalla Royal Television Society e due Golden Globe per il suo lavoro come detective John Luther.

Sebbene molti siano entusiasti per il film, la serie è stata presa di mira per avere un protagonista nero senza che questo rappresentasse una raffigurazione della sua cultura e della sua eredità. Il film è attualmente una produzione congiunta tra 20th Century Fox, BBC e Chernin Entertainment Production. Tra i produttori esecutivi ci sono anche Peter Chernin, Julie Gardner, Katherine Pope e Jane Tranter — Tranter e Gardner dirigono anche la società di produzione, Bad Wolf.

Possiamo immaginare che il film, oltre a riproporre le atmosfere della serie, possa in qualche modo dare più visibilità alla cultura black del suo protagonista.

Luther 4: foto promozionali con Idris Elba

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Luther 4: foto promozionali con Idris Elba

Cresce l’attesa per il debutto di Luther 4, il quarto inedito ciclo di episodi dello show di successo con protagonista Idris Elba. Ebbene oggi la BBC ha diffuso le foto promozionali.

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Luther è una serie televisiva britannica, di genere drammatico e poliziesco, in onda su BBC One dal 2010 al 2013. In Italia la serie ha debuttato in prima visione a pagamento il 6 gennaio 2011 su Fox Crime, e in chiaro il 24 maggio 2014 su Rai 2.

John Luther è un ispettore della omicidi di Londra di grande talento, la cui mente brillante non sempre riesce a proteggerlo dalla forza delle sue passioni.

Luther 4: BBC annuncia una nuova mini-stagione

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Si è chiuso con un’incredibile successo la serie televisiva Luther con protagonista l’attore Idris Elba, ma per tutti i fan oggi arriva una splendida notizia, perché la BBC ha annunciato il suo ritorno in una mini stagione evento.

Dunque nel 2015 vedremo il ritorno di Luther con una nuova quarta stagione ambientata come sempre a Londra e Idris Elba nuovamente nelle vesti di protagonista.

Luther 4Ecco le parole del CEO Cross della BBC:

“Da quando abbiamo salutato John Luther al Southwark Bridge, non c’è stato un momento in cui non mi sia chiesto cos’è successo dopo”, spiega Cross in un comunicato. “Quindi mi sono deciso a scoprirlo. Riuniremo la squadra; Luther tornerà dove dovrebbe essere. A BBC. A Londra. Al lavoro”.

Luther è una serie televisiva britannica, di genere drammatico e poliziesco, in onda su BBC One dal 2010 al 2013. In Italia la serie ha debuttato in prima visione a pagamento il 6 gennaio 2011 su Fox Crime, e in chiaro il 24 maggio 2014 su Rai 2. John Luther è un ispettore della omicidi di Londra di grande talento, la cui mente brillante non sempre riesce a proteggerlo dalla forza delle sue passioni.

Lupita Nyong’o tagliata da Star Wars? Risponde JJ Abrams

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Lupita Nyong’o tagliata da Star Wars? Risponde JJ Abrams

Tra le tante voci che si susseguono in questi ultimi frementi giorni che ci separano dalla visione di Star Wars il Risveglio della Forza, alcune sono veramente assurde, tanto da aver attirato l’attenzione di JJ Abrams.

Il regista del film parlando con Page Six ha confessato che tra tutti i rumors assurdi che circolano quello sul taglio del ruolo di Lupita Nyong’o dal film è l’unico che lui tiene a smentire: “L’unica cosa più ridicola di Jar Jar Binks Lord Sith è che ho tagliato la parte di Lupita Nyong’o perché non sono stato soddisfatto dalla sua performance. In realtà, non sono stato soddisfatto semplicemente. È stata spettacolare. Ha portato in vita il personaggio di Maz Kanata nel modo più bello, saggio, toccante, profondo e divertente possibile. Lupita non ha mai provato a ammaliarmi. Abbiamo provato diversi approcci e alla fine abbiamo abbiamo trovato ciò di cui aveva bisogno il film. Ha elevato tutte le scene in cui ha recitato, le sarò per sempre grato, e non vedo l’ora che le persone vedano la sua incredibile performance”.

Sicuramente molto convincente come smentita!

Leggi anche – Polemica per il poster cinese di Star Wars Episodio VII

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Star Wars Il Risveglio della Forza uscirà sul grande schermo il 18 dicembre 2015 con un cast che include il ritorno di Harrison Ford, Carrie Fisher, Mark Hamill, Anthony Daniels, Peter Mayhew e Kenny Baker con le nuove aggiunte John BoyegaDaisy RidleyAdam DriverOscar IsaacAndy SerkisDomhnall GleesonLupita Nyong’oGwendoline Christie Max von Sydow.

Lupita Nyong’o protagonista della nuova featurette di Queen of Katwe

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La Disney ha diffuso online una nuova featurette di Queen of Katwe, film ispirato alla storia vera di una campionessa di scacchi. Protagonisti del film sono Lupita Nyong’O (premio Oscar per 12 anni schiavo) e David Oyelowo.

Ecco di seguito il video:

Queen of Katwe è diretto da Mira Nair su una sceneggiatura di William Wheeler e basata a sua volta sul romanzo omonimo di Tim Crothers.

Nel cast il nominato al Golden Globe David Oyelowo, il premio Oscar e nominata ai Tony Awards Lupita Nyong’O e l’esordiente Madina Nalwanga. Il film arriverà negli Stati Uniti il 23 settembre 2016.

Il film segue la storia di Phiona Mutesi (Nalwanga), una ragazza che vive con la madre Harriet (Nyong’o) a Katwe, a Kampala, in Uganda. Un giorno la giovane incontra l’ex giocatore di calcio Robert Katende (Oyelowo), che la introduce al popolare gioco degli scacchi. La ragazza inizia ad avere successo nei tornei locali, fino a quando la madre non deciderà di sostenerla per cercare di evare da una condizione di povertà e degrado.

Prossimamente vedremo Lupita Nyong’o in Black Panther, cinecomic Marvel in cui l’attrice reciterà al fianco di Chadwick Boseman. Quest’anno l’abbiamo vista prestare la voce al personaggio di Raksha ne Il Libro della Giungla di Jon Favreau. L’attrice è attualmente impegnata sul set di Star Wars Episodio VIII.

Fonte: CS

Lupita Nyong’o protagonista del trailer di Queen of Katwe

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Lupita Nyong’o protagonista del trailer di Queen of Katwe

La Disney ha diffuso on line il primo trailer di Queen of Katwe, film ispirato alla storia vera di una campionessa di scacchi. Protagonisti del film sono Lupita Nyong’O e David Oyelowo.

Ecco di seguito il trailer:

Queen of Katwe è diretto da Mira Nair su una sceneggiatura di William Wheeler e basata a sua volta sul romanzo omonimo di Tim Crothers.

Nel cast il nominato al Golden Globe David Oyelowo, il premio Oscar e nominata ai Tony Awards Lupita Nyong’O e l’esordiente Madina Nalwanga. Il film arriverà negli Stati Uniti il 23 settembre 2016.

Fonte: CS

Read more at http://www.comingsoon.net/movies/trailers/684957-queen-of-katwe-trailer-starring-david-oyelowo-lupita-nyongo#VW4iqyptGxMAsi5R.99

Lupita Nyong’O: i cinque ruoli imperdibili della protagonista di A Quiet Place – Giorno 1

Arrivata al successo nel 2013 con 12 Anni Schiavo, Lupita Nyong’O è tra le interpreti del panorama hollywoodiano che con disinvoltura passa da produzioni ad alto budget e film indipendenti, lavorato con la stessa precisione e sensibilità accanto a grandi star e a esordienti.

A dimostrarlo, una carriera che nell’arco di soli 10 anni ha collezionato registi, generi e spettatori di ogni tipo. Ecco quindi di seguito i cinque ruoli imperdibili di Lupita Nyong’O a partire dal suo prossimo impegno sul grande schermo, A Quiet Place – Giorno 1, in sala dal 27 giugno con Eagle Pictures.

Lupita Nyong’O è la protagonista di A Quiet Place – Giorno 1

A Quiet Place: Giorno 1

Diretto da Michael Sarnoski su una sceneggiatura che ha co-firmato con John Krasinski (anche autore del soggetto e dei primi due titoli del franchise) e Bryan Woods, A Quiet Place – Giorno 1 e un prequel d’eccellenza. A Quiet Place – Un posto tranquillo è diventato un piccolo cult quando è uscito, nel 2018, arrivando addirittura a una nomination agli Oscar, tanto che nel giro di appena sei anni, ha prodotto un sequel e questo nuovo progetto che racconta l’inizio dell’apocalisse in cui si svolge l’azione.

Il Giorno 1 del titolo indica appunto il giorno in cui gli alieni hanno attaccato la Terra e l’hanno costretta al silenzio. La storia approfondirà questi aspetti che per ora sono ancora misteriosi e sposterà anche l’azione in città, laddove i due film precedenti erano ambientati in periferie. Lupita Nyong’O interpreta la protagonista femminile, Samira, e le prime reazioni al film parlano della sua interpretazione come di uno degli elementi di maggiore interesse e pregio in un prequel che rispetta le aspettative molto alte create dal successo dei due film precedenti.

Premio Oscar per 12 anni schiavo

Lupita Nyong’O irrompe sul grande schermo con il film di Steve McQueen del 2013. La sua Patsey è un personaggio delicato e resiliente, che si contrappone alla brutalità arrogante e aggressiva di Edwin Epps, interpretato invece da Michael Fassbender. Il film ha avuto una grande eco ed ha conquistato il premio Oscar nella categoria principale.

La stessa Lupita Nyong’O, dopo una stagione dei premi folgorante, è arrivata sul palco del Dolby Theatre a conquistare il suo primo Premio Oscar per la migliore interpretazione femminile. Nel suo toccante e partecipato discorso di ringraziamento, l’attrice ha detto: “Quando guardo questa statua dorata, possa ricordare a me e a ogni bambino che non importa da dove vieni, i tuoi sogni sono validi. Grazie.”

Doppia interpretazione in Us

noiTrai generi che hanno generato il maggior numero di progetti interessanti negli ultimi anni, l’horror non poteva mancare nella filmografia di Lupita Nyong’O, che ha partecipato al secondo film da regista di Jordan Peele, Us, nell’inquietante doppio ruolo di Adelaide Wilson, vittima e carnefice di una invasione molto particolare. 

Critica feroce alla contemporaneità e esercizio di stile in scrittura e regia, Us è uno dei film più interessanti del panorama recente e della filmografia di Nyong’O, che grazie a Peele ha la possibilità di mostrare una serie di doti fino a questo momento non ancora esercitate. La sua Adelaide è perturbante e accattivante.

Lupita Nyong’O fa la spia in Black Panther

lupita nyong'oIl Marvel Cinematic Universe è stato un passaggio obbligato per molti interpreti che nell’ultimo decennio hanno voluto prendere parte al più grande universi conematografico mai messo in piedi, e nel momento in cui la Marvel ha costruito un cast di attori afroamericani per raccontare le avventure di Black Panther, non poteva mancare in questo gruppo proprio lei, Lupita Nyong’O, che nel franchise interpreta l’affascinante e letale Nakia.

Il ruolo della spia del regno di Wakanda ha permesso a Nyong’O di potersi esprimente anche con un ruolo fisico, che le ha richiesto molto allenamento e sforzi inediti in fade di riprese. Questo impegno è stato ripagato da pubblico e critica: Black Panther è diventato un vero e proprio culto, considerato uno dei migliori film della produzione Marvel Studios e primo cinecomic a vincere più premi Oscar: ben tre statuette su sette nomination.

La recitazione “tecnologica” in Star Wars

Lupita Nyong’O è un’attrice che ha dimostrato, come accennato, grande saggezza e attenzione nella scelta dei suoi progetti. Da blockbuster e film d’animazione, passando per film di nicchia, ha sempre esercitato con grande duttilità il suo talento di interprete. Non c’è quindi da sorprendersi se, trai tanti progetti a cui ha partecipato, uno dei più celebri l’ha vista in scena con un personaggio realizzato in motion capture.

La trilogia sequel di Star Wars ha presentato il personaggio di Maz Kanata, un ex pirata e contrabbandiere, ha più di 1.000 anni e gestisce una taverna interstellare in un castello sul pianeta immaginario Takodana. Mentre il piccolo ruolo di Maz nella trilogia è stato criticato per problemi indipendenti dall’attrice, la performance di Nyong’o e gli aspetti tecnici del personaggio sono stati elogiati dalla critica.

Lupita Nyong’o: 10 cose che forse non sai sull’attrice

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Lupita Nyong’o: 10 cose che forse non sai sull’attrice

Dal suo folgorante esordio in 12 anni schiavo, che le ha fatto vincere l’Oscar alla Miglior Attrice non Protagonista agli Oscar del 2014, Lupita Nyong’o si è affermata come un’attrice dotata di grande intensità, capace di passare con naturalezza dal dramma al film d’azione, dai blockbuster a progetti più piccoli e indipendenti. Ancora oggi, ruolo dopo ruolo, continua a riconfermarsi come una delle interpreti più talentuose della sua generazione.

Lupita Nyong’o: i suoi film e il doppiaggio

1. Ha recitato in celebri film. L’attrice debutta sul grande schermo con 12 anni schiavo (2013), dove recita accanto a Chiwetel Ejiofor e Michael Fassbender. Successivamente recita in Non-Stop (2014), con Liam Neeson, Star Wars: il risveglio della forza (2015), La regina bambina (2016), Star Wars: Gli ultimi Jedi (2017), Black Panther (2018), Noi (2019), Little Monsters (2019), Star Wars: L’ascesa di Skywalker (2019), Secret Team 355 (2022) Black Panther: Wakanda Forever (2022) e A Quiet Place – Giorno 1 (2024)

2. Ha lavorato anche come doppiatrice. Oltre ad aver recitato davanti la macchina da presa, Nyong’o ha avuto modo di cimentarsi anche come doppiatrice. Oltre ad aver dato voce al suo personaggio di Star Wars Maz Katana nei film, l’ha interpretata anche per il videogioco LEGO Star Wars: Il risveglio della Forza (2016) e per la serie animata Star Wars: Forces of Destiny (2017-2018). Ha poi dato voce a Raksha in Il libro della giungla (2016), ha partecipato al doppiaggio di alcuni episodi di serie animate quali Super Sema (2021), Human Resources (2022) e Big Mouth (2023) e ha doppiato Roz in Il robot selvaggio (2024).

Lupita Nyong’o ha recitato nella saga di Star Wars

3. Fa parte dell’universo di Star Wars. Nel 2015, Lupita Nyong’o è entrata nel cast del film della terza trilogia di Star Wars, ovvero Star Wars: il risveglio della forza, in cui interpreta la pirata spaziale Maz Kanata, interpretata grazie alla motion capture. Il suo personaggio viene ripreso anche in Star Wars: Gli ultimi Jedi del 2017, e presta la sua voce, sempre per Maz Kanata, per le serie tv Star Wars Forces of Destiny (2017-2018). Ha poi ripreso il ruolo anche per Star Wars: L’ascesa di Skywalker, del 2019. Come rivelato dall’attrice, però, molte delle sue scene sono state tagliate in fase di montaggio.

Lupita Nyong'o
Lupita Nyong’o in una scena di Black Panther. © 2017 – Disney/Marvel Studios

 

Lupita Nyong’o in Black Panther

4. Lupita Nyong’o fa parte del regno di Wakanda. Tra i ruoli più noti dell’attrice vi è quello per il film Black Panther, targato Marvel. In questo film Lupita interpreta Nakia, una spia ai servizi del re di Wakanda, impegnata spesso all’estero per osservare l’operato di nemici. L’attrice si è detta da subito entusiasta di poter recitare nel progetto, che le ha permesso di contribuire al racconto di una cultura africana da cui lei stessa discende. Nyong’o, che ha anche origini messicane, è stata anche ben felice di mostrare le sue capacità con la lingua spagnola.

Lupita Nyong’o protagonista dell’horror Noi

5. Ha lavorato molto sulla voce del suo personaggio. Lupita Nyong’o ha basato la voce della controparte doppelgänger della protagonista Adelaide, Red, su un disturbo neurologico chiamato disfonia spasmodica che provoca spasmi involontari della laringe. È stata ispirata a farlo dopo aver letto una riga nella sceneggiatura che affermava che “Lei (Red) non usava la sua voce da molti anni.“. Per interpretare il suo personaggio alter ego Red e le sue strane maniere vocali, Lupita Nyong’o ha poi lavorato con uno specialista otorinolaringoiatra, un terapista vocale e un insegnante di dialetto.

 

Lupita Nyong’o premio Oscar per 12 anni schiavo

6. Ha stabilito alcuni primati. Grazie a 12 anni schiavo, Lupita Nyong’o è stata la 142esima attrice a ricevere un Oscar e la tredicesima attrice a vincere come Miglior Attrice non Protagonista in un film che ha vinto anche come Miglior Film. Con la vittoria dell’Academy Award, Lupita è diventata la prima Kenyota a vincere un Oscar e la prima attrice africana a vincere come Miglior attrice non protagonista e la prima attrice nativa messicana a vincere lo stesso premio.

Lupita Nyong’o e Joseph Quinn in A Quiet Place – Giorno 1

7. Ha lavorato ad un linguaggio non verbale con il suo co-protagonista. Per il film A Quiet Place – Giorno 1 Lupita Nyong’o ha spiegato che la parte più divertente ed emozionante è stata quella di scoprire come comunicare messaggi senza parole, prima che anche il più piccolo gesto del linguaggio del corpo potesse cambiare il contesto dell’intera scena, per cui ogni scena richiedeva una grande interiorizzazione. Per far ciò, ha lavorato a stretto contatto con Joseph Quinn, così da essere sintonizzati sulla reciproca comunicazione non verbale.

Lupita Nyong'o e Joseph Quinn in A Quiet Place - Giorno 1
Lupita Nyong’o e Joseph Quinn in A Quiet Place – Giorno 1. Foto di Gareth Gatrell/Gareth Gatrell – © 2023 Paramount Pictures. All Rights Reserved.

Lupita Nyong’o e Joshua Jackson

8. Ha una relazione con un attore. La star di Black Panther ha sempre tenuto la sua vita privata fuori dai riflettori e si sa dunque molto poco della sua vita sentimentale. Tuttavia, negli ultimi mesi è stata confermata la sua relazione con Joshua Jackson. Mentre festeggiavano il 41esimo compleanno dell’attrice, i due sono stati fotografati mentre passeggiavano sulla spiaggia e sembravano più innamorati che mai. Le foto hanno fatto in fretta il giro del web, rendendo dunque nota la relazione tra i due.

Lupita Nyong’o è su Instagram

9. Lupita Nyong’o ha un account Instagram seguitissimo. Lupita Nyong’o possiede un profilo ufficiale Instagram da 11 milioni di follower. Tra i suoi oltre 400 post, la maggior parte delle foto la ritraggono tra shooting e campagne promozionali di cui lei fa parte. Oltre a sponsorizzare e fare pubblicità ai suoi innumerevoli progetti, Lupita Nyong’o trova anche lo spazio per promuovere campagne sociali e per postare delle foto con qualche amica, come quelle con Danai Gurira. Quasi del tutto assenti, invece, foto di vita quotidiana e/o familiare che, probabilmente, vuole mantenere privata.

Lupita Nyong’o: età e altezza dell’attrice

10. Lupita Nyong’o è nata a Città del Messico, capitale del Messico, il 1° marzo del 1983. L’attrice è alta complessivamente 1.65 metri.

Fonti: IMDb, Instagram, Buzzfeednews

Lupita Nyong’o sarà Presidente della Giuria della Berlinale 2024

Lupita Nyong’o sarà Presidente della Giuria della Berlinale 2024

L’attrice, regista, produttrice e autrice di bestseller del New York Times Lupita Nyong’o sarà il Presidente della Giuria Internazionale del 74° Festival Internazionale del Cinema di Berlino.

Da quando nel 2014 ha vinto l’Oscar come miglior attrice non protagonista per 12 Years a Slave (regia di Steve McQueen), Lupita Nyong’o è diventata una delle attrici internazionali di più alto profilo, ispirando pubblico e critica cinematografica.

Lupita Nyong’o incarna ciò che amiamo del cinema: l’approccio versatile a diversi progetti, l’attrattiva per diversi gruppi di destinatari e allo stesso tempo una coerenza che è chiaramente visibile nei suoi ruoli, per quanto diversi possano essere. Siamo felici e orgogliosi che abbia accettato il nostro invito a essere il Presidente della Giuria della 74a Berlinale“, affermano i direttori della Berlinale Mariëtte Rissenbeek e Carlo Chatrian.

Sono profondamente onorata di essere stata nominata Presidente della Giuria Internazionale del Festival di Berlino. Non vedo l’ora di celebrare e riconoscere l’eccezionale lavoro dei registi di tutto il mondo“, ha dichiarato Lupita Nyong’o.

Figlia di genitori kenioti, è nata a Città del Messico ed è cresciuta in Kenya. Lupita Nyong’o ha studiato cinema e teatro all’Hampshire College (USA) e inizialmente ha lavorato in diverse produzioni cinematografiche negli Stati Uniti. Tornata in Kenya, nel 2009 ha prodotto il suo primo film In My Genes, che ha anche diretto e scritto. Dopo ulteriori studi alla Yale School of Drama, ha iniziato la sua carriera di attrice e ha festeggiato il suo successo con 12 anni schiavo. Oltre all’Oscar, ha ricevuto lo Screen Actors Guild Award, il Critics’ Choice Award, l’Independent Spirit Award e il NAACP Image Award.

Nel 2018, Lupita Nyong’o è apparsa per la prima volta nel ruolo della guerriera Nakia nel film Marvel Black Panther, e ha recitato anche nel sequel Black Panther: Wakanda Forever (2022).

Tra gli altri suoi successi cinematografici ricordiamo We, Little Monsters, Queen of Katwe, Star Wars: Il risveglio della forza e il thriller The 355, e presto avrà un ruolo nello spin-off del franchise horror A Quiet Place: Day One. Oltre alla sua carriera cinematografica, Lupita Nyong’o è attiva anche sul palcoscenico di Broadway e ha scritto il libro per bambini “Sulwe” nel 2020, che è stato nella lista dei best seller del New York Times.

Lupita Nyong’o reciterà in Born A Crime, film sulle memorie di Trevor Noah

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Nuovo progetto per la star di Black Panther e 12 anni schiavo Lupita Nyong’o: l’attrice ha infatti firmato per recitare in Born A Crime, pellicola che porterà sul grande schermo le memorie di Trevor Noah. A confermare la notizia è Deadline.

Il libro, pubblicato nel 2016 con il titolo Born A Crime: Stories from a South African Childhood, raccoglie i ricordi d’infanzia del presentatore di The Daily Show sotto forma di autobiografia.

Nel film la Nyong’o vestirà i panni della madre di Noah, Patricia, figura fondamentale per la formazione e l’educazione del figlio durante i primi anni di vita. La donna fu vittima di una grave aggressione nel 2009, colpita alla testa dal suo patrigno, ma sopravvisse miracolosamente.

Black Panther: intervista a Lupita Nyong’o e Danai Gurira

Quello di Born A Crime si aggiunge alla già ricca lista di progetti futuri per l’attrice premio oscar, che comprende anche la commedia zombie Little Monsters di Abe Forsythe e Americanah, adattamento cinematografico del romanzo di Chimamanda Ngozi Adichie.

Lupita Nyong’o è attualmente nelle sale con Black Panther, cinecomic dei Marvel Studios, nel ruolo di Nakia.

Lupita Nyong’o sulle donne di Black Panther, “complici e non rivali”

Fonte: Deadline

Lupita Nyong’o protagonista di Little Monsters, ecco il trailer

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Lupita Nyong’o protagonista di Little Monsters, ecco il trailer

Il premio Oscar Lupita Nyong’O è la protagonista di una nuova commedia horror, Little Monsters, in cui interpreta un’insegnante che tenta di mettere in salvo i suoi studenti durante un’apocalisse zombie.

L’attrice di 12 anni schiavo interpreta Miss Caroline, che si ritrova a dover affrontare orde di non morti quando fa visita allo zoo con i suoi studenti. Sfortunatamente, gli unici sopravvissuti sono il suo collega (Alexander England) e un personaggio televisivo ubriaco interpretato da Josh Gad.

Il regista Abe Forsythe descrive il film come un “film Pixar vietato ai minori”, e il trailer del film sembra riassumere perfettamente questo concetto.

Lupita Nyong’O è arrivata di recente nelle nostre sale nei pannid ella protagonista di Noi – Us, l’horror distopico di Jordan Peele, mentre la rivedremo nel ruolo di Maz Kanata in Star Wars: L’Ascensa di Skywalker, l’Episodio IX della saga di Guerre Stellari che arriverà al cinema a dicembre 2019.

Lupita Nyong’o protagonista di Americanah

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Lupita Nyong’o protagonista di Americanah

Lupita Nyong’o, premio Oscar per 12 anni schiavo, che vedremo prossimamente nell’attesissimo Episodio VII di Star Wars, sarà la protagonista di Americanah, adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo della scrittrice nigeriana Chimamanda Ngozi Adichie. La pellicola, di cui la Nyong’o sarà anche la produttrice, racconterà l’incredibile storia d’amore tra due giovani nigeriani, Ifemelu e Obinze, andando a toccare molto da vicino il tema dell’immigrazione unito al dolore e alla volontà di trovare la propria strada.

In merito al suo coinvolgimento nel progetto, Lupita Nyong’ ha dichiarato: “E’ un onore per me avere la possibilità di portare lo straordinario libro della grandissima Adichi sul grande schermo. Pagina dopo pagina, sono rimasta stregata dalla storia di Ifemelu e Obinze, le cui esperienze come immigrati sono talmente reali da essere facilmente riconoscibili. E’ una sfida per me. Una sfida che consiste nel raccontare una grandissima storia d’amore”.

Fonte: JJ

Lupita Nyong’o parla del suo personaggio in Star Wars il Risveglio della Forza

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Il premio Oscar Lupita Nyong’o interpreterà Maz Kanata in Star Wars il Risveglio della Forza. Sappiamo molto poco di questo personaggio misterioso e affascinante, ma adesso è la stessa Lupita che provvede a illuminarci su alcuni dettagli del ruolo.

“La sua storia è che lei è stata un pirata per gran parte della sua vita. Ha vissuto già migliaia di anni. Possiede questo locale da circa un secolo, ed è uguale a ogni altro bar in ogni angolo della galassia… Tutta la sua storia la sai prima, dal film non impari queste cose, ma io so che ci sono questi dettagli che saranno utili”.

In merito alla motion capture e al lavoro svolto in compagnia di Andy Serkis, l’attrice ha dichiarato: “Il più grande consiglio che mi ha dato è stato di rimanere molto concentrata perché si tratta di un personaggio in mocap che bisogna sviluppare come qualsiasi altro personaggio. Devi capire chi è il personaggio e cosa li rende quello che sono.Per un attore di cinema gli occhi sono un strumento importantissimo per comunicare quindi è stato decisamente un regalo avere a disposizione i mezzi per realizzare la magia della motion capture”.

Di seguito due nuovi spot del film:

https://www.youtube.com/watch?v=bDd9EcJxnb4&feature=youtu.be

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GUARDA IL NUOVO TRAILER GIAPPONESE

Star Wars Il Risveglio della Forza uscirà sul grande schermo il 18 dicembre 2015 con un cast che include il ritorno di Harrison FordCarrie FisherMark HamillAnthony DanielsPeter Mayhew e Kenny Panettiere con le nuove aggiunte John BoyegaDaisy RidleyAdam DriverOscar IsaacAndy SerkisDomhnall GleesonLupita Nyong’oGwendoline Christie Max von Sydow.

Lupita Nyong’o e Ava DuVernay insieme per lo sci-fi Intelligent Life

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La vincitrice dell’Oscar Lupita Nyong’o (12 anni schiavo, Star Wars: Il Risveglio della Forza) potrebbe presto lavorare insieme ad Ava DuVernay, regista dell’acclamatissimo Selma. Secondo quanto riportato dall’Hollywood Reporter, infatti, le due sarebbero in trattative con la Amblin Entertainment per interpretare (la Nyong’o) e dirigere (la DuVerany) lo sci-fi Intelligent Life.

Annunciato per la prima volto scorso anno, il film sarà sceneggiato da Colin Trevorrow (regista di Jurassic World) e Derek Connolly. Trevorrow si occuperà anche della produzione del film in collaborazione con Frank Marshall e la Big Beach Films.

Le riprese del film dovrebbero cominciare la prossima estate. Al momento non si conoscono dettagli sulla trama, tuttavia sembrerebbe che si tratti di una ri-visitazione di The Ambassador, un vecchio progetto di Trevorrow che racconta la storia di un dipendente delle Nazioni Unite incaricato di rappresentare l’umanità nel caso in cui venisse in contatto con gli alieni. L’uomo, però, si innamora di una donna che è in realtà proprio un’aliena.

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