Sarà Netflix a distribuire il thriller di
guerra The Seige of Jadotville con
protagonista la star di 50 sfumature di grigio,
Jamie Dornan.
Di seguito potete vedere il trailer
ufficiale:
Jamie
Dornan protagonista del film di guerra Jadotville
La pellicola, che è stata acquistata
dalla società statunitense all’European Market di Berlino tramite
la Independent Film Group, sarà diretta da Richie
Smith e sceneggiata da Kevin Brodbin, e
racconterà di un fatto accaduto realmente nel lontano 1961:
l’assedio da parte di 3000 soldati congolesi, guidati da mercenari
di origine francese e belga che lavoravano per aziende minerarie,
ai danni di una compagnia irlandese dell’ONU.
Nel film Dornan, che interpreterà il
comandante irlandese Patrick Quinlan, reciterà al fianco di
Guillaume Canet, che sarà invece un comandante
francese intenzionato ad eliminare Quinlan e i suoi uomini. Le
riprese del film inizieranno ad aprile in Irlanda e in Sud
Africa.
Nel cast anche Jason
O’Mara, Mark Strong, Mikael Persbrandt e
Sam Keeley.
Christian Bale e
Oscar Isaac per la prima volta
insieme. Survival Pictures ha diffuso online il primo trailer
ufficiale di The Promise, pellicola
indipendente che sarà presenta proprio durante il TIFF e che sarà
diretta dal regista Terry George
(Hotel Rwanda).
La pellicola sarà ambientata
durante gli ultimi giorni dell’Impero Ottomano e racconterà la
storia del triangolo amoroso tra uno studente di medicina di nome
Michael (Isaac), una giovane e bella ragazza di nome Ana
(interpretata da Charlotte Le Bon) e un famoso
giornalista americano (Bale).
La sceneggiatura del film porterà
la firma dello stesso George in collaborazione con Robin
Swicord. Le riprese del film si sono svolte tra il
Portogallo e le Canarie.
Nonostante siano passati ormai mesi
dall’uscita nelle sale di Batman v Superman, i fan più
accaniti continuano la loro ossessiva ricerca di riferimenti al
mondo dei fumetti nel film di Zack Snyder.
A tal proposito, un canale YouTube
che si occupa di cinema, ossia Critical Mas, ha interpellato via
Twitter il regista e i direttori della fotografia Larry
Fong e Clay Enos per avere delucidazioni
in merito ad un’inquadratura che si vede nel film.
Si tratterebbe di un frame che
riprende una macchia a forma di Ontario, la patria di Joe
Shuster, il co-creatore di Superman insieme a
Jerry Siegel.
E sembra proprio
che Clay Enos abbia confermato le intuizioni
di Critical Mass, come si evince dai tweet che potete leggere di
seguito:
Batman v Superman Dawn
of Justice Ultimate Edition, la recensione
“Temendo le azioni
incontrastate di un supereroe pari ad una divinità, il
formidabile e fortissimo vigilante di Gotham City decide di
affrontare il più riverito salvatore di Metropolis , mentre il
mondo si batte per capire di quale tipo di eroe ha bisogno. E con
Batman e Superman in guerra, sorge qualcosa di nuovo che
mette l’umanitá in un pericolo mai conosciuto prima”.
Ricordiamo
che Batman v SupermanDawn of Justice, Zack
Snyder è stato
scritto da ChrisTerrio, da
un soggetto di David
S. Goyer.
In Batman v Superman saranno
presenti Henry Cavill nel
ruolo
di Superman/Clark Kent e Ben Affleck nei
panni di Batman/Bruce Wayne. Nel cast ci saranno
anche: AmyAdams, LaurenceFishburne, Diane
Lane, JesseEisenberg, Ray
Fisher, Jason
Momoa e GalGadot.
Vi ricordiamo che la
Ultimate Edition di Batman v Superman è arrivata in DVD e Blu-Ray
dal 19 luglio in Italia.
In occasione della presentazione
del film Free Fire al
Toronto Film Festival, il premio Oscar Brie Larson ha avuto la possibilità di
parlare di Captain Marvel.
Nello specifico l’attrice di
Room e del prossimo Kong Skull Island si è
soffermata sull’importanza che il personaggio di Captain
Marvel ha per le giovani
spettatrici, abituate ormai a vedere cinecomic dove i protagonisti
principali sono supereroi.
Queste le sue parole: “La cosa
più eccitante di tutto è che ogni giorno ricevo sui social
tantissime foto di ragazzine in costume che imitano Captain
Marvel. È una cosa che mi piace
tantissimo. Vuol dire che rappresenta un simbolo per le giovani
ragazze, ma al tempo stesso mi rende consapevole del grande deficit
che caratterizza questo mondo: il non avere così tante eroine
femminili. Credo sia fantastico vedere una ragazza col costume di
Batman o di Spider-Man, ma sono felice che ci sia un simbolo per le
donne. Credo sia questa la cosa più importante”.
Sappiamo molto poco del film e del
personaggio, tranne che, a suo tempo, Joss Whedon
rivelo che era previsto un cameo in Avengers Age of
Ultron per lei, cosapoi accantonata per evitare
ulteriore affollamento. Adesso è stato ufficialmente annunciato che
Captain Marvel farà il suo
debutto in Avengers Infinity War Parte I, in uscita il 4
maggio 2018.
Brie Larson, recentemente
protagonista di Hollywood grazie alla sua interpretazione in
Room, che le è valsa, tra
gli altri prestigiosi premi, anche un Oscar, non è estranea al
mondo dei cinecomics, avendo partecipato a Scott
Pilgrim vs the World di Edgar Wright
nel panni di Envy Adams.
Scritto da Nicole
Perlman (Guardians of the
Galaxy) e Meg LeFauve (Inside Out), Captain
Marvel arriverà al cinema l’8 marzo 2019.
In una recente intervista con il
Toronto Sun durante la presentazione de I Magnifici 7 al Toronto
Film Festival, Chris Pratt ha
avuto l’occasione di parlare di Guardians of the Galaxy
Vol. 2, atteso sequel del cinecomic campione
d’incassi di James
Gunn.
L’attore ha spiegato che il nuovo
film sarà il più grande spettacolo mai visto al cinema. Queste le
sue parole:
“Sono davvero orgoglioso del
film che abbiamo realizzato. Abbiamo lavorato duramente ed è stata
una gioia farne parte. La sceneggiatura è fantastica, e penso
davvero – non sto usando un’iperbole – che sarà il più grande
spettacolo di tutti i tempi”.
In Guardians of the
Galaxy Vol. 2, che arriverà al cinema nel 2017,
torneranno sicuramente Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave
Bautista e in veste di doppiatori Vin
Diesel e Bradley Cooper.
Confermati anche il Collezionista
(Benicio Del Toro), Yondu (Michael
Rooker) e Nebula (Karen Gillan). Tra le
new entry Pom Klementieff, Kurt Russell, Elizabeth
Debicki, Tommy Flanagan e Chris
Sullivan.
Al ritmo di una nuova,
fantastica raccolta di brani musicali (Awesome Mixtape #2),
Guardiani della Galassia Vol.
2, racconta le nuove avventure dei Guardiani, stavolta alle
prese con il mistero che avvolge le vere origini di Peter Quill.
Vecchi amici e nuovi alleati, oltre ai personaggi preferiti dai fan
verranno in aiuto ai nostri eroi mentre l’Universo Cinematografico
Marvel continua ad
espandersi.
Sembra che Jeff Goldblum sia pronto a entrare
nei panni di Grandmaster per l’attesissimo
Thor Ragnarok, terzo capitolo dedicato
alle avventure del Dio del Tuono di casa Marvel interpretato da Chris Hemsworth.
L’attore infatti ha condiviso via
Instagram una nuova immagine che lo ritrae intento a
leggere i fumetti dedicati al personaggio.
Nello specifico, Goldblum sembra
essere impegnato nella lettura di The
Mighty Thor #374, che contiene una storia intitolata
Fires of the Night: in tale numero il
personaggio di Grandmaster non appare, ma quello di Hela (che nel
film sarà interpretata da Cate Blanchett) ha invece un ruolo
centrale.
Che la foto condivisa da Jeff
Goldblum possa rappresentare una sorta di indizio ai fini della
trama?
Le riprese di Thor
Ragnarok si svolgeranno fino al mese di ottobre; non
è escluso che la produzione continui fino alla fine
dell’anno. Vi ricordiamo che tutte le notizie sul mondo dei
supereroi al cinema targate Marvel Comics le trovate nel nostro
canale dedicato al Marvel Universe.
Thor Ragnarok
sarà diretto da Taika Waititi. Nel cast del
film Chris Hemsworth sarà ancora Thor;
Tom Hiddleston il fratello
adottivo di Thor, Loki; Il vincitore del Golden Globe e Screen
Actors Guild Award Idris Elba sarà la
sentinella di Asgard, Heimdall; il premio Oscar Sir Anthony Hopkins interpreterà
nuovamente Odino, signore di Asgard.
Nelle new entry invece si annoverano
il premio OscarCate
Blanchett (Blue Jasmine,
Cenerentola) nei panni del misterioso e
potente nuovo cattivo Hela, Jeff Goldblum (Jurassic
Park, Independence Day:
Resurgence), che sarà l’eccentrico
Grandmaster, Tessa Thompson
(Creed, Selma)
interpreterà Valkyria, mentre Karl Urban (Star
Trek, il Signore degli Anelli: il ritorno
del re) aggiungerà la sua forza nella mischia come
Skurge. Marvel ha anche confermato che
Mark Ruffalo riprenderà il suo ruolo
di Bruce Banner / Hulk nel sequel. La data d’uscita è prevista per
il 3 novembre 2017.
Amy Adams ha fatto
il suo debutto nell’Universo DC nei panni di Lois Lane ne L’Uomo d’Acciaio del 2013,
personaggio che ha poi nuovamente interpretato in Batman v Superman Dawn of
Justice e che porterà ancora sul grande schermo
nell’attesissimo Justice League, previsto per il
2017.
In una recente intervista con
Variety, la bellissima e bravissima attrice ha rivelato che il
cinecomic che vedrà riuniti tutti gli eroi della DC sarà
completamente diverso da Batman v Superman.
L’attrice ha dichiarato brevemente:
“Siamo tutti davvero eccitati. Sarà un film completamente
diverso”.
A proposito delle critiche negative
riservate a Batman v Superman, invece, ha aggiunto:
“Mi dispiace davvero per Zack. È la persona più carina e
gentile che io conosca, e sentir parlare in quel modo di un suo
film… è stato molto difficile per me. È un regista davvero
rispettoso che merita lo stesso trattamento”.
Tutte le news sul mondo dei film
della DC COMICS
nel nostro canale dedicata alla DC FILMS.
Sinossi: Alimentato dalla sua
fede verso l’umanità, restaurata e ispirata dall’atto altruistico
di Superman, Bruce Wayne chiede l’aiuto all’alleata, Diana Prince,
per affrontare un nemico ancora più grande. Insieme, Batman e
Wonder Woman lavoreranno velocemente per trovare
e reclutare una squadra di metaumani per controbattere questa
grande minaccia che li attende. Ma nonostante la formazione di
una squadra di eroi senza precedenti composta da Batman,
Wonder Woman, Aquaman, Cyborg e The
Flash potrebbe già essere troppo tardi per salvare il
pianeta da un attacco di proporzioni catastrofiche.
In occasione della presentazione
dello sci-fi Colossal al Toronto
Film Festival, il premio Osca Anne Hathaway è
stata intervistata da Variety e ha avuto modo di parlare di
Catwoman, iconico personaggio interpretato ne
Il Cavaliere Oscuro – Il
ritorno di Christoperh Nolan.
La star di Les
misèrables e Alice attraverso lo specchio
si è detta interessata a riprende il ruolo in un eventuale spin-off
o in eventuali nuove pellicole dell’universo DC. Queste le sue
parole:
“Ho amato quel personaggio ed è
stata per me una gioia interpretarlo. Non so in che modo potrei
tornare a ricoprire quel ruolo, anche perché il trilogia di
Christopher Nolan si è conclusa ed io ne faccio parte. Adoro
comunque l’Universo DC e sarebbe divertente fare un passo indietro
e tornare ad interpretare il personaggio”.
Sulla possibilità che il personaggio
di Catwoman torni sul grande schermo interpretato
da un’altra attrice, Anne Hathaway ha aggiunto:
“Non potrebbe darmi fastidio. Quando accetti di interpretare un
ruolo del genere, sai che è come il passaggio di un testimone. Mi
sono sentita così con Michelle Pfeiffer e Halle Berry. Sono state
davvero carine e generose con me. Altrettanto farei io se il ruolo
dovesse andare ad un’altra attrice”.
Cosa ne pensate?
Il cavaliere oscuro – Il
ritorno (The Dark Knight Rises) è un film del 2012
diretto da Christopher Nolan. La pellicola, prodotta da Legendary
Pictures e Warner Bros., è il capitolo conclusivo di una trilogia
iniziata nel 2005 con Batman Begins e proseguita nel 2008
con Il cavaliere oscuro, entrambi diretti da Nolan con
protagonista Christian Bale. L’uscita nelle sale è avvenuta il 20
luglio 2012 negli Stati Uniti e il 29 agosto in Italia (con
un’anteprima il 21 agosto).
Arriva da Variety la notizia
esclusiva che Billy Crudup
(Spotlight) interpreterà il padre di
Barry Allen nell’atteso The
Flash, cinecomic della DC con protagonista
Ezra Miller.
Crudup e Miller avevano già lavorato
insieme in The Stanford Prison
Experiment. Inoltre, Crudup aveva già fatto parte
dell’Universo DC quando nel 2009 interpretò il ruolo del Dottor
Manhattan in Watchmen.
Billy Crudup è
attualmente impegnato con le riprese di Alien
Covenant, sequel di Prometheus che sarà diretto ancora
una volta da Ridley Scott. Prossimamente vedremo
l’attore nel nuovo film di Pablo Larraín dal
titolo Jackie, biopic
dedicato a Jackie Kennedy, interpretata dal premio Oscar
Natalie Portman, e presentato in concorso a
Venezia 73.
Il film stand alone su
The Flash con protagonista Ezra
Miller è previsto per il 3 marzo 2018 e sarà diretto da
Rick Famuyima. Nel cast anche Kiersey
Clemons nei panni di Iris West.
Flash (The Flash) è un
personaggio dei fumetti creato da Gardner Fox e Harry Lampert nel
1940, pubblicato dalla DC Comics.
È un supereroe con il potere di
muoversi a velocità straordinaria, sfidando le leggi della fisica.
La sua prima apparizione è in Flash Comics numero 1
(1940).
Hanno sfilato sul tappeto rosso del
Festival di Venezia 2016Emir Kusturica, regista serbo che ha presentato in
concorso On the Milky Road, insieme alle
sue due protagoniste, Sloboda Micalovic e la
nostra diva internazionale, Monica Bellucci.
Ecco le immagini:
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Festival di Venezia 2016: On
the Milky Road
recensione del film di Emir Kusturica
Ci siamo raga’. Oggi è il giorno in
cui l’universo si piega su sé stesso e la Mostra che fino a ieri
sera pareva non finire mai improvvisamente finisce prima del tempo,
perché è vero che i premi li danno domani sera, ma è vero pure che
ormai i film so’ finiti, le star sono lontane – perfino la Carducci
ormai i selfie è costretta a farseli col parrucchiere, in mancanza
di presenze più significative – ci siamo tutti un po’ rotti il
cazzo e al travaglio usato ciascun in suo pensier già fa ritorno.
In realtà, abbiamo tutti più o meno travagliato anche qui, ma tanto
nessuno ce crede quindi facciamo finta che è come una vacanza. Che
un po’, lo è. Al di là di quanti film demmerda sei costretto a
vederti, al di là di quanti pezzi impossibili dovrai consegnare da
qui ai prossimi dieci minuti, un Festival è comunque qualcosa che
spezza la routine, per cui quando finisce ti lascia sempre un po’
quella sensazione di ‘e adesso?’ un po’ come dopo che hai dato un
esame all’università. E tutti a dire ‘ma pare ieri che siamo
arrivati’. Ci resta solo il remake de ‘I magnifici sette’,
caratterizzato dalla presenza super-politically correct di un nero
e un Indiano d’America nel gruppo di protagonisti. Praticamente i
Village People, e stiamo tutti già scommettendo su
quale dei due crepa a cinque minuti dall’inizio del film e quale a
dieci.
Io ho espiato la colpa di aver
clamorosamente pisciato Lav Diaz a favore di una cena non barbona
con Vì, che ci ha aiutati a scacciare l’orrendo
ricordo dell’insalata di mare di gomma della prima sera.
Ne è valsa la pena, ma nessuno
lascia Venezia senza aver visto un film filippino, così oggi dalla
Settimana Orizzontale degli Autori ho avuto modo
di tollerare Pamilya Ordinario, un
thriller/drama/documentario/cinecomic/porno/comedy su du poracci
che vivono come barboni a Manila e come se non bastasse je fregano
pure il ragazzino. Due ore per due inquadrature complessive.
Commovente. Il toto Leone vede in lizza come sempre tutti film che
non ho visto, ormai è tradizione. Questo è probabilmente l’ultimo
post dal Lido, ma non disperate. Quando saremo di nuovo tranquilli
nelle nostre casette, vi faremo il reso conto della nostra
personalissima premiazione.
Io comincio a pensare alla logistica
delle valigie, Che come un’orrenda epifania un lampo ha squarciato
la mia mente. Non volo su Roma, nelle amorevoli braccia della mia
consorte, ma su Madrid, tra le grinfie di Jo, il mio sadico amico
d’infanzia che per il suo quarantesimo compleanno ha organizzato un
misteriosissimo ‘evento a sorpresa’. Conoscendolo, sportivo e
spericolato com’è, come minimo me butta in mezzo a un’arena a fare
il torero. O il toro. Olè!
Dopo il cortometraggio del 2014
inserito nel film a episodi Words with Gods,
presentato alla 71esima Mostra
del Cinema di Venezia nel Fuori Concorso, Emir Kusturica torna al
Lido, questa volta in concorso, con On the MilkyRoad, film che ha scritto, diretto, prodotto e
interpretato da protagonista al fianco di Monica Bellucci.
La storia è ambientata durante la
guerra nei Balcani e osserva da vicino l’amore tra due persone che
non hanno più nulla da perdere. Il film è basato sul cortometraggio
Our Life, scritto a quattro mani dal regista Kusturica e da sua
figlia Dunja. Il tema principale è la semplice storia d’amore tra
un uomo (Emir Kusturica) e sua moglie (Monica
Bellucci), che vivono in una zona montuosa della
Serbia. Un film al contempo concettuale e violento. Un film d’amore
e un film di guerra.
Senza abbandonare il tema della
guerra nei Balcani, Emir Kusturica costruisce con
On the MilkyRoad un quadro confuso, rumoroso,
colorato, strabordante di vita e di morte, insomma, niente di nuovo
per la sua filmografia che sembra però ridursi a citare se stessa
in un vortice di avvenimenti sempre più assurdi e fuori
dall’ordinario.
On the Milky Road, il film
Fulcro del film è la storia d’amore
tra Kosta, un uomo solitario promesso a una esuberante e bellissima
giovane donna, e una misteriosa italiana, a sua volta promessa in
sposa a un ufficiale, fratello maggiore della giovane serba.
L’amore trai due viene costruito con brio e delicatezza nella prima
parte del film, per poi eccedere nel confusionario finale. Il
risultato è un pastrocchio comico che richiama benissimo il cinema
di Emir, ma che ne rimane imbrigliato, senza allontanarsi
drammaturgicamente dai canoni che il regista continua a ripete,
sovrastato dall’auto-citazionismo.
Molto forte è l’elemento naturale,
altra costante dei film del regista di Sarajevo. La natura e gli
animali recitano una parte fondamentale nel riempire la scena,
offrendo siparietti assurdi e divertenti, ma a volte riescono
anche, con la loro presenza e azione a far proseguire il racconto.
L’esito resta però pasticciato: On the
MilkyRoad ha un finale che
diventa la somma degli stilemi di Kusturica, un
dipinto disordinato e chiassoso, nella sua migliore tradizione, che
però questa volta non basta a consegnarci un’opera degna del suo
passato.
Arriva da Deadline la notizia che
Jeff Nichols, acclamato regista di
Mud e Midnight Special, dirigerà
il remake di Alien Nation per conto della
20th Century Fox. Il progetto era in cantiere da marzo 2015.
Si tratta del thriller di
fantascienza diretto da Graham Baker nel 1988. Il
film originale aveva per protagonista una coppia di poliziotti del
futuro, un terrestre e un alieno.
Inizialmente la sceneggiatura del
remake era stata affidata a Matt Holloway e
Art Marcum. Al momento non sappiamo se Nicholas si
occuperà anche della sceneggiatura.
Una popolazione di profughi alieni
trova rifugio nella Terra di oggi. Malgrado la loro mitezza,
l’integrazione con i terrestri è difficile e la maggior parte
finisce per vivere in ghetti. A complicare la situazione, si
inserisce il consumo di una speciale droga che crea alla comunità
aliena gravi problemi legati alla tossicodipendenza. Due
poliziotti, un terrestre e un alieno, cercano di sgominare la banda
di malviventi che producono la droga.
Il film costituisce un tentativo di
trasportare in campo fantascientifico i temi del razzismo,
dell’emarginazione e dell’illegalità legata alla tossicodipendenza.
In particolare è stato costruito un parallelismo tra comunità
aliena (del film) e i ghetti neri delle metropoli nordamericane (o
almeno l’immagine più nera di essi). Un altro elemento portante è
il rapporto di reciproco rispetto che si sviluppa tra i due
protagonisti: inizialmente il poliziotto umano è ostile al
poliziotto alieno. Il film ha il ritmo e la costruzione tipica di
un poliziesco d’azione.
Ambientato nei meravigliosi anni
trenta del novecento, il film racconta la storia di Laura (Portman)
e Kate (Depp) Barlow, due sorelle sensitive impegnate in un tour in
giro per l’Europa. In occasione della tappa parigina le due ragazze
incontrano André Korben (Emmanuel Salinger) un
importante produttore cinematografico francese che, a corto di idee
per i suoi prossimi film, è deciso ad investire i suoi soldi sulle
sorelle cercando di produrre il primo vero film di fantasmi della
storia. Ma in realtà le intenzioni di André sono ben altre e presto
o tardi verranno alla luce.
Planetarium, il film
Con il suo
Planetarium, Rebecca Zlotowski stravolge tutte le
regole convenzionali del cinema tentando così di creare qualcosa di
nuovo e assolutamente innovativo senza purtroppo riuscirci. Dopo
una prima mezz’ora abbastanza convincente – a partire dallo stile
accattivante e un po’ vintage dei titoli di testa -, il film si
trasforma e perde completamente di senso logico; la regista mette
infatti fin troppa carne a cuocere e ad un certo punto si ha come
la sensazione che abbia dimenticato di spegnere la brace.
Planetarium
continua quasi per inerzia a ‘cuocersi’ e sul finale ciò che resta
è solo un mucchietto di cenere. Nonostante la presenza nel cast
della meravigliosa
Natalie Portman, a cui sono affidate le sorti
dell’intera storia, il film non riesce a trovare una sua vera
dimensione. Realtà, sogno e, oseremmo direi, esoterismo si
mescolano infatti così tanto da arrivare a confondersi e lo
spettatore fa molta fatica a seguire la narrazione; la
sceneggiatura raffazzonata e la totale assenza di introspezione dei
personaggi rende il film insopportabilmente lento e
inconsistente.
Procedendo affannosamente verso la
fine, Planetarium della Zlotowski perde
completamente di significato e si fatica a capire quali fossero in
principio le reali intenzioni della regista; partito infatti come
fosse quasi un thriller, Planetarium si
trasforma successivamente in una sorta di film omaggio al cinema
dell’epoca, un mondo affascinante e misterioso raccontato da un
punto di vista femminile. Questo strano fascino retro e la presenza
nel cast di attori eccellenti – anche l’acerba Lily-Rose Depp è abbastanza convincente –
purtroppo non bastano a salvare le sorti di un film fin troppo
sperimentale e approssimativo, un esperimento cinematografico da
dimenticare.
Nel finale di
Guardiani della
Galassia, Star Lord gioca un brutto tiro ai
Ravages, rubando loro la gemma dell’infinito a favore della Nova
Corp. Per questo, Kraglin (interpretato da Sean
Gunn) è furioso con l’umano Quill, che non ammazza solo
perché esegue gli ordini di Yondu, leader dei Ravages.
Guardians of the Galaxy
Vol. 2 sarà ambientato a circa due mesi di distanza
dal primo film, per cui Kraglin avrà ancora il dente avvelenato nei
confronti di Star Lord e della sua squadra. Ecco cosa ha dichiarato
James
Gunn in merito: “In pratica, Kraglin è ancora
arrabbiato con Quill per il suo tradimento alla fine del primo
film. Non ha pagato quanto pattuito, e Yondu invece di ucciderlo
l’ha graziato. Non credo che questo sia stato giusto agli occhi di
Kraglin. E questa situazione di conflitto sarà esplorata in
Guardians of the Galaxy Vol. 2”.
In Guardians of the
Galaxy Vol. 2, che arriverà al cinema nel 2017,
torneranno sicuramente Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave
Bautista e in veste di doppiatori Vin
Diesel e Bradley Cooper.
Confermati anche il Collezionista
(Benicio Del Toro), Yondu (Michael
Rooker) e Nebula (Karen Gillan). Tra le
new entry Pom Klementieff, Kurt Russell, Elizabeth
Debicki, Tommy Flanagan e Chris
Sullivan.
Al ritmo di una nuova,
fantastica raccolta di brani musicali (Awesome Mixtape #2),
Guardiani della Galassia Vol.
2, racconta le nuove avventure dei Guardiani, stavolta alle
prese con il mistero che avvolge le vere origini di Peter Quill.
Vecchi amici e nuovi alleati, oltre ai personaggi preferiti dai fan
verranno in aiuto ai nostri eroi mentre l’Universo Cinematografico
Marvel continua ad
espandersi.
Risale alla fine di luglio la
notizia che The Divergent Series
Ascendant, il quarto capitolo della saga
cinematografica basata sui romanzi di Veronica
Roth, non arriverà al cinema. La Lionsgate ha infatti
deciso di rilanciare il franchise con un film tv che farà da
apripista ad una serie spin-off sempre per il piccolo schermo.
Adesso, in un’intervista con
ScreenRant, la protagonista della saga cinematografica,
Shailene
Woodley, ha dichiarato di non essere interessata ad
apparire nel nuovo adattamento della saga per il piccolo
schermo.
Queste le sue parole:
“L’ultima cosa che ho sentito a
proprosito di Divergent è il fatto che vogliono continuare la saga
sul piccolo schermo. Personalmente, non ho firmato alcun contratto
per apparire in una serie tv. Rispetto lo studio e tutti quelli
coinvolti nel progetto. Avranno cambiato idea e vorranno sviluppare
qualcosa di diverso. Io non credo di dover necessariamente farne
parte”.
L’ultimo film della saga arrivato al
cinema è The Divergent
Series – Allegiant diretto da Robert Schwentke, con
protagonisti Shailene Woodley e Theo James, ambientato in un futuro
distopico post apocalittico.
Il film è il sequel di
Insurgent del 2015, ed è la trasposizione cinematografica
della prima parte del romanzo Allegiant, di Veronica Roth,
terzo e ultimo della serie.
Dopo l’assegnazione di questa
mattina del Venice Days Award 2016 da parte della giuria dei 28
giovani europei, presieduta da Bruce LaBruce, a */The War Show
/*(di Andreas Dalsgaard e Obaidah Zytoon), le Giornate degli Autori
si preparano ad accogliere altri illustri premiati.
La sezione indipendente della
Mostra, nel ringraziare tutte le Giurie che hanno voluto
riconoscere un merito agli undici titoli della 13ª edizione, alle
18.30 di questo pomeriggio ospita alla Villa degli Autori una
cerimonia di premiazione in cui saranno consegnati numerosi
riconoscimenti.
*Il PREMIO LABEL EUROPA
CINEMA *va a*/SAMI BLOOD/* di Amanda Kernell che riceverà il premio
insieme al produttore Lars G. Lindström.**
Il Label Europa Cinemas, dedicato ai
film di produzione e co-produzione europea. Il Label, creato nel
2003 da un network di esercenti europei di qualità (oltre 2.300
schermi in più di 500 città europee), con il sostegno del Programma
MEDIA dell’Unione europea, consiste in un contributo economico alla
distribuzione e alla promozione nonché alla permanenza del film
vincitore nelle sale aderenti al network.
I*PREMI FEDEORA *(Federazione dei
Critici Europei e dei Paesi Mediterranei).
Miglior film*: /THE ROAD TO MANDALAY/* di Midi Z, presente alla
cerimonia per ritirare il premio.
Miglior regista esordiente: *AMANDA
KERNELL* (per il film */SAMI BLOOD/*), presente alla cerimonia per
ritirare il premio.
Miglior attrice: *ASHLEIGH CUMMINGS*
per il film */HOUNDS OF LOVE/* di Ben Young, che riceverà il premio
per l’attrice.
Miglior film europeo: */QUIT STARING
AT MY PLATE/*//di//Hana Jušić, presente alla cerimonia per ritirare
il premio insieme alla produttrice Ankica Tilic.
Il *PREMIO LIZZANI* va a */LA
RAGAZZA DEL MONDO/* di Marco Danieli
Il premio Lizzani, istituito
dall’ANAC, è dedicato al regista Carlo Lizzani, figura fondamentale
della nostra cinematografia e direttore della Mostra dal 1979 al
1982. Si tratta di un premio per gli esercenti cinematografici più
coraggiosi. Quest’anno è Sino Accursio Caracappa, esercente di
Sciacca, che ha scelto il film vincitore al quale garantirà la
promozione e la distribuzione nelle sue sale.
I*PREMI PASINETTI*:
Miglior film: */INDIVISIBILI /*di
Edoardo De Angelis.
Miglior attore: *MICHELE RIONDINO*
per il film */LA RAGAZZA DEL MONDO/* di Marco Danieli.
Miglior attrice: *SARA SERRAIOCCO*
per il film */LA RAGAZZA DEL MONDO/* di Marco Danieli.
Marco Danieli
riceverà il premio per i suoi attori.
Menzione speciale alle attrici
*ANGELA* e *MARIANNA FONTANA* per */INDIVISIBILI/* di Edoardo De
Angelis che ritirerà il premio.
Il Premio Pasinetti, dedicato al
regista sceneggiatore, critico e fotografo Francesco Pasinetti,
assegnato dal Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici
Italiani (SNGCI), è uno dei premi collaterali della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
di Venezia.
Il *QUEER LION *va a*/HEARTSTONE/
*di Guðmundur Arnar Guðmundsson
Il Queer Lion è un premio
cinematografico attribuito annualmente dal 2007 al “Miglior Film
con Tematiche Omosessuali & Queer Culture”. Ritira il premio il
regista Guðmundur Arnar Guðmundsson.
Il *PREMIO LINA MANGIACAPRE* va al
film */INDIVISIBILI/* di Edoardo De Angelis.
Ideato nel 1987 da Lina Mangiacapre,
affiancata da una giuria composta da giornalisti e critici
cinematografici (al 50% uomini e donne), il premio è finalizzato a
“segnalare le opere filmiche che mostrano nel segno della
differenza il cambiamento dell’immagine della donna, soggetto di
storia e di cultura.” Ritireranno il premio Edoardo De Angelis
(regista) e Pierpaolo Verga (produttore).
Il*PREMIO BRIAN* va a */LA RAGAZZA
DEL MONDO/ *di Marco Danieli*. *
La UAAR (Unione degli Atei e degli
Agnostici Razionalisti) assegna un premio per il miglior film
presentato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di
Venezia//che sarà ritirato dal regista Marco Danieli.
Il *PREMIO GIANNI ASTREI – VENEZIA
2016* va al film */INDIVISIBILI/* di Edoardo De Angelis.
L’Associazione Fiuggi Family
Festival in collaborazione con Ente dello Spettacolo attribuisce il
premio al film italiano che, tra tutti quelli presentati alla 73.
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, valorizza al meglio
l’esperienza cinematografica intesa come arricchimento e
ri-elaborazione della visione del mondo nel singolo e nella
società.
Le Giornate degli Autori – Venice
Days, sono una sezione indipendente della 73 Mostra Internazionale
d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, promossa da ANAC
e 100autori.
La Highland Film Group ha diffuso online la prima
immagine ufficiale di Margot Robbie (Suicide Squad) tratta da
Terminal, thriller noir diretto da
Vaughn Stein.
Il cast del film annovera anche
Simon Pegg (Star Trek,
The World’s End), Mike Myers
(la trilogia di Austin Powers) e
Max Irons (The Host,
Woman in Gold).
Potete vedere la foto di
seguito:
Margot Robbie nella prima foto
del thriller Terminal
Terminal
racconta la missione suicida di una coppia di sicari assoldati da
un misterioso mandante per una grande ricompensa.
MargotRobbie interpreterà
Annie, una donna dinamica che potrebbe essere coinvolta nella
vicenda più di quanto gli assassini sospettino. Il film al momento
è in fase di pre-produzione.
Stein scriverà anche la
sceneggiatura originale. Terminal è la
sua opera prima, anche se Stein ha lavorato come
aiuto regista in grandi produzioni come Heart of the
sea, The Danish Girl, Harry Potter e i Doni della Morte –
Parte 2, World War Z, Biancaneve e il cacciatore.
La pellicola sarà in parte prodotta
da LuckyChap Entertainment, società di Tom Ackerley, Josey
McNamara, Sophia Kerr e la stessa Margot
Robbie, insieme a David Barron
e Molly Hassell.
È andato al Maestro
Andrei Konchalovsky (per il film
Paradise) il Premio Soundtrack Stars
Award 2016 per la migliore colonna sonora tra i film presentati in
concorso alla 73.ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica Un
premio speciale è stato assegnato alla colonna sonora del film di
Giuseppe PiccioniQuesti
giorni. Lo ha deciso la Giuria presieduta da Gianni
Canova che, valutata la qualità complessiva della selezione di
quest’anno dal punto di vista dell’attenzione alle sonorità del
cinema, ha voluto sottolineare -oltre le scelte finali-
l’originalità della sperimentazione sulla quale si fonda
l’operazione ambiziosa di Martina Parenti e
Massimo D’Anolfi in Spira
mirabilis.
Il Premio a
Konchalovsky è stato assegnato, come si legge
nella motivazione ,“per la scelta rigorosa di una sonorità
intrinseca alla stessa struttura narrativa del film”.
Al film di Giuseppe
PiccioniQuesti giorni – con le
musiche di Valerio C. Faggioni – un riconoscimento speciale
“Per la perfetta sintonia delle scelte vocali con l’emotività e
la sensibilità che il regista sottolinea nell’interpretazione delle
giovani protagoniste del film”. Si è conclusa così al Lido la
quinta edizione del Premio che si era aperta, all’insediamento
della Giuria, con la consegna del Premio della critica che
Soundtrack Stars Award 2016 riserva ogni anno a un autore
particolarmente significativo a Gabriele Muccino
segnalando così il suo rapporto speciale con la musica. “Quello
tra musica e cinema è ’un link che ha promosso in tutti i suoi film
una costante ricerca di nuove sonorità” si legge nella
motivazione “sempre in stretta collaborazione con autori
particolarmente sensibili all’importanza della musica per il
cinema: Paolo Buonvino, Andrea Guerra, poi Lorenzo Jovanotti con
cui è evidente, in L’estate addosso, che ha debuttato alla Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, una particolare
sintonia, dalla scelta delle collaborazioni artistiche all’effetto
sul pubblico, anche attraverso un solo brano già diventato, come
spesso accade nel suo cinema, un leitmotiv di successo”.
La Giuria:
Con il Presidente Gianni
Canova, direttore della rivista di Istituto Luce Cinecittà
8½, nella Giuria 2016 del Premio, con Laura Delli
Colli a nome del SNGCI, sono stati quest’anno Cristiana
Paternò (8½ e Cinecittà News), Marina Sanna
(Rivista del Cinematografo/Ente dello Spettacolo) e la ‘squadra’
autorevolissima di ‘Hollywood Party’ (RadioTre) con Steve
Della Casa, Enrico Magrelli, Alessandro Boschi, Alberto Crespi,
Miriam Mauti.
Steven Tyler, il
leader degli Aerosmith, non è estraneo al mondo
del cinema. Dopo aver composto insieme alla sua storica band
l’immortale colonna sonora di Armageddon,
il rocker statunitense ha continuato a lavorare saltuariamente per
il grande e piccolo schermo, con piccole apparizioni in film più o
meno conosciuti e, soprattutto, in qualità di doppiatore.
Adesso, in occasione della
promozione del film indipendente Happy
Birthday, Tyler ha confessato che amarebbe apparire
in Guardians of the Galaxy Vol. 3.
Il cantante si è rivolto
direttamente a James Gunn, dichiarando:
“Happy Birthday mi ha fatto venire voglia di prendere parte a
più film. Ad esempio, farei qualsiasi cosa per apparire in
Guardians of the Galaxy Vol. 3. James
Gunn, mi senti?”
Considerata la personalità di Steven
Tyler, sarebbe davvero interessante vedere se James Gunn riuscisse
davvero a inserirlo nell’universo dei Guardiani. Voi cosa ne
pensate?
In Guardians of the
Galaxy Vol. 2, che arriverà al cinema nel 2017,
torneranno sicuramente Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave
Bautista e in veste di doppiatori Vin
Diesel e Bradley Cooper.
Confermati anche il Collezionista
(Benicio Del Toro), Yondu (Michael
Rooker) e Nebula (Karen Gillan). Tra le
new entry Pom Klementieff, Kurt Russell, Elizabeth
Debicki, Tommy Flanagan e Chris
Sullivan.
Al ritmo di una nuova,
fantastica raccolta di brani musicali (Awesome Mixtape #2),
Guardiani della Galassia Vol.
2, racconta le nuove avventure dei Guardiani, stavolta alle
prese con il mistero che avvolge le vere origini di Peter Quill.
Vecchi amici e nuovi alleati, oltre ai personaggi preferiti dai fan
verranno in aiuto ai nostri eroi mentre l’Universo Cinematografico
Marvel continua ad
espandersi.
Spira
Mirabilis di Massimo D’Anolfi e
Martina Parenti e Voyage of Time: Life’s
Journey di Terrence Malick sono
ex aequo i vincitori della quinta edizione del Green Drop
Award, premio collaterale per il film che meglio
interpreta la sostenibilità tra quelli in gara alla 73. Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. “Per aver
raccontato l’aspirazione della natura all’immortalità e per aver
aperto più di una riflessione sul rapporto fra uomo e natura e sul
senso del nostro incedere nell’universo”, spiega la giuria del
premio composta quest’anno da Ricky Tognazzi, Simona Izzo e Antonio
Disi. A consegnare il premio la madrina dell’edizione 2016 del
Green Drop Award, l’attrice Francesca Cavallin.“Spira Mirabilis”
dei registi italiani Massimo D’Anolfi e Martina Parenti e “Voyage
of Time: Life’s Journey” dello statunitense Terrence Malick sono i
due film che si aggiudicano, ex-aequo, il trofeo del Green Drop
Award, il premio collaterale istituito da Green Cross Italia per
premiare il film tra quelli in concorso ufficiale alla 73. Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia che meglio
interpreta la sostenibilità.
La motivazione del premio a “Spira Mirabilis” e “Voyage of Time:
Life’s journey”
A decretarlo è stata la giuria del Green Drop Award, composta da
Ricky Tognazzi, Simona Izzo e Antonio Disi, responsabile del
servizio Comunicazione dell’Unità Efficienza Energetica per ENEA.
«La prima goccia va al film “Spira Mirabilis” di Massimo D’Anolfi e
Martina Parenti per aver raccontato l’aspirazione della natura
all’immortalità; la seconda goccia, invece, va a “Voyage of time:
life’s journey” di Terence Malick, opera con cui l’autore giunge al
compimento di un discorso sulla natura avviato già dai tempi di “La
Rabbia giovane”».
Giunto alla quinta edizione, per la prima volta il trofeo del
Green Drop Award viene assegnato non ad uno ma a due film.
«Quest’anno la Mostra internazionale di arte cinematografica con le
opere in visione ha aperto più di una riflessione sul rapporto fra
uomo e natura e sul senso del nostro incedere nell’universo»,
sottolinea la giuria motivando la scelta dei vincitori. «Il fatto
che artisti diversi abbiano esplorato temi contigui e in molti casi
identici rende manifesto, oggi più che mai, la ricerca di una
visione di insieme seppure nelle diversità che ci aiuti a capire il
nostro posto nella storia del tempo e della vita».
«Il Green Drop Award, che quest’anno contiene la terra della
Selva di San Francesco, non è soltanto un premio ma una grande
responsabilità per testimoniare e sensibilizzare alla difesa
dell’ambiente», spiega Elio Pacilio, presidente di Green Cross
Italia. «Centocinquanta anni fu coniata la parola ecologia, per
spiegare il rapporto fra tutti i viventi e il resto del mondo, sia
esso organico o inorganico; e appena trenta anni fa fu stabilito il
principio secondo il quale non può esserci giustizia ambientale
senza giustizia sociale», aggiunge Marco Gisotti, direttore del
Green Drop Award. «Tutto questo è espresso in due opere in
concorso dallo straordinario impatto visivo ed emozionale».
Il trofeo consegnato dalla madrina Francesca Cavallin
Il trofeo del Green Drop Award, una goccia realizzata dal maestro
vetraio di Murano Simone Cenedese, contiene ogni anno la terra di
un luogo di particolare importanza: dopo Brasile, Egitto, Antartide
e Senegal, per la quinta edizione è stata scelta la terra natìa di
San Francesco, Assisi, per rimarcare il messaggio che nel corso
dell’ultimo anno Papa Francesco ha voluto dedicare alla
salvaguardia dell’ambiente e del creato con l’Enciclica Laudato
si’, ispirata proprio al Santo di Assisi. La terra è stata raccolta
nella Selva di San Francesco e donata da Padre Fortunato, custode
del Sacro Convento di Assisi. In cambio, alla Basilica è stato dato
il compost prodotto dal Consorzio Italiano Compositori (CIC), per
sottolineare come la difesa dell’ambiente passi anche attraverso le
buone pratiche dell’economia circolare.
I trofei sono stati consegnati dall’attrice Francesca Cavallin,
madrina del Green Drop Award 2016, che ha portato a Venezia il suo
esempio di stile di vita sostenibile. «È una gioia riuscire a far
collimare due passioni, due modi di vivere come il cinema e questa
abitudine “green” che coltivo sin da quando sono bambina e che per
me è sempre stata la normalità. Non sprecare le cose e dare
importanza all’ambiente è per un valore e una consuetudine legata
al buon senso e alla saggezza familiare, che passa attraverso
piccoli gesti quotidiani, a partire dall’utilizzo di pannelli
solari alla coltivazione di un orto in terrazzo, puntando ad un
consumo di prodotti a km0».
Una Brie Larson
così action non l’abbiamo mai vista. In attesa di vedere l’attrice
premio Oscar nei panni di Captain Marvel, ecco che in rete
arriva il primo trailer di Free Fire, il
nuovo film di Ben Wheatley (High-Rise) presentato in
anteprima al Toronto Film Festival.
Il trailer è stato diffuso online
dalla A24.
Potete vederlo di seguito:
Oltre a Brie
Larson, il cast del film include anche Armie
Hammer (The Lone Ranger),
Sharlto Copley (District
9) e Cilian Murphy
(Batman Begins). La storia, ambientata
nel 1970, si svolge in un magazzino deserto dove si incontrano per
uno scambio organizzato dal personaggio dalla Larson due
trafficanti di armi e due irlandesi.
Martin Scorsese
figura tra i produttori esecutivi. Al momento non sappiamo ancora
quando la pellicola uscirà nelle saleOltre a Captain Marvel, tra i prossimi
progetti di Brie Larson figurano anche
Kong Skull Island al fianco di Tom Hiddleston e The
Glass Castle, dramma diretto da Destin Daniel
Cretton in cui l’attrice reciterà al fianco di
Naomi Watts, Woody Harrelson e Sarah
Snook.
A due anni da Tre
cuori, il regista e sceneggiatore francese
Benoît Jacquot torna protagonista della Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, questo volta
presentando – fuori concorso – À Jamais,
pasticciato dramma con incursioni nel thriller psicologico.
La trama di À Jamai
La storia di À
Jamai ruota attorno a Laura e Rey, una coppia di
amanti che vive in una casa affacciata sul mare. Lui è un regista,
lei un’attrice che interpreta delle performance di sua invenzione.
Un giorno Rey muore, lasciando Laura da sola nella loro casa. Ben
presto la situazione cambia: la donna si rende conto che c’è
qualcuno lì con lei e presto scoprirà che si tratta proprio dello
spirito di Rey.
Risulta davvero difficile riuscire
a trovare anche un solo aspetto positivo a quest’ultimo lavoro di
Jacquot. Quella che apparentemente sembra essere una storia
drammatica con al centro il superamento di un lutto, si mescola
senza alcun tipo di fondamento logico ad elementi presi in prestito
dal thriller di stampo psicologico, facendo del risultato finale un
agglomerato di elementi inconciliabili e al limite
dell’insensatezza.
À Jamai
appare privo di qualsiasi senso narrativo, la regia non risulta
funzionale alla trasparenza di una storia fin troppo confusa e
disordinata, e i personaggi – nonostante la presenza di un attore
del calibro di Mathieu Amalric – senza un reale
sviluppo, gettati tristemente in pasto ad un continuo andirivieni
di tematiche, dall’alienazione alle allucinazioni, fino a tirare in
ballo l’incorporazione.
A rendere la generale atmosfera del
film ancora più straniante e incomprensibile, l’utilizzo di una
colonna sonora che – esattamente come era già accaduto per
Tre cuori – serve a preannunciare una
tensione che in realtà non arriva mai, lasciando lo spettatore in
uno stato di disorientamento e incredulità davvero
imbarazzante.
À Jamais
si addentra con assoluta presunzione in discorsi dai quali non sa
come uscirne vittorioso e dai quali fatica ad estrapolare una
riflessione articolata e compiuta. Sicuramente uno dei film più
brutti presentati nel fuori concorso di questo Venezia
73.
Debutta oggi in libreria e online
il secondo volume di Workshop di Stop
Motion di Stefano Bessoni,
interamente dedicato al fabbricazione di burattini da animare a
passo uno. Il libro edito da Logos edizioni si può acquistare a
soli 13.50 €.
Per coloro che volessero
approfondire e mettersi in gioco possono iscriversi ai corsi
dell’autore che si svolgeranno a Roma a fine settembre e inizi
ottobre. Tutte le info le troverete sulla
pagina ufficiale di Bessoni.
Chi non conosce Jack e Sally di Tim
Burton’s Nightmare Before Christmas, o Coraline, o Paranorman, o
ancora Frankenweenie e Fantastic Mr Fox? Il burattino è il vero
attore della meravigliosa disciplina della stop-motion e i
protagonisti dei grandi film che abbiamo ammirato con stupore sul
grande schermo non hanno certamente nulla da invidiare ai loro
colleghi in carne e ossa, anzi in molti casi ottengono notorietà e
apprezzamenti ancora maggiori. Dopo la pubblicazione del manuale
Stop-motion. La fabbrica delle meraviglie,
Stefano Bessoni approfondisce questa tecnica di animazione
attraverso un laboratorio articolato in due volumi illustrati,
corrispondenti al primo e al secondo livello dei workshop che tiene
abitualmente in Italia e all’estero. Grazie a Workshop di stop-motion. Primo livello, avrete
ormai acquisito le basi dell’animazione stop-motion cimentandovi
nelle tecniche più semplici e imparando a usare i software
dedicati. A questo punto siete pronti per scoprire tutti i segreti
che vi permetteranno di fabbricare i vostri attori ideali:
conoscerete i materiali, ne approfondirete le caratteristiche e
imparerete a combinarli tra loro in modo da mettere a punto una
tecnica personale per ottenere protagonisti stupefacenti. Non c’è
limite alla fantasia: i burattini possono essere fabbricati in una
miriade di modi diversi e con i materiali più disparati, come
gomma, silicone, gommapiuma, paste modellabili essiccabili
all’aria, cartapesta, plastilina, legno, stracci, pezzi di vecchi
giocattoli, meccanismi di orologi, e addirittura materiali organici
come ossa, tessuti mummificati, cortecce, semi e foglie.
L’essenziale è progettarli e costruirli seguendo dei metodi che li
rendano adatti a recitare e docili tra le mani dell’animatore. Non
bisogna mai dimenticare che il motivo principale per cui li abbiamo
sognati e fabbricati è muoverli con infinita pazienza fotogramma
dopo fotogramma al fine di dotarli di vita! Condividendo le proprie
esperienze e traendo ispirazione dai film che ama, con il suo
tipico stile chiaro e appassionato l’autore vi guiderà passo passo
fino alla realizzazione di burattini dalle fattezze rispondenti a
quelle che avete immaginato e perfettamente funzionali per
l’animazione stop-motion. Benvenuti nel magico e misterioso mondo
della puppet animation!
L’autore: Stefano
Bessoni, regista, illustratore e animatore
stop-motion, nasce nel 1965 a Roma, dove si
diploma all’Accademia di Belle Arti. Dal 1989 realizza film
sperimentali, installazioni videoteatrali e documentari, suscitando
l’attenzione della critica. Negli anni ’90 lavora per alcune
società di produzione televisiva come operatore, direttore della
fotografia e montatore. È stato docente di regia cinematografica
presso la NUCT a Cinecittà e presso l’Accademia Griffith di Roma.
Ha tenuto e tiene numerosi workshop in Italia e all’estero, presso
scuole e festival specializzati. Insegna inoltre illustrazione e
animazione stop-motion presso La Fabbrica delle Favole a
Macerata.
Diversi i riconoscimenti ricevuti
con i suoi ultimi film Canti della forca, riconosciuto di
interesse culturale nazionale da parte del Ministero dei Beni e
delle Attività Culturali, e Krokodyle, miglior film
fantasy al 6° CINEFANTASY a San Paolo in Brasile, miglior film
internazionale a PUERTO RICO HORROR FILM FEST 2011, Menzione
Speciale al SITGES 2011 – 44° Festival Internacional de Cinema
Fantastic de Catalunya, che si aggiunge a quella ottenuta al
FANTASPOA 2011.
Dopo le riprese di
Wonder Woman, l’Italia, in
particolare la costiera amalfitana, potrebbe essere di nuovo set
per un film DC Comics: Aquaman.
James Wan, regista
del film con protagonista Jason Momoa, ha infatti pubblicato sul
suo account Instagramd elle immagini che lo ritraggono in vacanza
ad Amalfi, mentre la didascalia della foto recita: “Che
meravigliosa e pittoresca location. Magari per un film di avventure
in alto mare? #amalficoast”.
In realtà l’incanto è
durato molto poco, dal momento che lo stesso Wan
ha confermato su Twitter che si tratta solo di vacanze e
non di sopralluoghi per il film, non ancora per lo meno.
Aquaman sarà diretto da
James Wan (Insidious, L’evocazione The
Conjuring, Fast and Furious 7) e vedrà protagonista
Jason Momoa (Game of
Thrones). Con lui ci sarà Amber
Heard (Magic Mike XXL, The Danish
Girl) nei panni di Mera. Il cinecomic arriverà al
cinema nel 2018.
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Will Beall (Gangster Squad).
Natalie Portman e
Lily-Rose Depp sono state le stelle del tappeto
rosso della serata venezia di giovedì 8 settembre. Le due attrice
hanno presentato fuori concorso al Festival di Venezia 2016
Planetarium, film diretto da
Rebecca Zlotowski. Di seguito le foto dal red
carpet:
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Festival di Venezia 2016 –
Planetarium: Natalie Portman e Lily-Rose Depp nel primo trailer
TRAMA: Anni 30. Laura e Kate Barlow
sono due giovani sorelle americane che praticano sedute spiritiche.
A Parigi, durante il loro tour europeo, incontrano André Korben, un
rinomato produttore cinematografico francese. Visionario e
controverso, Korben è il proprietario di uno dei più grandi studios
della Francia, dove produce film utilizzando costose tecniche
americane all’avanguardia, senza badare a spese nonostante la
Grande Depressione. Benché scettico, Korben decide di sottoporsi ad
una seduta spiritica privata con le sorelle Barlow: gli eventi ai
quali assisterà provocheranno in lui un forte shock. Profondamente
colpito, offre ospitalità alle ragazze stipulando con loro un
contratto annuale allo scopo di sfruttarle per realizzare il primo
vero film di fantasmi. Ma le intenzioni di Korben sono ben altre e
Laura capisce ben presto che vi sono ragioni più oscure che lo
legano a loro.
Ecco ancora nuovi concept di
X-Men Apocalypse in cui vediamo delle
versioni alternative di Xavier (James McAvoy) con
il casco che indossa in Cerebro, dei visori di Ciclope, del casco
di Bestia e della gabbia contenitiva per Nightcrawler:
Con Bryan Singeralla regia e allo
script, in Apocalypsetornerà
anche Simon
Kinberga scrivere la
sceneggiatura che si baserà su una storia di Singer,
Kinberg, Michael
Dougherty e Dan Harris.
Inoltre ci sono anche già i
primissimi dettagli relativi alla trama del film: il film sarà
ambientato una decina di anni dopo Giorni di un
Futuro Passatoe rappresenta un passo successivo
nella storia. L’aver alterato la storia
nel film precedente ha causato delle reazioni imprevedibili e
incontrollate, e la nascita di un nuovo e potente nemico. Charles
(James McAvoy), Erik/Magneto
(Michael Fassbender), Raven/Mistica (Jennifer Lawrence) e Hank/Bestia
(Nicholas Hoult) saranno raggiunti da
Ciclope, Tempesta e Jean Grey e dagli altri X-Men per combattere
contro il formidabile menico, una antica e potente forza,
determinata a causare un’apocalisse come mai si è verificato nella
storia dell’umanità. Oscar Isaac è stato scelto per interpretare
Apocalisse. Al cast si aggiungono anche Sophie Turner(Jean
Grey), Tye
Sheridan(Ciclope), Alexandra
Shipp (Tempesta),Kodi
Smit-McPhee(Nightcrawler), Lana
Condor(Jubilee), Olivia
Munn (Psylocke).
X-Men
Apocalypse è arrivato il 18 maggio 2016 nelle sale
italiane.
In The Woman Who
Left nelle Filippine, Horacia, una donna viene
riconosciuta innocente dopo aver trascorso trent’anni in prigione.
Il suo rilascio avviene nel 1997 in un momento molto fragile e
problematico per il paese, scosso da un aumento incontrollato di
rapimenti ai danni di gente facoltosa e turisti. Per tutto il
periodo della sua detenzione, Horacia ha svolto attività di
insegnante e di lavoratrice agricola e la sua vita è trascorsa
lenta e rassegnata, nella routine imposta dalle regole del centro
di detenzione femminile in cui è rinchiusa.
Una volta libera, dopo un naturale
stupore e senso di spaesamento, torna alla sua vecchia casa e
si mette alla ricerca della sua famiglia. Rintraccia la figlia
Minerva, alla quale racconta la dolorosa verità, ovvero di essere
stata incolpata del suo crimine dall’ex marito Rodrigo, furibondo
con lei perché lasciato per un altro uomo. Cerca anche di trovare
notizie del figlio Junior, scomparso da tanto tempo. Horacia però
non si accontenta di ritornare a poco a poco alla sua vita normale,
ormai segnata dalla lunghissima detenzione, non riesce ad accettare
i drammatici cambiamenti del suo paese e l’aumentare dei crimini e
della violenza; la sua indole è tranquilla e generosa. Questo
fa scattare qualcosa nella sua mente e comincia così a spiare
Rodrigo, meditando sentimenti di vendetta.
La trama del film The Woman Who Left
Lav Diaz, l’autore del film,
sostiene L’esistenza è fragile e ancora
Alla fine di una giornata, in
fondo, noi non sappiamo nulla. Partendo da queste
considerazioni costruisce, con The Woman Who
Left, una storia semplice, ma estremamente complessa
al tempo stesso, che vuole portare a chiedersi quale sia la logica
di quello che ci accade e soprattutto il perché. Le riprese si sono
svolte nelle Filippine, in un momento cruciale e con un approccio
quasi documentaristico, cosa che ha conferito realtà e drammaticità
al tono della storia. Anche il bianco e nero e la camera fissa
supportano uno sguardo drammatico e quasi asettico.
Le inquadrature sono studiate
accuratamente, in maniera quasi maniacale, anche se costruite
abilmente in modo da sembrare rubate. Il regista lascia accadere in
tempo reale quello che è richiesto dall’azione, senza interferenze
o stacchi di montaggio per aumentare il ritmo. Ma nonostante la
sapiente regia, la bella fotografia e la naturale bravura degli
interpreti, il film non è di facile fruizione e risulta di una
lunghezza e lentezza esasperante. La storia è raccontata come se
fosse rubata dal reale, inquadratura dopo inquadratura, in una
serie di istantanee che si dipanano per diversi minuti
ognuna, portando la pellicola alla ragguardevole durata di 226
minuti.
Diaz costruisce la
storia tragica e delicata di una donna, un’opera importante, un
documento toccante calato in una realtà storica e sociale molto
lontana dalla nostra percezione, ma che rimarrà purtroppo distante
dalla fruizione per le sue scelte drastiche e lontane dalle
convenzioni ormai imposte dal cinema occidentale.
È stato l’acclamato
regista Christopher Nolan a moderare l’evento
che celebra per l’AcademyHeat La Sfida,
il film diretto da Michael Mann e con protagonisti
indimenticabili Al Pacino e Robert De Niro.
Ecco di seguito tutti i video dell’evento. Se qualcuno non lo
sapesse vi ricordiamo che Nolan è un grande fan del film, tanto da
omaggiarlo dichiaratamente nella scena d’apertura del
Il Cavaliere Oscuro, dove il
Joker di Heath Ledger mette a
segno una rapina che per messa in scena ricalca il film di
Michael Mann.