La Banda Baader-Meinhof

La Banda Baader-Meinhof è un film del 2008 diretto da Uli Edel con protagonisti Martina Gedeck, Moritz Bleibtreu, Johanna Wokaleck, Nadja Uhl, Stipe Erceg e Alexandra Maria Lara.

 
  • Anno: 2008
  • Regia: Uli Edel
  • Cast: Martina Gedeck, Moritz Bleibtreu, Johanna Wokaleck, Nadja Uhl, Stipe Erceg, Alexandra Maria Lara

In La Banda Baader-Meinhof Corre l’anno 1968 quando la Germania Ovest si appresta a ricevere la visita diplomatica dello Scià di Persia, Mohammad Reza Pahlavi. A coloro che accolgono festosamente per le strade l’importante ospite si mescolano gruppi nutriti di studenti i quali contestano pacificamente la politica totalitaria e filo-imperialista dello Scià. Ne scaturisce una sommossa istigata da ambigui facinorosi a cui le forze dell’ordine assistono volontariamente inermi sino a quando decidono di intervenire manganellando gli studenti indifesi. L’episodio di riprovevole violenza ha il suo culmine nell’omicidio di Benno Ohnesorg, dimostrante disarmato freddato con un colpo di pistola.

E’ da questo cruciale avvenimento che la giornalista di sinistra e filo-anarchica Ulrike Meinhof (Martina Gedeck) inizierà un calvario interiore che la condurrà inesorabilmente ad incrociare la strada della lotta armata. Fondamentale sarà l’incontro con Grudun Ensslin (Johanna Wokalek) e sopratutto Andreas Baader (Moritz Bleibtreu) due irrequieti rivoluzionari desiderosi di una guida ideologica finalizzata alla guerriglia urbana. Il nemico è l’imperialismo americano e di conseguenza il capitalismo dilagante e opprimente della società occidentale. La banda Baader-Meinhof, così come verrà presentata dai media, inizierà un’escalation di violenza che avrà come obiettivo prima le varie sedi diplomatiche statunitensi quindi le banche ed infine esponenti di spicco dell’establishment tedesco. Per anni la Germania occidentale sarà terrorizzata da questo gruppo armato che però troverà, in parte dell’opinione pubblica, anche non pochi sostenitori della loro paventata lotta di classe e anti-capitalista.

La Banda Baader-Meinhof: il gruppo terroristico che stravolse la Germania degli anni ’70

Uli Edel dirige questo appassionato film nel 2008 tornando ad affrontare un’impegnata tematica politico-sociale dopo quasi 31 anni, ossia da quel suo celebre quanto discusso Christiane F. Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino.

La Banda Baader-MeinhofIn La banda Baader-Meinhof Edel ricostruisce con puntiglio e fedeltà l’intera parabola storica che ha visto la genesi, l’affermazione e quindi la fine del gruppo terroristico di estrema sinistra che ha tenuto in scacco le autorità federali tedesche per quasi tutti gli anni ’70. Un film retto da una sceneggiatura importante e robusta in cui il regista alterna con sapienza ed efficacia sequenze di fiction con altre di carattere documentaristico, il tutto guidato da un montaggio brillante e coinvolgente che agevola non poco il ritmo narrativo.

Il film La Banda Baader-Meinhof Edel presenta la storia di questo gruppo armato con impeccabile completezza e approfondendo vari aspetti e punti di vista. Non solo la fredda cronaca di ciò che avvenne ma anche e soprattutto il travaglio interiore che portò l’ideologa della banda, la giornalista “borghese” Ulrike Meinhof, ad abbandonare tutti i suoi legami affettivi e intellettuali con il mondo civile in nome di un completo asservimento alla causa rivoluzionaria.

La Banda Baader-MeinhofIl film di Edel si fa apprezzare soprattutto per la capacità di mostrare ogni sfaccettatura ed ogni angolatura del fenomeno terroristico. Rispetto a molti film italiani che recentemente hanno raccontato il terrorismo di casa nostra, in La banda Baader-Meinhof lo spettatore non cade nella tentazione di essere adescato dai giovani protagonisti in quanto di essi si mostra senza remore la spietata violenza, ma al contempo si cerca di presentarne anche i lati umani.

La Banda Baader-Meinhof, un film vero quindi, asciutto ma coinvolgente, mai retorico o populista e ben che meno giustizialista. Un film che racconta e dipinge un quadro quanto mai esaustivo di un fenomeno storico recente e che merita di essere conosciuto lontano dagli echi emotivi di quei tumultuosi anni settanta. A rendere il film coinvolgente e credibile sono anche e soprattutto le eccellenti interpretazioni in cui compare anche il sempre ottimo Bruno Ganz che qui smette le ali di angelo custode per vestire i freddi panni di un poliziotto scrupoloso.

Ma su tutti ci preme sottolineare l’interpretazione straordinaria di Martina Gedeck la quale esprime con una capacità sorprendente la mutazione fisica e intellettuale di una donna normale, madre tenera e affettuosa, che gradualmente si tramuta in fredda ideologa di morte sino al tragico finale in cui cade vittima delle sue stesse angosce e sensi di colpa.

La banda Baader-Meinhof è un bellissimo film, l’ennesima riprova della buona salute in cui versa il cinema tedesco contemporaneo. Un cinema che in questi ultimi dieci anni ha sopravanzato di gran lunga gli altri paesi europei. Interpreti ineccepibili, sceneggiature ben fatte e registi in grado di miscelare il tutto con un ottimo montaggio e una fotografia di qualità. Ma soprattutto il patrimonio di un popolo che sta avendo il coraggio e l’intelligenza di guardarsi indietro senza vincoli ideologici e morali.

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