Game of Thrones: il fallimento di Dorne e delle Serpi

Le Serpi della sabbia

Mentre si affievoliscono le polemiche intorno alla discussa scena finale di Game of Thrones 5×06, con protagonista Sansa Stark (Sophie Turner), si fanno sentire più alte le voci che urlano al “fallimento” per quello che riguarda la messa in scena di alcuni dei personaggi più attesi di questa quinta stagione della serie HBO.

 

SEGUONO SPOILER DAI ROMANZI

Parliamo ovviamente della rappresentazione delle Serpi della Sabbia, le vendicative figlie bastarde di Oberyn Martell (Pedro Pascal). Nei romanzi, le Serpi, Obara (Keisha Castle-Hughes), Nymeria (Jessica Henwick) e Tyene Sand (Rosabell Laurenti Sellers), agivano di concerto con Arianne Martell, nipote di Oberyn e figlia di Doran (Alexander Siddig), il principe di Dorne. Nei romanzi, la principessa Arianne, per vendicarsi della morte dello zio contro i Lannister, vuole rapire Myrcella (Nell Tiger Free), non per farle del male, ma per incoronarla legittima regina dei Sette Regni, in quanto secondogenita (presunta) del defunto Re Robert Baratheon (Mark Addy). A Dorne infatti non si dà importanza al sesso nelle leggi di successione. Così, per avere “in pugno” la legittima regina degli Andali, Arianne, all’insaputa del padre Doran, organizza il rapimento, di notte, e con la complicità delle cugine, le Serpi. In tutto ciò Ellaria (Indira Varma), compagna del defunto Oberyn, è chiusa nel suo dolore, pregando per la pace e per la salvezza delle sue piccole figlie, avute da Oberyn.

Cosa accade nella serie? Per questioni di praticità gli showrunner hanno eliminato il personaggio di Arianne, addossando a Ellaria, carattere che lo spettatore già conosceva, il desiderio di vendetta per la morte di Oberyn. Sono poi state eliminate anche le piccole figlie di Ellaria e Oberyn stesso, ed è stato dato spazio alle tre Serpi più grandi, Obara, Tyene e Nymeria, appunto (e in realtà nessuna delle tre è figlia di Ellaria!). Cosa non da sottovalutare, nei romanzi Myrcella (e anche Trystane, interpretato da Toby Sebastian) è una bambina, bellissima e acuta, con tutte le caratteristiche positive che avrebbero fatto di Cersei (Lena Headey) una buona regina, se non fosse stata così meschina. Specifichiamo queste differenze per completezza di informazione, non perché si critica a priori la decisione di cambiamento rispetto ai romanzi.

In merito all’episodio andato in onda domenica scorsa possiamo evidenziare i seguenti elementi: sono annullate le differenze caratteriali tra le tre Serpi, omogeneizzandone anche i look e le etnie; è venuto meno il principio, caro a Oberyn Martell, che a Dorne “non si fa del male alle bambine“, dal momento che lo scopo delle vendicative sorelle è chiaramente quello di uccidere Myrcella; la scena del rapimento avviene alla luce del sole, nel bel mezzo dei Giardini dell’acqua, sotto gli occhi del principe Doran, quasi che queste famigerate combattenti siano delle sprovvedute; Myrcella e Trystane sono due adolescenti un po’ sciocchi, che replicano dinamiche rappresentate nel peggior tv movie per adolescenti.

Trystane Martell e Myrcella Baratheon
Trystane Martell e Myrcella Baratheon

Mancano quattro episodi alla fine della stagione e sembra davvero difficile che tutto questo possa essere recuperato, almeno per quanto riguarda la storyline di Dorne, tuttavia è importante sottolineare che il fallimento della trasposizione televisiva di questa famiglia non si deve ai cambiamenti operati rispetto al testo di partenza, ma all’approssimazione con cui tutto è stato messo in gioco. Capiamo l’esigenza di ridurre il numero di personaggi, e quindi di eliminare sia Arianne che le Serpi più piccole, capiamo anche il maggiore appeal che può avere su un determinato tipo di pubblico una coppia di adolescenti innamorati piuttosto che due bambini innocenti che giocano agli scacchi di Westeros (cyvasse). Tuttavia per la rappresentazione dei personaggi è stata percorsa una scelta ottusa, dipingendo le Serpi come le cattive che aggrediscono una bambina e Jaime Lannister (Nikolaj Coster-Waldau) come un salvatore accorso per difendere la figlia/nipote. Questa scelta di narrazione mette in ombra due degli elementi più interessanti di Dorne, delle sue leggi e delle sue politiche. La prima è la parità di genere: passa in secondo piano il fatto che, secondo le leggi di Dorne, alla morte di Joffrey (Jack Gleeson), Myrcella sarebbe dovuta diventare Regina, e non Tommen (Dean-Charles Chapman), terzogenito; la seconda è che nella sottilissima e labile differenza tra bene e male che c’è nella vita, così come nei romanzi di Martin, i Martell propendono senza dubbio dalla parte dei “buoni”, in quanto avversari prediletti dei Lannister. La vera perplessità però giunge nel momento in cui si pensa alla rappresentazione di Oberyn Martell nella quarta stagione; come è possibile che si sia riuscito a rendere tanta giustizia a un personaggio e a togliere invece tanta dignità ad altri caratteri che a quel personaggio sono strettamente legati?

Chi pensa positivo può sperare nelle ultime quattro puntate di stagione per trovare nella storyline di Dorne un senso e una consapevolezza, chi invece è più rassegnato può continuare a guardare al Nord, alla Barriera e a Grande Inverno, dove, pare, stiano accadendo cose ben più interessanti, nonostante gli stravolgimenti dell’opera letteraria.

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