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Dopo una settimana di attesa è una leggerissima accelerata, arriva Agents of Shield 2×19, dal titolo The Dirty Half Dozen. L’episodio, che negli Stati Uniti è andato in onda martedì 28 aprile, si colloca perfettamente nella time line dell’universo condiviso Marvel in cui la serie TV si connette alle pellicole, in quanto il primo maggio negli USA arriva in sala Avengers Age Of Ultron.

 
 

Come accaduto anche lo scorso anno con l’uscita di Captain America the Winter Soldier, lo Shield e Coulson (Clark Gregg) devono fare i conti con degli eventi che si sviluppano su larga scala sul grande schermo. In questo episodio Phil Coulson mette di nuovo insieme la vecchia squadra, Ward (Brett Dalton) e Skye (Chloe Bennet) compresi, per assaltare una base HYDRA che tiene prigioniero Mike Peterson/Deathlock (J. August Richards). La realtà è che mentre i mandanti dell’operazione, Gonzales (Edward James Olmos) e gli altri vertici dello Shield, hanno i loro scopi segreti, non si può dire diversamente di Coulson, che continua ad apparire misterioso, quasi infido. Non si orientano, di fronte alle sue scelte, nemmeno i suoi uomini, su tutti l’agente May (Ming-Na Wen), che continua a trovarsi di fronte una porta chiusa quando prova a parlare con Phil, ma anche Jemma Simmons (Elizabeth Henstridge), che si rivelerà davvero poco incline al perdono.

Agents of Shield 2x19Una scrittura classica ma efficace e una regia che presenta una maggiore cura nei dettagli fanno di questo numero 20 un ottimo episodio. Le relazioni trai personaggi vengono intrecciate con cura, e tutti hanno un posto ben preciso, posto che ci proietta nel futuro dei protagonisti in maniera interessante. Nota di incoerenza, che si protrae dalla midseason premiere e in questo episodio diventa particolarmente evidente, è l’handicap di Fitz (Iain De Caestecker), che sembra chiaramente superato e ridotto ad una semplice balbuzie. Ancora una volta, la visione complessiva della serie, o anche solo della stagione, manca di prospettiva strettamente legata alla costruzione e all’evoluzione dei caratteri che hanno giustizia solo, e nemmeno sempre, nella messa in scena delle dinamiche relazionali. Alcune note di regia, specialmente nelle scene d’azione, impreziosiscono un episodio che potrebbe essere considerato senza dubbio uno dei migliori della stagione e della serie.

È però un vero peccato per la serie essere così soggetta all’universo cinematografico, in quanto non trova mai una sua autonomia e si trascina in avanti solo in attesa del successivo tie in. Come per i film, anche questa serie sembra essere parte di un discorso lungo e in pieno sviluppo, caratteristica che ne rappresenta contemporaneamente un pregio e un difetto. Da una parte vediamo che nel momento in cui si avvicina l’incontro tra i due mezzi, il prodotto TV migliora, allo stesso modo la mancanza di indipendenza del prodotto ne fa un’opera incompiuta.

Atteso e gradito il cameo finale che accompagnerà i fan americani alla visione di Avengers Age Of Ultron.

Voto: 4/5 stelle

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