- Pubblicità -

Da quarantasette episodi, la serie HBO ricorda ai suoi spettatori che “l’inverno sta arrivando”. Adesso più che mai, dopo Game of Thrones 5x08, la frase, che già Stannis Baratheon aveva ricordato non essere solo il motto degli Stark, non rappresenta più solo un monito, un incoraggiamento, ma una cruda, spietata e fredda realtà.

 
 

L’episodio, dal titolo Hardhome, si apre su un confronto a lungo atteso tra Daenerys Targaryen e Tyrion Lannister in cui il nano reietto offre alla Madre dei Draghi i suoi servigi. Sorte più amara spetta però a Ser Jorah Mormont, che dovrà decidere del suo destino. E mentre a Grande Inverno, Sansa Stark, prigioniera seviziata nella sua stessa casa, fa una scoperta clamorosa e decisiva per il futuro, a Braavos, Arya diventa una serva dei Dio dai Mille Volti.

La sorte di Cersei sembra invece decisa, la donna non perde il suo orgoglio pur rimanendo in condizioni difficilissime e rischiose, addirittura per la sua stessa vita.

Il cuore dell’episodio è però il Nord, con Jon Snow che tenta l’impresa difficilissima di convincere i bruti a unirsi a lui. Dalla sua avrà l’aiuto di Tormund Veleno di Giganti.

Come sempre accade in Game of Thrones, arriva il momento, dopo puntate piuttosto piatte e di “spiegamento”, in cui le pedine si muovono, accelerano e coinvolgono il pubblico. Peccato che questa volta un regia pessima della sequenza finale abbia inciso negativamente sull’esito. Miguel Sapocnik non è riuscito a guidare lo spettatore nel vortice confuso e concitato della pure emozionante scena finale, realizzando un quadro confuso e approssimativo di un momento di svolta decisivo per le sorti del Continente Occidentale.

A due episodi dal gran finale, Game of Thrones si conferma un prodotto che, pur offrendo molti appigli a critiche e imperfezioni per adattamento e struttura del racconto, riesce comunque a posizionare in ogni episodio e specialmente nella sezione finale un momento di interesse, una scena coinvolgente che risveglia l’interesse.

A due episodi dal gran finale, Game of Thrones si conferma un prodotto difficile da analizzare puntata per puntata, ma che necessita di una visione complessiva dell’intera stagione per essere apprezzato (o criticato).

- Pubblicità -