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Rizzoli & IslesPoliziesco al femminile con una buona dose d’ironia e qualche spunto drammatico, Rizzoli & Isles, dopo una corsa durata 92 episodi è alla vigilia della settima e – stando  a quanto annunciato – conclusiva stagione, che si articolerà su tredici puntate trasmesse come di consueto sugli schermi via cavo di TNT, a partire da inizio giugno.

 
 

Basata sui romanzi della scrittrice Tess Gerritsen e sviluppata per la televisione da Janet Tamaro, Rizzoli & Isles è incentrata sulle vicende delle omonime protagoniste ed è giocata sul proverbiale rapporto tra due personalità che non potrebbero essere più diverse.

La poliziotta Jane Rizzoli è cresciuta con due fratelli e ha faticato non poco a farsi largo in un mondo tipicamente maschile: è una donna a prima vista rude, orgogliosa della sua indipendenza, dai modi spesso sbrigativi e dal carattere brusco se non apertamente ostile; incline alla diffidenza verso il prossimo, quasi del tutto incurante per la forma, dai modi fino all’abbigliamento, ai limiti della sciatteria.

Medico legale, Maura Isles è il classico ‘pozzo di scienza’ dalle conoscenze enciclopediche; adottata da una famiglia benestante (scoprirà in seguito che il padre biologico è un boss della malavita americano-irlandese) che le ha dato le migliori opportunità, come è evidente dal suo gusto per l’aspetto e l’abbigliamento sempre impeccabile.

Tuttavia, Maura ha ricevuto molto meno sotto il profilo dei rapporti umani, come è evidente dal rapporto conflittuale con la madre adottiva, un’artista che è stata sempre poco presente nella vita della ragazza. Formidabile quando si tratta di analizzare i cadaveri o nel diagnosticare malattie ai viventi, Maura Isles è molto meno abile nei rapporti umani; l’incontro con Jane Rizzoli e la sua famiglia le offrirà quasi un nuovo nido nel quale rifugiarsi.

Attorno alle due protagoniste si muove il variegato universo costituito dai legami famigliari o dai colleghi di lavoro; nel corso della serie, a fianco dei consueti ‘casi della settimana’ destinati per lo più a concludersi nel giro di ogni singolo episodio, si svilupperanno sottotrame legate alle vicende personali delle due protagoniste: dall’incontro di Maura col padre biologico boss criminale alla gravidanza di Jane conclusasi drammaticamente dopo una missione particolarmente pericolosa.

Attrici di punta della serie sono Angie Harmon (Rizzoli) e Sasha Alexander (Isles): per entrambe si è trattato del primo ruolo da protagoniste, anche se entrambe al momento dell’avvio della serie (nel 2010) erano già volti noti al grande pubblico delle serie televisive: se Angie Harmon, dopo la precedente carriera di modella, si era fatta conoscere in Baywatch Nights e Law & Order, l’attrice di origini serbe Suzana Drobnjakovic, col nome d’arte di Sasha Alexander è ricordata soprattutto per il ruolo di Kate Todd nelle prime due stagioni di NCIS, personaggio che venne eliminato in modo drammatico dalla serie; tra le sue esperienze precedenti, Dawson’s Creek (nella parte di Gretchen).

L’elenco dei  comprimari  e degli ‘speciale guest’ include come di consueto anche alcuni attori dal curriculum già corposo: da Lorraine Bracco (nominata all’Oscar per The Goodfellas e poi protagonista dei Soprano) nel ruolo della madre iperprotettiva di Jane  a Chazz Palminteri (anch’egli nominato all’Oscar, per Pallottole su Broadway, ma ricordato anche per I soliti sospetti) in quello del padre della poliziotta; da Jaqueline Bisset, icona del cinema francese che negli ultimi anni ha spesso bazzicato gli schermi americni, a John Doman, noto soprattutto per il ruolo di William Rawls in The Wire, ma visto anche ne I Borgia e, più recentemente, in Gotham, dando il volto al boss criminale Carmine Falcone.

Rizzoli & IslesAltri volti noti apparsi nella serie sono stati quelli di Billy Burke (poi protagonista di Revolution e, attualmente, in The Zoo) e Donnie Wahlberg, che dopo l’esperienza nella boy band dei New Kids on The Block ha intrapreso la carriera di attore, apparendo ne Il sesto senso,  partecipando alla saga di Saw e alla serie Band of Brothers.

Bruce McGill, caratterista di lungo corso che in Rizzoli & Isles ha trovato il primo ruolo di un certo rilievo, interpreta Walter Korsak, ex partner di Jane che ha con lei un rapporto quasi paterno; Jordan Bridges e Colin Egglesfield, danno il volto ai fratelli (rispettivamente, maggiore e minore) di Jane: il primo, anche lui poliziotto, che cerca in tutti i modi di distinguersi e crearsi uno status autonomo rispetto alla sorella, il secondo più problematico, con un passato complicato e qualche problema con la giustizia.

Il momento più drammatico vissuto da Rizzoli & Isles non è stato però nella finzione televisiva, ma nel mondo reale: nell’agosto 2013, mentre è in corso di produzione la quarta stagione della serie, l’attore Lee Thompson Young (che interpretava il personaggio di Barry Frost, il ‘genio’ informatico del dipartimento di polizia in cui lavorano le due protagoniste) viene trovato morto suicida nella sua casa di Los Angeles; nella serie, il personaggio scompare in un incidente d’auto, di ritorno da una vacanza.

Il successo del pubblico ha consentito alla serie di godere di una certa longevità, anche se con la settima stagione “Rizzoli & Isles” sembra giunta alla sua fisiologica conclusione: il merito risiede nel mix tra le indagini su omicidi spesso decisamente efferati, e le frequenti ‘situazioni comiche’ generate dallo ‘scontro’ trai caratteri opposti delle due protagoniste: un principio per certi versi simile a quello alla base di Bones (anche se in quel caso all’amicizia tra le protagoniste si sostituisce il rapporto sentimentale) e non è un caso, visto che entrambe le serie portano la firma di Janet Tamaro, che ha ottenuto vari riconoscimenti proprio per il suo modo di portare personaggi femminili sullo schermo.

Angie Harmon e Sasha Alexander hanno ottenuto, rispettivamente nel 2015 e 16, il People Choice Awards come miglior personaggio femminile in una serie tv via cavo.

Rizzoli & Isles è una riuscita variazione sul tema del poliziesco: è una serie dove ovviamente le donne la fanno da padrone, gli uomini spesso non ci fanno una gran figura: i padri delle due protagoniste sono ad esempio connotati in modo decisamente negativo e la famiglia di Rizzoli, che finisce per accogliere anche Isles finisce per essere quasi un matriarcato… le cose cambiano poco anche sul fronte lavorativo, con poliziotti spesso affetti da machismo, mentre a uscirne meglio sono quelli che mostrano un lato decisamente meno ‘rude’. La serie appare dunque indirizzata ad un pubblico per lo più femminile, anche se non esclude del tutto gli spettatori maschi.

Non un capolavoro assoluto nella storia della tv, ma una di quelle serie che consentono di passare un’oretta tutto sommato gradevole; gli episodi,  autoconclusivi possono essere seguiti anche a sé stante, non ponendo grandi problemi di comprensibilità.

La serie non sembra aver comunque entusiasmato più di tanto il pubblico italiano: dopo un tentativo di lancio sulla generalista Rete 4,  è stata rapidamente ‘confinata’ nella programmazione di Premium prima, e in seguito su TopCrime.

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