Christopher Nolan: Il Signore degli anelli qualcosa di differente!

Christopher Nolan
Per gentile concessione di Warner Bros

Arriva una succulente anticipazione da The Playlist e ripresa da Badtaste.it dell’interessante intervista a Christopher Nolan fatta da Entertainment Weeklyin cui il regista della sua trilogia a tutto campo. Fra le citazione compare il riferimento a Peter Jackson ed al Signore degli Anelli.

 

 “Sono davvero pochi i ‘terzi capitoli’ degni di nota. Penso che in alcuni casi sia una diretta conseguenza dello sfinimento delle persone che lavorano a essi. Per cui sono solito fare un film alla volta e mettere tutte le mie energie su quello che faccio. Ci sono certi terzi film che esistono per soddisfare le esigenze del sequel. Io volevo farne uno che avesse qualcosa da dire, che fosse la conclusione di un affresco più grande. Lo sviluppo del film è stato difficile, rischioso, ma il mio finale aspira a unire il romanticismo di Batman Begins col thriller senza limiti del Cavaliere Oscuro”.

Christopher Nolan parla della trilogia di Peter Jackson:

“Vi rivelo una cosa: la trilogia del Signore degli Anelli ha albergato nelle nostre teste per tutta la lavorazione dei film. Peter Jackson ha fatto qualcosa di davvero differente. Aveva tutta la storia per tutti e tre i lungometraggi. E’ stato fisicamente in grado di girarli contemporaneamente. Non riesco a immaginarmi in una situazione analoga. Credo che il suo sia uno dei maggiori traguardi nella storia del cinema”.

Una storia unica: “Si ricollega tutto a Batman Begins, a quella scena con Bruce e Alfred in aereo in cui lui spiega al maggiordomo cosa ha intenzione di fare. Non si tratta di prendere a botte i criminali, ma di diventare un simbolo. Bruce si vede come il catalizzatore di una sorta di rinnovamento e Batman è una figura interessante per affrontare la questione del fine che giustifica i mezzi”.

Su Bruce Wayne: “E’ un essere umano. Non è Superman. Non ha superpoteri. Certo, è straordinariamente ricco, cosa che non viene nascosta dai film, ma a un livello estremamente basilare, il suo spingersi completamente al limite, fisicamente e mentalmente, il suo dedicarsi in maniera brutale a una causa, autoimponendosi delle regole ferree, ha un che di ossessivo. Magari anche malato da un certo punto di vista. Ma incredibilmente affascinante”.

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