Road to Oscar 2014: il miglior attore non protagonista

Pronti, ai blocchi di partenza e…via! La febbre per gli 86esimi Accademy Awards è già alle stelle e manca ancora qualche settimana alla tanto agognata data del 2 Marzo 2014, quando verranno decretati vincitori e vinti. Intanto, l’unica cosa che si può fare è scommetterci sopra: scegliete il vostro cavallo vincete, puntate alto e aspettate di conoscere il risultato! Nel frattempo, per farvi un’idea, possiamo dare uno sguardo al prestigioso elenco dei cinque candidati che compongono la categoria Migliore attore non protagonista.

 

miglior attore non protagonista Barkhad AbdiBarkhad Abdi: È l’outsider d’autore nel favoloso gruppo presentato nella notte più glam dell’anno, nonché il più giovane tra i cinque candidati; nato in Somalia il 10 Aprile 1985, ma naturalizzato americano (dopo essersi trasferito nel Minnesota a 14 anni), si è distinto quest’anno per il suo debutto sul grande schermo nei panni dell’inquietante pirata somalo Abduwali Muse nel film diretto da Paul Greengrass Captain Phillips, storia- vera- di un uomo (Tom Hanks), il capitano omonimo del titolo, vittima di un rapimento da parte dei pirati somali nel 2009.  Abdi fu scelto dalla direttrice casting Debbie DeLisi nel 2011, sbaragliando insieme ad altri tre colleghi somali la concorrenza di oltre settecento partecipanti, e addirittura venendo definiti dalla DeLisi stessa come “gli eletti, i prescelti”. Per la sua convincente interpretazione Abdi è stato candidato- sempre nella categoria miglior attore non protagonista agli Screen Actors Guild, ai Golden Globes, ai Bafta Award e, ovviamente, agli ultimi premi Oscar.

Migliore attore non protagonista michael fassbenderMichael Fassbender: Segni particolari: irlandese, intenso e magnetico, capace di incarnare, sul grande schermo, alcuni degli ultimi duri dall’animo fragile, personaggi prigionieri del loro machismo che non esitano, però, a mostrare le loro debolezze umane che emergono dal fondo degli occhi di ghiaccio del loro interprete. Michael Fassbender è stato protagonista, in questi ultimi anni, di una rapida ascesa costellata di successi commerciali (X-Men: First Class e il prossimo X-Men: Days of Future Past) ma soprattutto di critica (vedasi Hunger o il premiatissimo Shame, entrambi sotto l’egida di Steve McQueen); e per replicare il successo- e i fasti- delle sue più recenti performances Fassbender torna a collaborare con il suo mentore, il regista che lo ha lanciato ma che più di tutti lo ha messo alla prova con condizioni estreme spingendolo ad affrontare situazioni al limite: il ruolo dell’attivista irlandese Bobby Sand, che professò uno sciopero della fame che lo spinse fino alla morte o il malato di sesso Brandon sono solo due dei personaggi nei quali si è calato completamente, ai quali presto bisognerà aggiungere il ruolo dello schiavista Edwin Epps nel pluripremiato 12 Years a Slave (Dodici Anni Schiavo), grazie al quale ha ottenuto la sua prima candidatura al prestigioso Premio Oscar, dopo quella mancata di poco con Shame. Nel film di McQueen, Fassbender interpreta il ruolo di un villain dalle infinite sfaccettature, dotato di una contraddittoria ambiguità morale: razzista, schiavista, xenofobo ma innamorato- forse senza nemmeno rendersene conto- proprio di una schiava… Per questa ennesima incarnazione di un personaggio ambiguo, sfaccettato, contraddittorio che raggiunge dei picchi di sadismo inaudito, Fassbender è stato candidato per la seconda volta ai Golden Globes (stavolta però nella categoria Miglior Attore Non Protagonista), ai Bafta e, per la prima volta, appunto al prestigioso Accademy Award.

miglior attore non protagonista Jonah-HillJonah Hill: Non si può dire che Hill non sia un comico di razza… ma soprattutto di spessore: con il suo fisico massiccio è riuscito ad imporre la sua personalità dirompente nel mondo della comicità americana, passando però con estrema disinvoltura dal registro demenziale alla commedia d’autore. Anche sceneggiatore e produttore, è stato protagonista della scorsa estate cinematografica nell’assurdo e sopra le righe Facciamola finita, in cui recita con un gruppo scapestrato di amici famosi: James Franco, Seth Rogen, Jay Baruchel e tanti altri, e in cui è protagonista di una delle scene di esorcismo migliori che la storia del cinema ricordi. Ma grazie a grandi registi, negli ultimi anni ha dimostrato grandi doti interpretative. E’ il caso di Bennett Miller, mente creativa dietro il sofisticato Moneyball (L’Arte di Vincere) con Brad Pitt, e ultimo Martin Scorsese che lo ha voluto come spalla del suo pupillo Leonardo DiCaprio nell’eccessivo, dirompente, sfrenato biopic su Jordan Belfort, il “piccolo Cesare” della finanza, nel suo The Woolf of Wall Street. Così Jonah Hill si ritrova, quasi involontariamente, alla sua seconda candidatura agli Accademy (dopo quella per Moneyball), sempre nella categoria Miglior attore non protagonista: una candidatura a sorpresa, visto che era stato escluso dalla rosa dei candidati agli ultimi Golden Globes.

Migliore attore non protagonista bradley cooperBradley Cooper: Gli occhi enormi e limpidi hanno segnato, in modo indelebile, ogni ruolo in cui si è calato fino ad oggi: da quelli comedy che mettevano in risalto la sua faccia da schiaffi (vedasi la trilogia di The Hangover- Una Notte da Leoni o il debole reboot della serie tv A-Team) a quelli più sfaccettati, ambigui, protagonisti di thriller adrenalinici (Limitless dove per la prima volta divide la scena con Robert DeNiro o The Words) o di commedie più complesse, esistenziali e meno ridanciane: nell’iter performativo di Bradley Cooper è stato importante, e decisivo, l’incontro col regista David O. Russell che gli ha regalato due preziose interpretazioni, una nella pluripremiatan commedia The Silver Linings Playbook (meglio nota in Italia come Il Lato Positivo), dove Cooper ha già ricevuto la sua prima nomination ai prestigiosi Accademy Awards come miglior attore protagonista, calandosi nei panni di Pat, ragazzo bipolare appena uscito da una clinica psichiatrica che, con difficoltà, prova a ricostruire il suo mondo cercando di vedere sempre il lato positivo dietro le nuvole; e quest’anno la fortunatissima commedia American Hustle, storia di truffe, imbrogli e menzogne che regala al pubblico un Bradley Cooper inedito- e non solo per via della capigliatura arricciata dai bigodini- quanto per la sua interpretazione dell’ambizioso agente dell’FBI Richie DiMaso, look estroso anni ’70 e appeal da macho retrò. Per questo ruolo Cooper ha ricevuto una nomination ai Golden Globes, una ai Bafta e infine, nuovamente, una agli Accademy Awards sempre nella stessa categoria Miglior attore non protagonista.

Migliore attore non protagonista jared letoJared Leto: Ultimo, ma non ultimo, lo straordinario vincitore dei Golden Globes 2014: Jared Leto, un talento sfaccettato come un caleidoscopio dalle mille facce. Non solo cantante e autore dei testi del proprio gruppo, i 30 Seconds to Mars; ma anche attore, regista, pittore e chissà cos’altro ci riserverà in futuro questo promettente ragazzo della Louisiana sempre pronto a mettersi in gioco e a sfidare i propri limiti psichici e fisici. Ha interpretato nell’arco della sua carriera- all’insegna del cinema d’autore- tossici (Requiem for a Dream), psicopatici (Chapter 27), uomini dalle mille vite parallele (Mr. Nobody), uomini malmenati fino ad essere sfigurati o peggio ancora uccisi (American Psycho e Fight Club), fino ad oggi quando, sotto l’egida di Jean-Marc Vallèe, ci regala una prodigiosa interpretazione del crossdresser sieropositivo Rayon che sfiora i limiti stessi del termine “interpretazione”: Leto si cala nei panni en travesti  in modo perfetto e metodico; per mesi ha vissuto come una donna, si è sentito una donna, ha pensato come una donna… si è sottoposto ad estenuanti cere complete, ha indossato abiti femminili ed è dimagrito circa 20 kg per calarsi al meglio nel ruolo. Il risultato? Un’interpretazione da brividi e la vittoria di un Golden Globe, nonché la certezza di essere uno dei favoriti per la corsa al premio Oscar.

Chi vincerà questa corsa al premio più prestigioso di Hollywood? Il golden boy dal sorriso accattivante e gli occhi limpidi? Il talentuoso e intemperante “duro” dall’anima fragile?  L’outsider d’autore? Il comico di razza (ma soprattutto spessore…) o lo strabiliante ed eclettico trasformista? Se intanto volete farvi un’idea basta qualche numero fornito dal centro scommesse SNAI: Leto è quotato 1,15 ed è il favorito, seguito da Fassbender (7,00), Jonah Hill (20), Barkhad Abdi (25) e infine, a chiudere, Cooper con 33.

Votate, scegliete il vostro preferito, scommettete e sperate gente… ai posteri l’ardua sentenza!

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Ludovica Ottaviani
Ex bambina prodigio come Shirley Temple, col tempo si è guastata con la crescita e ha perso i boccoli biondi, sostituiti dall'immancabile pixie/ bob alternativo castano rossiccio. Ventiquattro anni, di cui una decina abbondanti passati a scrivere e ad imbrattare sudate carte. Collabora felicemente con Cinefilos.it dal 2011, facendo ciò che ama di più: parlare di cinema e assistere ai buffet delle anteprime. Passa senza sosta dal cinema, al teatro, alla narrativa. Logorroica, cinica ed ironica, continuerà a fare danni, almeno finché non si ritirerà su uno sperduto atollo della Florida a pescare aragoste, bere rum e fumare sigari come Hemingway, magari in compagnia di Michael Fassbender e Jake Gyllenhaal.