Presentato in anteprima mondiale al Festival di Toronto e primo frontrunner per la corsa agli Oscar, Room di Lenny Abrahamson racconta la storia di Joy (Brie Larson), rapita da un maniaco e costretta a vivere in una sola stanza, quattro pareti e pochissimo arredo, che la giovane donna condivide con Jack (Jacob Tremblay), il figlio di cinque anni, avuto proprio in seguito agli abusi del suo aguzzino.

 

Il racconto profondamente drammatico di Abrahamson ci accompagna nella vita solitaria, essenziale, ma non per questo grigia di una donna che cerca di fare di tutto per dare serenità e salute al figlio. Un bambino che rappresenta tutto il suo mondo e a cui si aggrappa per trovare un senso alle estenuanti giornata di prigionia. La svolta a metà della storia segna non solo un cambiamento di tono e di prospettiva, ma anche una rivoluzione degli orizzonti della storia che, per la maggior parte, è raccontata attraverso gli occhi svegli e attenti di Jack, un’anima curiosa e acuta attraverso cui scorgiamo il turbamento e la difficoltà di una donna traumatizzata per la vita, a cui è stato tolto il futuro.

ROOM film 2015Il film si basa su Stanza, letto, armadio, specchio, romanzo di Emma Donoghue, ispirato al caso Fritzl, che a metà degli anni 2000 destò molto scalpore in Austria. In questo caso la prigionia, che nel libro e nel film dura sette anni, ne durò 24, con l’aggravante, se così si può dire, della consanguineità tra vittima (figlia) e carnefice (padre).

Il racconto di Abrahamson rivela una realtà sconcertante, violenta e depravata per quanto tratteggiata con tatto e con pochissimi momenti di violenza mostrata. Quello che invece si sente prepotentemente nel film è la tensione degli snodi narrativi fondamentali che, accompagnati da una grande intensità delle interpretazioni, costituiscono i picchi emotivi del film, regalando un ritmo ben scandito a tutta la storia.

Room commuove e spaventa, mette alla prova l’essere umano di fronte alla banalità del male e alla malvagità dell’uomo, ma regala anche una prospettiva interessante e vitale su quello che lo spirito di sopravvivenza, la voglia di vivere, di combattere e, di nuovo, la curiosità dello stare al mondo sono in grado di ottenere anche nelle situazioni più buie.

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