Italy: Love it or Leave it

In Italy: Love it or Leave it Gustav e Luca vivono insieme e improvvisamente, dopo sei anni, ricevono una lettera di sfratto, devono abbandonare il loro amatissimo appartamento. Gustav, altoatesino e da sempre insofferente all’Italia e sopratutto agli italiani, propone: approfittiamo di questo segnale del destino e lasciamo questo paese, trasferiamoci all’estero…a Berlino, l’Italia non ha più nulla da darci. Luca è romano e al contrario molto attaccato alle sue origini, alla sua terra e ai luoghi della sua infanzia, si Berlino è una città stupenda ma perchè e come abbandonare l’Italia, un paese stupendo.

 

I due risolvono la questione stringendo un patto: sei mesi, un viaggio di sei mesi lungo lo stivale per decidere cosa fare. Se al termine di quel periodo Gustav non si sarà convinto allora Luca accetterà l’idea di trasferirsi in Germania. Ed è così che inizia un lungo e schizofrenico viaggio che porta i due simpatici protagonisti da un capo all’altro dell’Italia da nord a sud, da est a ovest.

Italy: Love it or Leave it, il film

Per Gustav Hofer e Luca Ragazzi è il secondo film-documento realizzato in coppia. Il primo è stato “Improvvisamente l’inverno scorso” del 2009. Hofer è da anni corrispondente per l’Italia di un canale franco-tedesco di cultura mentre Ragazzi è un giornalista e fotografo; spiegano di aver realizzato “Italy: love it or leave it” perché troppe cose di questo paese non gli piacciono più, una caduta progressiva di valori e di fiducia verso stato e istituzioni ma al contempo la sensazione che dopo alcuni fatti concreti (vedi elezioni amministrative della scorsa primavera e referendum) forse nella coscienza civile qualcosa stia cambiando.

Italy: Love it or Leave it è un film ironico e divertente, un film che affronta un’analisi della nostra contemporaneità in modo completo e duplice ma sempre con grande serietà. E’ molto apprezzabile la contrapposizione delle due posizioni che i protagonisti rappresentano, colui che vede il bicchiere mezzo vuoto e vuole scappare e colui che lo vede mezzo pieno e spinge per rimanere. Come affermato dai due registi stessi i veri protagonisti del film non sono loro bensì i personaggi che incontrano durante il loro viaggio e che raccontano storie dell’Italia di oggi, storie di disoccupazione, sfruttamento e difficoltà ma anche storie di speranza, coraggio e orgoglio italiano. Le sequenze filmate di cui si può apprezzare una buonissima fotografia sono inframmezzate da ausili animati molto originali e spesso divertenti i quali completano il racconto e accompagnano in modo molto efficace le voci fuori campo.

Italy: Love it or Leave it è un film sull’Italia di oggi e per l’Italia di oggi che può aiutare a risvegliare coscienze sopite e a far capire a tutti noi italiani l’obbligo morale di rispettare e valorizzare di più e meglio questo meraviglioso paese. Quello che a mio avviso stona e che rappresenta un elemento non sempre in linea con il proposito del film è l’eccessivo coinvolgimento della politica e dei suoi protagonisti. Tra una sequenza e l’altra ci si imbatte troppo spesso con immagini televisive e non relative al berlusconismo sempre, ovviamente, rappresentato in modo ironico o allusivo. Berlusconi come sorgente di ogni male e di ogni degenerazione morale, Berlusconi come ossesso da eliminare. In contrappeso a questo l’intervista a Vendola appare come a dire: ecco la strada da seguire, ecco l’antidoto.

Ora lungi da me commentare o fare delle valutazioni di carattere politico, quello che alla lunga mi ha infastidito è questa invasione di campo della partigianeria politica nel mondo del cinema e della narrazione del film. Una presa di posizione eccessiva e che a mio avviso si poteva evitare in quanto inutile; rimanere nell’ambito della società civile e dare risalto ad essa e ai suoi protagonisti così come denunciare i casi di malgoverno di questo paese era sufficiente. Esagerare nella demonizzazione anti-berlusconiana trascina il film ai limiti del propagandistico e questo è un peccato.

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