Monster Hunter, recensione del film di Paul W. S. Anderson

Il sala dal 17 giugno, il film è il ritorno di Paul W. S. Anderson alla trasposizione di un videogioco al cinema.

MONSTER HUNTER

Paul W. S. Anderson è tornato. A cinque anni dall’ultimo capitolo della saga di Resident Evil, mantiene il suo eterno amore verso la Capcom e scrive Monster Hunter. Tratto, appunto, dalla celebre saga di videogame risalente al 2005, il film prende la trama del gioco per sommi capi, dove l’aspetto che principalmente fa da filo conduttore sono i mostri giganti da sconfiggere con foga.

 

Monster Hunter, la trama

Qua, la sempre avvenente e agguerrita moglie del regista Milla Jovovich, veste i panni del capitano Artemis che insieme ai suoi soldati, mentre sta perlustrando una zona desertica, riceve per radio un’urgente richiesta di aiuto da parte di un’altra squadra. La truppa parte alla svelta, ma dell’altro gruppo non v’è più traccia: i segni degli pneumatici s’interrompono all’improvviso sul terreno. Nel frattempo inizia una tempesta che li travolge e catapulta in un altro mondo, dove troveranno – neanche a dirlo – grossi monters ad accoglierli.

È naturale che, per ogni trasposizione che si rispetti, ci siano gioie e dolori per tutte le sfumature di pubblico che accolgono il prodotto filmico in questione. Al netto di ogni polemica che Monster Hunter trascina con sé, a partire dalla messa al bando in Cina a causa di un’offensiva gaffe durante una presentazione, passando per le critiche mirate di chi conosce bene il videogame, il film di Anderson risulta davvero godibile in qualità di rappresentante del proprio genere, fatto di tante esplosioni e tante botte.

Milla Jovovich è ormai una veterana del genere

Milla Jovovich è una veterana del settore, e muove ogni mossa con la giusta spocchia e disinvoltura, insieme ad un cacciatore suo accidentale compagno d’avventure, interpretato da Tony Jaa, e all’imponenza di Ron Perlman, che si cala negli affascinanti abiti dell’ammiraglio di una nave volante.

Il plauso che va fatto al regista, è di aver saputo raccontare le tappe del viaggio del capitano Artemis nel nuovo mondo in cui si trova, con andamenti inaspettati e cambi di scenario fatti al momento giusto, che regalano alla narrazione perfetti picchi di ritmo. Il regista ha dichiarato sul progetto: “Mi sono innamorato di Monster Hunter 11 anni fa, quando l’ho visto per la prima volta e ho adorato il mondo che era stato creato. Il mondo e le fantastiche creature che lo abitavano. E credo che per me questo sia il punto di forza del videogioco, e quindi lo è anche del film. Queste creature fenomenali e il mondo epico in cui vivono. È qualcosa che non avevo davvero mai visto prima. Sono un grande fan di Jurassic Park e Jurassic World e dei dinosauri, mi piace King Kong, mi piace Godzilla. Ma i Diablos, i Rathalos, i Nerscylla, queste sono creature degne di sogni e di incubi e sono stato assolutamente colpito da loro. E ho pensato “Mio Dio, se riuscissimo a prendere queste creature pixellose da un videogioco e le mettessimo su un grande schermo, su uno schermo IMAX e le rendessimo fotorealistici, sarebbe una cosa fenomenale”. Ed è esattamente quello che abbiamo fatto.”

In sala dal 17 di giugno, Monster Hunter avrà il vantaggio di risultare ancora più efficace su grande schermo. Con buona pace di chi ne ha già ampiamente goduto con la consolle.

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