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E finalmente Arrow dopo una premiere di metà non all’altezza delle aspettative, torna nel fiore del suo vigore con Midnight City, undicesimo episodio trasmesso sulla The CW lo scorso Giovedì sera. Con i suoi limiti ed alcuni difetti narrativi, la serie continua a giocare con le emozioni del pubblico, regalando un plot in continua evoluzione che ancora non ha trovato il giusto equilibro dopo la sconfitta dell’Arciere da parte di Ra’s Al Ghul; un esperimento questo che segna la voglia di fare la differenza in una serie tv che, ormai, non è dedicata solo ai più giovani.

 
 

Arrow 3x11In Midnight City il Team Arrow è alla continua ricerca di se stesso, di una stabilità che purtroppo non arriva anche perché la città sembra essere indifesa senza che nessuno la protegga amorevolmente nell’oscurità. Il tentativo del crimine di riorganizzarsi nelle Glades raggiunge il suo apice quando, lo stesso consiglio comunale, viene colpito nel profondo. Se da una parte Roy (Colton Haynes) abbraccia con fermezza il nuovo destino all’interno del Team, Laurel (Katie Cassidy) deve fare i conti delle sue scelte. Indossare la maschera di Black Canary riapre una ferita che ancora non si è rimarginata gettando una nube oscura sul rapporto con suo padre; intanto Felicity (Emily Bett Rickards) è sempre più vicina al grande appeal di Ray Palmer (Brandon Routh) ma interessanti però sono i flashback che riguardano il buon Oliver Queen (Stephen Amell); in guarigione rammenta un momento molto particolare della sue “avventure” in quel di Hong Kong.

Pochi difetti e molti pregi riscontrati in Midnight City, l’episodio infatti anche se è ben lontano dalla perfezione, continua il suo viaggio nell’evoluzione della serie, scandagliando luci ed ombre di tutti i personaggi presenti. Non mancano emozioni, colpi di scena e grandi temi familiari prendono vita, ma la serie scopre comunque tutti i suoi reali difetti. Tutto va riscontrato nell’assenza di Oliver Queen; uomo dal grande carisma, bellezza e simpatia, si riconferma essere l’indiscusso protagonista della storia e, senza la sua camaleontica presenza, il plot risente la mancanza. Anche se le storie di contorno sono comunque piacevoli e ben strutturate, in primis quella dedicata alla rinascita di Black Canary, la serie  è come ferma in un limbo. Ferma nell’attesa del ritorno del suo mirabolante Arciere di Smerlando, Arrow cerca di continuare a tessere un racconto elettrizzante ed emozionante, senza dimenticare i capisaldi della narrazione. Dunque questo secondo episodio del nuovo anno, seppur risultando migliore del precedente, è ancora ben lontano da quelle emozioni a cui la serie da tre anni a questa parte, aveva abituato il suo selettivo pubblico.

VOTO: 3/5 stelle

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Carlo Lanna
Nato e cresciuto in un piccolo centro vicino Napoli, Carlo fin da ragazzino, è rimasto sedotto dal mondo del cinema e dalle serie tv.  Lettore accanito di saghe fantasy (la sua preferita è Il Ciclo di Shannara), conosce a memoria le battute del film Marnie del grande Alfred Hitchcock; divoratore onnivoro di serie tv, è cresciuto tra la generazione di Beverly Hills e quella di Dawson's Creek anche se la sua serie tv preferita rimane Buffy. Adora tutto ciò che il regista JJ Abrams partorisce dalla sua mente, e vorrebbe essere il confidente di Steven Spielberg. Con una camera piena di gadget e DVD, Carlo si sente americano per adozione e coltiva il sogno di lavorare in una redazione giornalistica, ma soprattutto di  andar via dal piccolo centro dove vive per poter rincorrere il suo ormai più che ventennale sogno nel cassetto.